Posts written by nith85

view post Posted: 31/5/2012, 20:17 The Return MEMORIES - >> 05
Ieri notte, castello di PoE


<@Dagon_> <quando Dagon http://weheartit.com/entry/22359831 esce dalla sua stanza il motivo è solo uno: trovare del cibo per se o del sangue per Ginevra. O entrambi. Si trova in cucina infatti, con in mano una bottiglietta contenente un liquido rosso scuro e una confezione di qualcosa, probabilmente ciambelle, non se ne vede l'interno, sottobraccio. Sta aprendo la porta per uscire in corridoio e ritornare di sopra, ma immagino qualcosa lo bloccherà prima che possa fare anche solo un metro o due>

<victor_lachlain> <e il lupo, dopo l’incontro con Ethan di ieri, aveva urgenza di tornare nel posto che più di tutti gli appartiene: il castello degli stronzi. Tiene il piccolo Lachlain appeso al collo tramite un pezzo di stoffa http://images.teamsugar.com/files/upl1/10/.../Untitled-1.jpg ma, al contrario della foto -a parte gli occhiali da sole che servono a poco di sera- il bambino non dorme. Anzi. Si sta guardando attorno con aria curiosa perché quello per lui è un posto nuovo. Ora ha più o meno quattro mesi e ha questo faccino qui http://farm4.static.flickr.com/3455/338038..._db80affec8.jpg con la medesima espressione a bocca aperta. Victor invece ha uno sguardo molto eloquente che dice che stasera è meglio stargli alla larga ma, quando apre il portone e si ritrova Dagon praticamente di fronte, resta un attimo sospeso sulla soglia senza muovere un passo. Non si conoscono personalmente, ma Victor sa chi ha di fronte>

<@Dagon_> <il Castello degli stronzi è una definizione ottima! Si blocca anche lui, esattamente come fa Victor ma alternando lo sguardo tra il lupo e il bimbo. Sinceramente non so decidere se Dagon abbia più problemi a rapportarsi con gli adulti o coi bambini, sopratutto ultimamente. Esattamente come l'uomo sa benissimo chi ha di fronte, seppure non si spieghi la presenza di un neonato in braccio ad una creatura del genere. Molla le ciambelle sul primo mobile sul quale gli viene bene lanciarle e indica il petto di Vic con la bottiglia che gli resta in mano> dicono che certe persone siano destinate ad incontrarsi faccia a faccia, prima o poi.. <eh sì *_* purtroppo *_*>

<victor_lachlain> <continua a restare fermo in quella posizione. Se non avesse avuto Lachlain con se stasera, probabilmente si sarebbe dimostrato il solito spavaldo. Ma adesso non deve pensare solo a se stesso e deve imparare a fare i conti con questa sua nuova situazione, anche se, per uno che non è affatto abituato a mantenere la calma, non è semplice. Muove solo un braccio, istintivamente, stringendosi al petto il piccolo che mugola appena incapace di capire il motivo di quel gesto> Pare che ultimamente il destino si sia accanito con me, allora.. <solleva appena un angolo delle labbra, nel suo più classico sorriso> .. niente di personale, naturalmente.. ma ho il presentimento che a questo destino, piacciano le risse. Io direi di non accontentarlo per questa volta e il motivo lo capirai da te.. <perché al momento lui non è affatto intenzionato a metter suo figlio in pericolo>

<@Dagon_> <il fatto è che nemmeno lui può permettersi di fare lo stronzo come farebbe solitamente. Il motivo non è un bambino, ne tanto se stesso umano quanto il fatto che se anche volesse farsi massacrare da Victor, non lo farebbe per Ginevra, non dopo quello che è successo una settimana e mezzo fa, almeno> perché, secondo te io sono in condizioni di fare rissa? <solleva le sopracciglia, Vic non è idiota e dato il fiuto di lupo che ha, capirà al volo che c'è qualcosa di diverso in quello che dovrebbe essere un Demone o Semidio che dir si voglia. Sbuffa, più per la sua condizione che per altro> niente di personale, ma me ne devi una.. <di rissa, naturalmente ._.> quello cosa è? <sarà un bambino, Dagon *_*>

<victor_lachlain> <a quella frase annusa un po’ l’aria perché effettivamente il caratteristico odore di inferno che solitamente appartiene ai demoni, non si sente. Infatti aggrotta la fronte, fissando gli occhi azzurri di Dagon con aria perplessa> vedo che non sono l’unico con cui il destino si è accanito.. <dicendo questa frase, solleva gli occhi per aria perché per lui, il destino, ha un volto, lunghi capelli chiari e un’aura fatta di luce pura. Ha anche un nome, si chiama Aether> Sono certo che ci saranno altre occasioni allora, ma per stasera direi che entrambi abbiamo ottimi motivi per passare il testimone ad altri due.. <si decide finalmente e, richiudendo la porta alle sue spalle, muove qualche passo nella stanza avvicinandosi di più al demone. Ora che ha capito che è umano sa che Lachlain non corre alcun tipo di rischio, tant’è che allenta la presa e lascia che anche lui possa guardare chi è l’interlocutore di suo padre> Ti basterà sapere che non è la mia cena, né quella di nessun altro..

<@Dagon_> Il Destino si accanisce su di me spesso e volentieri, a quanto pare.. <sì, sopratutto quel destino di nome Aether. Si sposta, andandosi a poggiare col culo contro uno dei banconi> bene. In ogni caso vorrei metterti a conoscenza che la donna che hai ferito, quella vampira dagli occhi ametista, è mia moglie.. <non aggiunge altro. Sempre per la solita storia del non essere stupidi, il lupo capirà da se che le donne di certi esemplari d'uomo -Demoni, Lupi e Vampiri in primis- sono una specie intoccabile. E capirà anche che violare il tacito accordo è il peggior modo per scatenare una rissa, appunto. Questo non significa che non abbia ancora voglia di vendicarsi a modo suo, ma per il momento devono entrambi accontentarsi del dialogo civile. Riabbassa gli occhi sul bimbo vispo, aggrottando la fronte> e riesci a maneggiarlo? <ma non è un'arma, Dagon!! ._.>

<victor_lachlain> Ti assicuro che non sei l’unico.. <lui ha dovuto farsi prendere a cazzotti da un fatato, anche se questa è un’informazione che tiene per se per svariati motivi. Si avvicina ad una delle poltrone, appoggiando il sedere al bracciolo mentre Lachlain allunga le braccia perché è stufo di stare in quella posizione e vuole uscire da quella specie di marsupio improvvisato dal lupo> Bene, vedo che anche lei si è rifatta una vita. Ha puntato decisamente in alto questa volta.. <che abbia una scarsa considerazione di Matt è anche inutile dirlo, ma saperla sposata con Dagon gli strappa un mezzo sorriso che ha la durata di mezzo secondo. Poi torna a guardare l’ex demone> Non sarebbe dovuta andare così. Quella ragazza è l’unica vampira che poteva vantare di avere un rapporto civile con un lupo. Ma si è intromessa in questioni che non la riguardavano e le cose sono andate da se. Tienila lontana dagli affari miei e nessuno le torcerà un capello <non lui almeno, che non ha alcun interesse a fare del male a una vampira/strega. Abbassa appena lo sguardo sul piccolo che ora si lamenta proprio per uscire dalla sua prigione di stoffa e rotea gli occhi> è complicato, ma credo che basta farci l’abitudine. Pensate di mettere su famiglia? <ora saltano gli accordi e si picchiano sul serio>

<@Dagon_> <accenna un sorriso anche lui> avrei preferito che non lo facesse <innamorarsi, puntare così in 'alto'> ma ormai è andata.. <ed anche in questo caso Victor può capirlo forse meglio di qualsiasi altro. E' difficile per una persona che vive di risse e guai, decidere di tenersi accanto una donna. Sopratutto quando con la precedente -in questo caso Avon- è andata da schifo. Se Vic ha scelto la felicità di Lyra, Dagon ad Yvonne la vita l'ha quasi completamente rovinata invece. Ma per quanto ci abbia provato, alla fine non è riuscito a tenere Ginevra lontana *_*> sì, me lo ha raccontato. Per la sua amica.. <annuisce. Probabilmente lui avrebbe reagito ugualmente male, anche se non ha mai toccato una donna per ferirla> ma non accadrà più che si intrometterà nei fatti altrui, ha già rischiato parecchio.. <con lui, con Armand. Alle parole finali del lupo però gli scappa proprio da ridere> per tutti i Demoni, ti sembro adatto a fare da padre ad una creatura così piccola? <...>

<victor_lachlain> Queste non sono decisioni che spettano a noi. Soprattutto a quelli come noi, poi.. <e quindi non ad elfi comuni, ma a uomini che fanno dell’istinto la propria ragione di vita. Dagon non lo conosce, se non di fama, ma ha potuto intuire che non è di certo il tipo che si ferma a pensare prima di agire. Proprio come lui> Per una spada. Per aver chiesto aiuto all’unica persona che avrebbero dovuto lasciare fuori da questa faccenda. <il fatto che abbiamo tirato in ballo Lyra, è la cosa che più gli ha dato fastidio. Ma ormai è passata e non ha più alcun motivo per avercela con Ginevra dato che ognuno ha avuto la sua parte. Prende Lachlain in braccio, liberandolo finalmente per lasciarlo libero di guardarsi bene attorno, soffermandosi quindi anche su Dagon> Tuttavia sono certo che riuscirai a tenerla a bada.. ah, le donne.. <la più grande rovina degli uomini, ma anche la loro più grande felicità *_* lo dico da sola. A lui invece scappa da ridere e infatti guarda Dagon ridendo, ma con un sopracciglio sollevato> perché, io forse ti sembro adatto? <fosse solo che la sua mano è quasi quanto tutto il corpicino del piccolo che si allunga tutto curioso verso il demone/umano, anche se Victor cerca di tenerlo fermo>

<@Dagon_> No, però dopo la prima devastante esperienza cerchi di evitare di rovinare la vita a persone che non lo meritano.. <alza le spalle> ed ancora oggi, posso affermare che avrei preferito lei scegliesse qualcuno di meno folle e pericoloso. <si avvicina al frigo a prendere qualcosa da bere, qualcosa di abbastanza forte -un mojito!!!- e lascia la bottiglia sul tavolo nel caso Victor voglia servirsene. Da umano, quando gli vengono in mente certi pensieri, può sfogarsi solo con alcol e sigarette, ma è abbastanza intellingente da non usare le secondo in presenza di un bambino> le hanno sparato <fa per bere, poi si ferma, gli occhi persi a guardare il niente> l'ho vista morire. <crede che ripeterlo lo aiuterà a superare la cosa, altrimenti non avrebbe nessun motivo di raccontare una cosa simile ad un estraneo. Beve tutto d'un fiato, strizzando gli occhi per il bruciore alla gola, prima di riparlare> Ginevra avrebbe fatto qualsiasi cosa per Catherine al tempo.. <ora è più prudente, perché è innamorata e mette ciò al primo posto. Infine scuote la testa> no, non mi sembri affatto adatto.. è piccolo quanto spaventoso. <c'ha una voglia di diventare padre, sorprendente proprio xD>

<victor_lachlain> Io invece sono certo che se sapessi chi sarebbe potuta essere l’altra scelta, saresti contento di sapere che la strada di Ginevra ha preso una piega differente.. <forse sarebbe andata meglio a lui, ma ormai non ha più alcun interesse per pensarla in questi termini. Sistema Lachlain a cavalcioni sulla sua gamba, tenendolo fermo con una sola mano, rivolto verso Dagon. Al piccolo sembra non interessare la discussione, ma è preso a guardare quel posto che per lui, attualmente, è estraneo. Victor invece guarda la bottiglia, indicandola a Dagon con lo sguardo in maniera tale che possa capire che da solo non può versare nulla nel bicchiere, ma che gradirebbe un sorso. Poi lo ascolta, tenendo lo sguardo dritto sulla bottiglia per tutto il tempo che gli serve per parlare. Lo rialza solo alla fine, per puntare i suoi occhi. Lo comprende, forse più di quanto Dagon stesso immagini> Quello però non ti aiuterà a stare meglio <naturalmente si riferisce all’alcol>, perché l’unica cosa che può farlo sarebbe spezzare il collo a chi le ha fatto questo.. ma spezzarglielo lentamente per sentire ogni minuscolo ossicino andare in frantumi.. <questo è quello che avrebbe fatto lui, ma capisce che per lui al momento sarebbe impossibile dato che è completamente umano> ma penso che prima dovresti risolvere un altro problemino.. <sulla faccenda di Catherine non aggiunge altro, se non una scrollata di spalle> Lo credevo anche io, lo credevo anche io.. <di non essere adatto. Eppure, ora sa il passato e non lo fa a caso>

<@Dagon_> Parli di Louis? <ora, la mia memoria è quella che è ultimamente. Ma se non sbaglio Ginevra non ha mai parlato dei suoi 'amori' adolescenziali, così come non vuole sentire lui parlare di altre donne. Quindi non ha idea che Matt -persona che lui ha graziosamente minacciato- ci sia stato più o meno insieme. Versa un pò d'alcol in un altro bicchiere e glielo porge. Ci manca se ne vadano di lì ubriachi> non ho idea di chi sia, Victor. Altrimenti credi che non sarei già corso a farlo, Demone o meno? <figurarsi, lo avrebbe fatto d'istinto lunedì stesso, rischiando magari di farsi ammazzare pure lui. Questa è l'unica cosa sulla quale non ragiona. Se menarsi col lupo SA che darebbe dolore a Ginevra, vendicarla per quanto successo non rientra nelle cose da non fare per lei. Almeno al momento> quindi per ora questo <agita il bicchiere, muovendo il liquido marroncino all'interno> è l'unica cosa che mi aiuta. Oltre a vederla viva, naturalmente.. <abbassa gli occhi sul bimbo, accennando un sorriso> per me sarebbe un altro enorme punto debole. <un figlio. Già lo è Ginny, magari sarebbe il caso, secondo la sua testa, di crearsene altri *_*>

<victor_lachlain> Non esattamente <lui di Louis nemmeno lo sapeva, ma non è stupido e ha capito che Dagon non è a conoscenza della *storia* che Ginevra aveva con Matt> Ma credo che non spetti a me parlartene. Ti dico solo che l’avrebbe forse resa serena. Ma non felice, non Ginevra. <che, essendo vampira in parte, suppongo abbia bisogno di un rapporto molto più passionale. Proprio come loro due nella stanza> questo lo avevo capito.. <che non aveva idea di chi fosse. Prende il bicchiere e ne manda giù un sorso mentre Lachlain guarda curioso anche quello allungando le manine. Per lui mi sa che è troppo presto per ubriacarsi> Ma non trovo che sia una buona idea mettersi alla ricerca di chiunque abbia osato sparare alla tua donna, sapendo che ci siano buone probabilità di fare una brutta fine. E a quel punto a cosa servirebbe? <scuote la testa, riappoggiando il bicchiere sul tavolo> No. Io mi concentrerei sulla tua situazione. So che aspettare ti brucia da dentro, ma è l’unica cosa che puoi fare. <il piccolo sembra essere d’accordo con il padre, infatti emette un versetto proprio mentre Victor parla. Il lupo scuote la testa, sollevando un angolo delle labbra> Sai una cosa? Preferisco mille punti deboli, piuttosto che una vita vuota.. <e la sua, prima di Lachlain, lo era>

<@Dagon_> Ah beh, allora capisco quale genere di persona intendi.. <qualcuno di PoG, come Adam. Solo loro sanno dare quel genere di serenità che persone come Dagon non sanno nemmeno cosa sia. Ma non fa ulteriori domande perché sa che non è il caso di indagare proprio con Victor sul passato della sua donna. A lui non piacerebbe> è vero, ci sono ottime probabilità di fare una pessima fine, in effetti. Ma mi conosco, e so che se dovessi scoprirlo.. <scuote lentamente la testa per fargli capire che non ce ne sarebbe per nessuno. Sarebbe l'istinto a prevalere, e la rabbia, oltre che la voglia di vendetta. Sbuffa appena, lasciando il bicchiere sul tavolo e mettendosi a sedere di botto su una sedia> lei deve guarire, prima di allora devo solo accettare di bruciare dentro, esattamente come hai detto tu. E tra le altre cose si starà chiedendo che fine ho fatto.. <infatti vogliamo che non senta la mano pizzicare? Ginevra sarà preoccupatissima, lui le sta facendo del male ed il taglio è pronto a riaprirsi. Continua a guardare il bimbo, incerto> ma un figlio è veramente un brutto punto debole.. <gli viene quasi da sudare a pensarci °°>

<victor_lachlain> Ci siamo capiti perfettamente.. <gli è arrivato il pensiero di Dagon sulle creature di PoG, proprio grazie al potere che ha gentilmente sottratto a Ginevra. Ma non aggiunge altro perché non è una questione che gli compete> Pensi che non possa capirti? Io a quest’ora credo che avrei ucciso tutti i possibili sospettati. Ma non sempre le scelte dettate dall’istinto sono quelle giuste perché, ora come ora, la perderesti lo stesso perché perfino lui.. <lachlain> sarebbe capace di ucciderti senza la tua vera natura. <ok, ha esagerato. Magari un neonato Dagon saprebbe anche affrontarlo. Ma era per dire che attualmente è davvero troppo vulnerabile per lasciarsi guidare dalla rabbia e dalla vendetta> Vedrò se posso fare qualcosa, riscuotere qualche favore in giro. Ti auguro solo che lei possa riprendersi e che tu possa mettere le mani su chiunque abbia osato toccare ciò che è tuo. <è molto bello che parlino di donne come se fossero oggetti di proprietà, ma temo che Dagon la pensi esattamente come Victor in questo senso> Allora credo che ti lascerò andare da lei <si alza, riprendendo il piccolo in braccio> mentre io mi occupo del mio brutto punto debole.. <scuote la testa, ridacchiando. Anche lui la pensava come Dagon eppure.. solo il tempo e gli eventi gli potranno far cambiare idea, non pretende certo di farlo lui in una sola sera>

<@Dagon_> In effetti non è male come idea, uccidere più o meno tutti.. <ridacchia, da umano l'alcol lo regge molto poco ed avendo bevuto qualcosa di veramente forte si sente già un pò spossato> ma se mi facessi ammazzare, lei non sopraviverebbe. All'inizio ho scelto di starle accanto perché la credevo abbastanza forte da farcela, nel caso mi succedesse qualcosa.. ma ora so che non è così. <no, per niente> sarebbe fatica sprecata.. <alza il bicchiere verso il lupo a mò di 'alla tua salute' poi finisce il drink e si alza. Quando Vic parla di favori assottiglia lo sguardo> chiedi in giro se ci sono streghe armate di fucile.. <sembra la domanda inutile di un ubriaco, ma ha un senso. Un senso che il lupo arriverà a capire se ci penserà con calma. Conosce sia Harley, sia Sam. Seppure la mandante dell'omicidio sia Harleen *_*> grazie.. <per l'augurio> ed io ti auguro che il bimbetto lì non ti renda le notti troppo difficili.. <sorride appena. Quando capiterà a lui avrà ben poco da ridere, mi sa. Spero riesca a salire le scale per arrivare in camera, intanto ._.>

Non fare cazzate, Dagon. Non è tuo nonno quello che dopo tre giorni è resuscitato.. <sebbene sembri una battuta, lo guarda molto seriamente. Ora, non si può dire che loro due siano grandi amici. Ma quando due persone sono così simili, è quasi impossibile che non vadano d’accordo. Si sistema Lachlain sulla spalla, in maniera tale che il bambino possa guardare alle sue spalle e non vedere dagon che a momenti barcolla in preda all’alcol. Infatti al momento le sue parole gli sembrano quelle di un ubriacone, ma più ci penserà, più gli verrà alla mente il piccolo particolare che Harley è una strega e che suo *padre* ama usare i fucili> ci vediamo, allora.. <e così dicendo andrà a recuperare delle cose dalla sua stanza sulla torre e poi tornerà a casa>
view post Posted: 19/5/2012, 19:49 The Return MEMORIES - >> 05
Ieri sera, stalla di PoG


<_VictorCreed_> <dopo aver passato l’intera giornata nella casa al villaggio in cui è stato materializzato questa notte da Aether, il lupo ha deciso che era realmente ora di pensare a come organizzare adesso la sua vita. Non ha mai pensato di poter diventare padre o di doversi occupare di un bambino, ma la sorte gli ha messo tra le braccia un frugoletto appena nato http://3.bp.blogspot.com/_2WUF45BemI8/S8Ee...1600/Blog+1.jpg che ha aiutato a sfuggire alla morte che lo attendeva inesorabilmente. Il bambino al momento dorme, mentre Victor attende nella stalla del castello di PoG. Dopo aver pensato e ripensato, l’unica soluzione plausibile gli è sembrata quella di ricorrere a un aiuto femminile, esperto -e quindi madre- e la prima persona a cui ha pensato è la stessa a cui ha mandato un biglietto per incontrarsi, Lyra>

<@Lyra_> <la giovane veela http://weheartit.com/entry/22351609 così conciata ma con ai piedi un paio di stivaletti bassi e bianchi - che non è il caso di finire nella stalla scalzi - sta arrivando nel punto in cui Victor le ha chiesto urgentemente di incontrarsi. Non ha idea di cosa sia successo, spera solo l'uomo non si sia ficcato in qualche guaio. Apre a fatica la grossa porta e si intrufola all'interno dell'ambiente, tappandosi il naso> Victor, ci sei? Ma un posto più carino non potevi proprio trovarlo, vero? <ancora non lo vede, dato che è voltata per richiudere il pesante portone. Tra cinque minuti sarà svenuta, probabilmente *_*> a Matt non è molto piaciuta l'idea di volermi vedere in una stalla, sai.. <._.>

<_VictorCreed_> <lui è di spalle alla porta, quindi anche quando Lyra si volterà non si accorgerà del bambino che tiene disteso su un braccio solo per quanto è piccolo al suo confronto. Ha sentito che lei stava arrivando e non voleva che svenisse ancor prima di riuscire a dirle mezza parola, per quello è messo in quella posizione rivolto verso una giumenta che guarda interessata il bambino che dorme> Sono sempre più propenso a fidarmi degli animali che delle persone. La scelta del luogo lo devi a questa mia filosofia di vita. <dopotutto, essendo un lycan è parecchio legato alla natura anche se in maniera molto personale e non come lo sarebbe un elfo. Però non si volta e stranamente non le risponde nemmeno a tono alla battuta di Matt. Questo è molto strano, perché non si sarebbe mai lasciato sfuggire un’occasione come questa per ribattere. Al contrario, invece, il suo tono è molto serio> Se ti ho mandata a chiamare è per un motivo che fatico anche io a comprendere e parlo di una cosa seria, Lyra.. molto seria..

<@Lyra_> Mi pare un'affermazione sensata da uno della tua specie.. <appunto. Essendo un lycan e quindi in fin dei conti un essere 'animale' è normale si fidi di più dei suoi simili che degli 'esseri umani' in generale. Ma al di la di questo Lyra si accorge subito che c'è qualcosa che non va. Primo perché lo conosce benissimo e sa che non avrebbe proprio perso occasione di ribattere su suo marito con una battutaccia delle sue, secondo per via del tono di voce che non era così serio nemmeno la sera che andò a trovarlo al rifugio in montagna. Finisce di chiudere la benedetta porta e si gira, avvicinandosi lentamente> mh.. <sbatte le palpebre, fermandosi e rispondendo solo quando è a pochi passi da lui, iniziando ad essere un filo preoccupata> va bene, cosa sta succedendo, Victor? Se sei sfigurato, ti manca un arto, un dito o un occhio <cosa che sarebbe impossibile per lui> avvisami prima di voltarti. Altrimenti, se sei tutto intero smettila di darmi le spalle per favore.. <intanto si guarda attorno, non le piace affatto stare lì, del resto è pur sempre una veela, non può fare a meno di annusare l'aria, schifata ._.>

<_VictorCreed_> Ti assicuro che non sono l’unico a pensarla in questo modo.. <no, c’è tanta gente che si fida più degli animali pur non essendo lycan, ma non è certamente questa la ragione per cui ha richiesto questo incontro. Abbassa appena la testa a guardare il bambino che continua a dormire beato, come se lui, al contrario della veela, in quello spazio si trovasse a suo agio esattamente come Victor> Non mi sarei mai presentato da te se fossi stato sfigurato o ferito. Sai che in quel caso avrei saputo come fare per cavarmela da solo.. <lui è abituato alle ferite, alle battaglie, al dolore fisico. Ma questo avvenimento, esula completamente dalle sue competenze tanto che è stato costretto ad andare a PoG per cercare qualcuno, l’unica in verità, che potesse essere disposta ad aiutarlo> Ti ricordi la promessa che hai cercato di strapparmi l’ultima volta che ci siamo visti? <si riferisce al fatto che Lyra avrebbe voluto che lui trovasse qualcosa, qualsiasi cosa, in grado di cambiargli la vita> Beh, adesso posso prometterlo.. <e dicendo queste parole, lentamente si volta mostrando il volto addormentato e sognante di Lachlain>

<@Lyra_> Mhh.. <non sa bene cosa dire, semplicemente perché non sa affatto cosa aspettarsi. Victor non è appunto tipo che va in giro a chiedere aiuto, ancora meno da quando Lyra si è sposata e ha una famiglia. Rimane immobile alle sue spalle mentre lo ascolta e tenta di farsi un'idea, invano> sì. Ti ho chiesto di fare qualcosa per tornare a sorridere.. <o qualcosa di simile, se lo ricorda più che bene, dato il pianto che si era fatta poco prima> puoi.. promettermelo? <adesso, se possibile, capisce ancora meno. Cosa può essere cambiato in una manciata di giorni, sopratutto da indurre a fare una promessa del genere, quando lui stesso le aveva detto che non avrebbe potuto decidere gli eventi? Rimane basita, sospirando appena quando vede che finalmente sta voltandosi. Il fatto è che quando lo ha di fronte la prima cosa che fa è guardarlo in faccia, solo alcuni secondi dopo lascia scorrere gli occhi su di lui fino a notare qualcosa sul suo braccio. Ci mette altrettanto tempo per capire che quel qualcosa non è altro che un bambino e, istintivamente, indietreggia di un passo coprendosi la bocca con la mano> oddio, che cosa hai fatto Victor? <naturalmente conoscendolo pensa si sia mangiato i genitori, o qualcosa del genere ._.>

<_VictorCreed_> <non dice nulla per diverso tempo. Dopotutto non è necessario spremersi per cercare di trovare qualcosa da dire per un argomento così complicato, quando Lyra può vedere con i suoi occhi il motivo che ora lo spinge a poter fare quella promessa. Il suo modo di pensare non è cambiato. Lui non poteva controllare gli eventi e costringersi a essere felice, o per lo meno, a cercarla quella felicità. Ma il destino, con l’aiuto di Aether, ha fatto la sua mossa e adesso non rientra in alcuna concezione del lupo abbandonare a se stesso quella creatura. Osserva Lyra, comprendendo la sua reazione. Nessuno si aspetterebbe da lui quello che in realtà fatto. Forse Lyra avrebbe potuto conoscendolo meglio degli altri, ma non può fargliene una colpa se ha pensato subito ad una cosa del genere. Effettivamente è la più plausibile> Li ho trovati tutti morti. Anche lui stava per morire. Lyra, ascoltami.. lo so che questa situazione è assurda. <rimane immobile, tenendo il bambino sempre più stretto al suo petto> Ma credimi, non sono stato io ad uccidere la sua famiglia. Sono arrivato lì quando ormai non c’era più nulla da fare per loro. Ma per lui si. avrei dovuto negargli una seconda opportunità?

<@Lyra_> <beh pur conoscendolo meglio degli altri non sa la storia, non può immaginare che Aether lo abbia spedito in una casa con un bimbo morente, se lo avesse saputo naturalmente avrebbe capito ogni cosa senza chiedere spiegazioni. Ma così, vedendolo con un bimbo in braccio e sapendo che ne ha rapiti diversi in passato, non può certo andare a pensare che lo abbia trovato e salvato, ne che abbia deciso di botto di diventare padre. La preveggenza lasciamola a chi ne ha il dono :P ad ogni modo lei continua a rimanere indietro, sempre con la bocca coperta dalle mani e gli occhi spalancati. Ma mano a mano che lo ascolta pare tranquillizzarsi. Per lo meno il cuore non le va più a mille anche se è ancora ovviamente sorpresa e scioccata dal momento che un bambino non è una faccenda da ridere, affatto. Sposta la mano dalla bocca quando decide di avere finalmente qualcosa di sensato da dire> ti credo. <e perché non dovrebbe? Non avrebbe senso dopotutto mentirle su una cosa del genere. Ha anche capito che lo ha trasformato, non è stupida e quindi evita di fare domande a riguardo. Non è pronta per sentire i dettagli, è già tanto che non sia svenuta davvero dieci minuti fa> ma.. <indica il bimbo con un dito tremante> è veramente piccolo, Victor.. <ergo, come farai a crescerlo, tu che non sai nemmeno cambiare un pannolino? *_*>

<_VictorCreed_> <ed è appunto perché è consapevole del passato che ha alle spalle, che sarebbe illogico offendersi per il primo e istintivo pensiero della veela. Nemmeno lui si sarebbe mai aspettato di trovarsi catapultato in una situazione simile ma, come ha sempre detto anche a lei, certi legami si istaurano senza che vi sia necessità di un rapporto da consanguinei. E’ stato l’istinto a spingerlo a prendere la decisione di occuparsi della crescita e della vita di quella creatura. Guarda Lyra indietreggiare, sempre senza muovere un passo nella sua direzione. E’ intenzionato a lasciarle tutto il tempo di cui ha bisogno per abituarsi alla visione di quel bambino tra le sue braccia. Non pretende di essere capito, non pretende nemmeno che lei cambi la sua vita per aiutarlo. Ma davvero, come lei ha ben intuito, non sarebbe capace di fare tutto da solo> Grazie.. <per mostrare ancora una volta fiducia nei suoi confronti. Le sorride appena, nonostante la serietà della faccenda una traccia di felicità si legge sul suo volto ed era davvero tanto tempo che non ne provava> Già. È piccolo. <ed è un lycan> Ed è appunto per questo che sono qui. Io, da solo, non saprei da dove cominciare e lui ha bisogno di cure. Cure che solo una mano esperta può dargli..

<@Lyra_> <continua a rimanere ferma al suo posto, ma le tremano persino le punte dei capelli al momento. Un bambino era davvero l'ultima cosa che si aspettava anzi, non se l'aspettava affatto che è diverso. Però l'unica cosa che le riesce invece alla perfezione è proprio capirlo. Lei al suo posto cosa avrebbe fatto? La stessa cosa, indubbiamente. Gli avrebbe salvato la vita, dicesi istinto materno o, in questo caso, paterno. Scuote leggermente la testa al suo grazie, per fargli capire che non deve affatto ringraziarla della fiducia che gli da ormai da anni> lui ha bisogno di tutto, Victor.. <non solo di cure, non esagera dicendo TUTTO: affetto, attenzioni in ogni momento, protezione. Si passa una mano tra i capelli, sospirando> ed io non posso tenerlo, lo sai non.. <chiude un secondo gli occhi> Matt.. <non accetterebbe mai di mettersi in casa il 'figlio' dell'ex di sua moglie ed inoltre le bambine lo considererebbero un fratello alla fine, sarebbe assurdo> posso aiutarti, insegnarti quello che so, tenerlo quando lavori. Credi di riuscire a crescere un figlio? Perché è questo che diventerà per te.. <finalmente posa gli occhi sul bimbo che dorme, lasciandosi scappare l'immancabile lacrima di tenerezza nei confronti di quella creaturina lì ç_*>

<_VictorCreed_> <ripeto, sicuramente non era l’unica ad aspettarsi una simile evoluzione nella vita del lupo. E’ anche per lui una situazione surreale che, però, ha deciso di affrontare come farebbe un vero uomo. Lui un padre lo ha avuto, ma è come se non fosse mai esistito. In questo senso, la sua vicenda personale è stata talmente tragica che quando si è ritrovato di fronte a quel bambino dal ventre squarciato la prima cosa che ha pensato è che non lo avrebbe lasciato solo. Che non avrebbe avuto la sua stessa infanzia. Solleva gli occhi per guardare quelli della veela, muovendo solo adesso qualche passo verso di lei mentre il pargolo avvicina il pugnetto chiuso alle labbra per ciucciarlo> Ha bisogno di tutto, e una parte posso dargliela io.. <attenzioni, protezione, educazione. Ma non potrà mai donargli quello che solo una madre -o comunque una figura femminile- può donargli. La ascolta, scuotendo appena la testa perché non è lì per sconvolgerle la vita, anche se non le sta chiedendo di tenergli il cane per qualche giorno> Non ti ho chiesto nulla di tutto ciò. Hai la tua famiglia, la tua vita, le tue bambine che necessitano altrettanto di quel tutto. Ma questa creatura non ha nessuna colpa, anche lui merita la vita che gli stava per essere strappata ed io senza una guida, non potrei mai farlo. <si ferma quando le è arrivato così vicino da poter vedere quella lacrima scenderle sulla guancia> Credo che a questo punto sia ben chiaro che ne sono sicuro. <o non lo stringerebbe al suo petto adesso, non lo avrebbe portato da lei. Abbassa la testa e lentamente, allunga il braccio per permettere a Lyra di prenderlo fra le sue se lo desidera> Lui è Lachlain, mio figlio.. <ç_ç>

<@Lyra_> <anche quando Victor le si avvicina, resta ferma. Il motivo ora è semplice: ha paura che crollerebbe a terra se provasse a muovere un passo, tanto si sente stravolta. Adesso che ha posato gli occhi su quel pargoletto piccino non riesce a smettere di guardarlo, per cui risponde al lupo tenendo lo sguardo fisso sul bimbo> lo so, che non ha nessuna colpa.. e che merita tutto ciò che un qualsiasi altro bambino più fortunato, avrebbe senza il minimo sforzo. <una famiglia o almeno un adulto su cui contare. Tira sul con il naso prima di guardare finalmente Victor, sorridendo appena e annuendo quando lo sente dire che è sicuro di volerlo crescere, non sa cosa dire. Del resto cosa si potrebbe mai dire, in una situazione del genere? Congratulazioni? Auguri? Sarebbero frasi patetiche ed inutili, sopratutto tra loro due. Quindi si limita ad allungare le braccine tremanti - che diventano immediatamente salde - per prendere il bambino> Lachlain è un bellissimo nome. Sa di forza e di coraggio, ed ispira fiducia.. <gli bacia la fronte in miniatura, sfregandoci poi contro la guancia morbida. Ora se aspetti qualche ora, te lo restituisce, eh *_* giusto perché non le piacciono i bambini xD>

<_VictorCreed_> <le emozioni di Lyra gli arrivano come un turbine che lo travolge in pieno. Ha già da controllare le sue e Victor non è conosciuto come la persona più razionale del mondo. Ma in questo caso sono emozioni che, seppur lo spaventano per la loro portata, lo rallegrano. Non prova alcuna esitazione. Abbassa anche lui lo sguardo sul bambino, prima che Lyra lo prenda tra le sue braccia> E allora aiutami a dargli quel tutto che merita. Non ti ho mai chiesto nulla, mai. <si è sempre guardato bene dall’intromettersi nella sua vita perché non era giusto, perché l’ha lasciata libera di essere felice. Ma adesso non è di lui che si parla bensì di quella creatura che colpe non ne ha, se non quella di esser stato più fortunato dei suoi parenti. Lascia che lei lo prenda tra le braccia e sorride nel vederla così materna nei suoi confronti ma nei suoi pensieri non vi è nulla che non sia rivolto al cercare di dare il meglio a Lachlain> Già, lo credo anche io. E sono anche certo che diventerà meglio di me se potrà contare su una figura come la tua.. <quindi più pacata e meno ossessionata dall’istinto. Allunga infine il dito per allontanare la manina che Lachlain si è portato alla bocca e, nel fare quel gesto, il bambino si sveglia spalancando i suoi grandi occhi azzurri per guardare Lyra>

<lyra_> <le emozioni di Lyra sono tante e diverse tra loro. C'è la tenerezza di vedere quel piccolo bambino risparmiato al suo destino crudele, la gioia nel sapere che avrà un padre e questo renderà felici sia lui che Victor. La paura di sapere il lupo alle prese con qualcosa di così estremo e nuovo per lui, la fiducia nel fatto che in cuor suo sa che ce la faranno. E potrei continuare per ore *_*> lo so, lo so benissimo. <che non le ha mai chiesto niente, anzi le ha dato tutto ciò che avrebbe mai potuto desiderare sacrificando persino la sua vita, la sua felicità. Ed ora che l'ha ritrovata - la felicità appunto - non può di certo dirgli di arrangiarsi. A parte che temo non lo farebbe nemmeno se si trattasse del suo peggior nemico, con un bimbo di mezzo. Dopotutto è pur sempre Lyra ._. solleva gli occhi in lacrime per guardarlo> ti aiuterò, ma ad una condizione: sarò semplicemente Lyra <non vuole la veda come una madre, per intenderci> e saprà da subito chi sono per lui e per te. <onde evitare equivoci futuri, dato che un bimbo piccolo può fraintendere> e devi fargli conoscere più gente possibile, ha bisogno di legami in questo posto per sopravvivere, più persone gli vorranno bene, più sarà facile per lui.. <lo precisa perché sa che Vic non è noto per la sua vita sociale, ma per Lachlain deve fare un piccolo sforzo ed evitare di rinchiudersi in casa :P riabbassa gli occhi sul bimbo proprio nel momento in cui si sveglia, lasciandosi scappare una leggera risata> guarda, moro con gli occhi azzurri. Sarà uno sciupafemmine! <figuriamoci xD>

<_VictorCreed_> <per un piccolo frangente, attraverso la telepatia ereditata da Ginevra, anche lui viene reso consapevole dei pensieri di Lyra e della fiducia che ripone nei suoi confronti, non solo come uomo, ma come padre. Lui per primo non è certo di sapere bene come si fa ma dopotutto si è preso cura di Logan, di Yuna, qualcosa saprà farla se non altro offrire riparo e protezione dal mondo.. almeno finchè il bambino non sarà in grado di provvedere da solo a se stesso perché di certo uno come lui non può tirare su un codardo pappamolle> Mi fa piacere sapere che nutri la speranza che possiamo farcela. Io lo voglio davvero, Lyra. <la guarda, sollevando una mano per carezzarle la guancia perché da fidanzati o da amici, c’è una cosa che non è cambiata, ed è che non sopporta vederla piangere qualsiasi sia la ragione> Farò tutto quello che mi dici soprattutto perché non mi sembra il caso di fargli credere cose che non esistono. Non sarebbe giusto per nessuno. <per lui, per Lyra e la sua famiglia, ma anche per lo stesso Lachlain. Quindi sulla prima richiesta non ha da obiettare> Per il resto, non è sui legami che ho stretto io che dovrà basarsi la sua esistenza ma non lo terrò segregato in casa e a dimostrazione di ciò, ho pensato di dover abbandonare quella casa.. <che chiamarla casa è un parolone> .. in montagna. Ho bisogno di un nuovo inizio e forse lui è arrivato per questo. <perché la sua vita, volente o nolente, ora cambierà. Guarda anche lui il piccolo che sorride curioso guardando la veela> Crescerà con me, questa è una cosa scontata.. <ecco, questa cosa doveva dirla xD>

<lyra_> <aggrotta la fronte, sicura di non aver affatto parlato di niente di simile, poi ricorda e si limita a sorridere> non dovresti leggermi i pensieri, Victor. Non è carino, è un pò come chiedere l'età di una donna, sai. <però è palese che stia scherzando e non sia affatto offesa, infatti annuisce subito dopo> ho pienamente fiducia in questo, fiducia e paura perché non è facile crescere un bambino.. <non è facile per chi ha una famiglia, come lei e Matt che in ogni caso hanno passato un pò di casini con le bimbe, pensa per un uomo padre. Si lascia accarezzare, continuando a sorridergli> grazie.. <per aver accettato la sua condizione e rispettato quindi il suo non voler essere coinvolta in quel modo. Sia per Matt e le gemelle, sia perché non sarebbe nemmeno giusto nei confronti di Lachlain> No, ma contare su più gente possibile gli sarà d'aiuto, te lo assicuro. <solleva il piccolo, facendogli poggiare la testolina sulla spalla per accarezzargli la schiena> e sì, ti serve decisamente una casa degna di esser chiamata tale. Sono sicura che Aether potrà aiutarti a riguardo, se c'è una cosa che non ha mai fatto per quanto io ne sappia, è abbandonare un bimbo al proprio destino.. <appunto *_* alla fine ridacchia> giusto, che sciocca che sono! <ora, sa che dovrebbe restituirgli il bimbo e mandarli a riposare ma non le riesce ._.> dove pensi di andare stanotte? Qui c'è sempre posto.. <intende a PoG, una sistemazione provvisoria> e non mi piace ad immaginarvi a vagare per la notte..

<_VictorCreed_> A volte accade, senza che io ne abbia controllo. <infatti non voleva leggerle nel pensiero, ma è un potere che non gli è mai appartenuto e con il quale ogni tanto ha qualche problema di gestione. Per fortuna almeno questa volta non ha saputo nulla che Lyra non vorrebbe mai divulgare> Credi che non lo sappia? <che è difficile crescere un bambino e soprattutto, crescerlo nel miglior modo possibile, per quanto riguarda i suoi canoni almeno> Ho passato tutto il giorno in quella casa e in ogni secondo mi sono chiesto se ne sarei stato in grado. Ma sai una cosa? Alla fine ho smesso di farmi domande. Nessuno è nato genitore, nessuno sa cosa è bene o cosa è sbagliato. Ma di una cosa sono certo, io per lui, ci sarò sempre. <e Lyra sa quanto valga per un lycan, ma soprattutto per lui, la parola sempre. Lui che sarebbe disposto a sacrificare se stesso per quel bambino, anche se lo ha preso con se meno di 24 ore fa> Cercherò di non restare in disparte, lo coinvolgerò nella vita di return, ma è sempre è solo su se stesso che dovrà contare. <questo sarà sicuramente uno dei suoi insegnamenti, anche se pure lui si è reso conto di quanto sia importante poter contare su qualcuno oltre a se stessi. Vedi adesso, che ha chiesto aiuto a lei. Lascia che Lyra coccoli un po’ Lachlain che sistema le manine strette a pugno sulla spalla della veela e avvicina la bocca per mettersene in bocca una. Avrà fame, poverino> Sono sicuro che mi metterà a disposizione una dimora confortevole, anche se a me quella in montagna piaceva.. <ma non va bene con un bambino piccolo e poi, sarebbe pericoloso anche per Lyra farla avventurare lassù ogni volta> Stai tranquilla, ho già in mente un posto dove andare e sono sicuro che non mi sbatteranno la porta in faccia. Qui a PoG lo farebbero in molti con me.. <va da Yuna stanotte, sappilo>

<lyra_> Credi di saperlo. Ma ti assicuro che sarà più di difficile di quanto tu sappia.. <perché passarci è diverso, sopratutto con un neonato. Logan non lo era e Yuna nemmeno, in fin dei conti> ma se ne ho cresciute due io, potrai benissimo crescere un lycan tu.. <ride appena, per troncare la tensione, prima di ritornare seria> nessuno è nato genitore, ma tutti possono esserlo, almeno tutti coloro che hanno un cuore. <perché ci sono persone ai quali dovrebbe proprio essere vietato metterli al mondo, dei figli> questo è sicuro.. <che dovrà contare solo su se stesso> ma ti assicuro che sentirsi voluto bene, facilita parecchio la vita. <quando poi sente che il bimbo si sta sbavocchiando la manina sospira, ha ben capito che il bimbo ha fame e deve lasciarlo andare> quella in montagna faceva pena, Victor. Ti prego! <a malincuore gli restituisce il figlio dopo avergli baciato la guancina morbida, annuendo> ha fame, ovunque tu abbia intenzione di andare assicurati che mangi, che faccia il suo ruttino digestivo e mettilo a dormire a pancia sotto. Mai metterlo a pancia in su appena dopo il pasto, ricordatelo, è pericoloso. <perché potrebbe rigurgitare e soffocarsi, al momento è il consiglio più utile che le viene in mente. Per il resto prenditi pure Yuna e usatela senza il mio consenso, Rossella ò_ò>

<_VictorCreed_> Non mi sono mai lasciato scoraggiare dalle difficoltà e non lo farò nemmeno questa volta, soprattutto questa volta.. <che c’è di mezzo la vita di quello che lui considera già suo figlio. Farà attenzione, si lascerà istruire, ma quel pargolo al momento così piccolo e indifeso, non crescerà come è cresciuto lui. Questa è una promessa che ha fatto anche a se stesso, oltre che a Lachlain> Credo che non ci sia da aggiungere altro.. <perché lui un cuore ce l’ha. L’ha ampiamente dimostrato sia a lei che a qualcun altro, ma adesso non ci aspettiamo che lo riconosca apertamente. Non sarebbe Victor. Allunga le braccia quando Lyra glielo porge e se lo risistema su un braccio perdendosi a guardarlo qualche momento. Per lui è stato micidiale quello sguardo. La prima volta che Lachlain l’ha guardato stava per morire e ora, invece, è così vitale con un cuore che pulsa velocemente. Il destino.> Credo che sarà più bravo di me nel farsi voler bene. <torna a guardare Lyra, sorridendole prima di annuire> devo procurarmi un taccuino per prendere appunti, anche se per stasera credo che me la caverò. Stai tranquilla, ok? Non gli accadrà niente. E non sarò troppo distante da casa tua. <poi torna serio e il suo sguardo si fa talmente intenso che gli occhi si riducono a due fessure verdi> Lyra, grazie.. <perché sa di averla messa in una situazione anomala.. ma da parte sua, l’unica cosa che prova è gratitudine>

<lyra_> Lo so, Victor.. <che non si lascerà scoraggiare ne tanto meno si arrenderà alla prima difficoltà. Ma manco all'ultima. Annuisce sul non avere niente altro da aggiungere, tanto si sono capiti benissimo anche così, si guarda infine un attimo attorno aggrottando la fronte, rendendosi conto di essersi persino scordata del pessimo posto in cui si trova> oh sì, i bambini sono bravissimi a farsi amare.. <accarezza la testolina del piccolo sorridendo, prima di ritirare la mano e stringersi nel suo maglione> ci proverò, ma non sarà facile <stare tranquilla> e non solo per Lachlain. <anche per Victor. Perché se ora gli accadrà qualcosa, quel bimbo sarà perso. Quindi a conti fatti è una preoccupazione doppia, adesso> devo solo abituarmi alla cosa, credo. <a saperlo padre, e abituarsi quindi all'idea che saprà proteggere suo figlio, che vede così piccino e indifeso. Sospira profondamente> non devi ringraziarmi, sarà un piacere, mi piacciono i bambini.. <ma va? Accenna un sorriso, poi indica la porta della stalla> andiamo, prima che inizi a piangere. Potrebbe svegliare tutto il Castello sai? I neonati hanno delle corde vocali che farebbero invidia all'opera lirica.. <e non scherza xD>

<_VictorCreed_> Bene.. <perché lui almeno di questo è certo, non si lascerà scoraggiare da nulla e nessuno. Quando prende una decisione difficilmente cambia idea, soprattutto se si tratta di una questione così importante. Accarezza la testa si Lachlain con cura, praticamente riesce a tenerla tutta nella sua mano per quanto è piccolo. Poi annuisce alle parole di Lyra> Lui lo sarà più di tutti. Mi porterà in casa una donna diversa ogni sera, stai a vedere.. <solleva un angolo delle labbra questa volta con fare scherzoso perché non vuole che Lyra si preoccupi troppo, anche se la capisce dato che le stesse cose son passate per la testa anche a lui> E io devo abituarmi a non correre rischi inutili d’ora in poi, perché non sono più l’unico ad avere qualcosa da perdere.. <è ritornato serio per un momento, ma a sentire ciò che dice Lyra gli riviene nuovamente da ridere> Lo sospettavo, per questo ho creduto che portarlo a casa mia.. <quella a PoE> .. non sarebbe stato molto conveniente <di sicuro lì non sono comprensivi come a PoG. Poi guarda la porta e infine annuisce> andiamo, allora.. <e direi che saliranno su verso le case e poi ognuno seguirà la sua stella, anche se Victor la sua la tiene stretta tra le braccia *_*>

<lyra_> Speriamo di no. Anzi speriamo che si diverta senza spezzare troppi cuori alle future giovani fanciulle di Return.. <sorride, poi sospira nuovamente subito dopo> sai, Victor. Dicono che più persone si amano, più si diventa deboli.. credo che un figlio sia sempre la debolezza maggiore di ogni uomo <uomo intero come creatura universale>, per cui sì, devi evitare di correre rischi inutili. Anche se con il tuo lavoro per Aether, non sarà facile. <ma in quel caso il bimbo almeno sarà al sicuro con lei o con qualcuno di cui Victor si fida. Detto ciò cerca di rallegrare subito l'atmosfera, scuotendo la testa e ridacchiando> non lo so sai, PoE ha dalla sua che spesso si sentono urla provenire da chissà dove anche la notte quindi forse il pianto di un bimbo non sarebbe così drastico se non ci fossero quel centinaio di indisponenti personaggi. A PoG sicuro che sveglierà tutti, invece! <insomma, in ogni caso sarebbe meglio non farlo piangere. Gli sorride e mentre saliranno verso le scale dispenserà qualche consiglio anti-strillo prima di ritornare dalla sua famiglia con una gioia in più ma anche con un pensiero, in più.>
view post Posted: 18/5/2012, 13:30 The Return Incidents - >> 05
Ieri notte


Non sarebbe stata una sera come le altre.
Lo capì quando, aprendo la porta, si ritrovò davanti la madre di tutte le cose e persone che popolavano l’isola. La donna eterea che lo aveva voluto lì. Distolse lo sguardo da quell’immagine accecante, rivolgendolo alle nuvole in fuga che sembravano pesci dalle squame d’argento, increspate dal vento più impetuoso che quella primavera aveva conosciuto. Non era certo di sapere il motivo di quella visita, ma prima che potesse parlare, la donna lo sorpassò per entrare in quella che, a tutti gli effetti, era diventata la sua dimora. Passarono dei minuti e, quando il colore del giorno fu completamente scolorito, si voltò per seguire la donna all’interno della casa. Si guardarono entrambi negli occhi, consapevoli che c’erano molte cose da dire riguardo alla fuga del lupo. Ma nessuno dei due parlò. Non prima che Victor si apprestasse a serrare porte e finestre sotto lo sguardo attento della donna che chiedeva riservatezza. Non appena l’unica fonte di luce divenne solo candela accesa sul tavolo, Aether si mosse percorrendo con le dita la mensola impolverata che si trovava sopra il camino spento.
“Non sono qui per parlare delle motivazioni che ti hanno spinto a nasconderti su questa montagna.. rilassati, Victor.”
Questo era quanto il lupo voleva sentire per sciogliersi e rivolgere finalmente alla donna uno sguardo indagatore. Se non era lì per quello, doveva esserci un altro motivo e doveva essere davvero importante se l’aveva spinta a cercarlo proprio quando lui non voleva farsi trovare.
“Tuttavia, questo non significa che io possa tollerare ancora per molto la scarsa importanza che stai dando al tuo lavoro.”
Scostò il dito dalla mensola e, strofinandolo con l’altro, si rese conto che quella casa, molto probabilmente, non era mai stata pulita. Il suo sguardo era severo e il lupo si limitò ad annuire. C’era solo un motivo che lo spingeva a mettere da parte i suoi compiti ed erano le donne. Aether aveva ragione, non era tollerabile.
“Avevo bisogno di riordinare le idee, non sono concentrato in questo momento.. e se non sono concentrato l’unica cosa che posso fare starmene alla larga da tutto e da tutti..”
La padrona dell’isola tacque, avvicinandosi a lui per fargli sollevare il volto con una mano posata sotto il suo mento e guardarlo negli occhi.
“Dov’è finito l’essere più ignobile e menefreghista che un tempo rispondeva al nome di Victor Creed?”
“Le persone crescono, Aether. E crescendo imparano molte più cose su stessi. Ma sono praticamente certo che non siete venuta qui per psicoanalizzarmi.”
Non aveva voglia di parlare di quella storia, per lui era sepolta ormai. Aveva allontanato da sé quella ragazza e si era assicurato che, se mai l’avesse rincontrata per caso, lei lo avrebbe evitato. La madre gli lasciò andare il mento e tornò nei pressi del camino, dandogli le spalle.
“Hai ragione, non sono qui per questo. E poi, pare che qualcuno si sia già preso cura di te.. come ai vecchi tempi.. è buffo, non credi?”
Girò la testa per mostrargli un sorriso beffardo. Dopotutto gli abitanti dell’isola erano il miglior passatempo che avevano lei e le sue figlie.
“Aether.. con tutto il rispetto. Non credo che questi siano affari che la riguardino. Mi avete assoldato per lavorare per voi, non per immischiarvi nei miei affari personali. Quindi gradirei che veniste al dunque.. quale motivo vi ha spinto fin qui, su queste montagne?”
Il sorriso sul voltò della madre si tramutò in uno sguardo che non lasciava spazio al minimo dubbio. Non tollerava che qualcuno le parlasse in quel modo, soprattutto chi avrebbe dovuto lavorare per lei piuttosto che correre dietro le gonnelle delle ragazze.
“Victor,mio caro Victor.. dovresti sapere che se sei ancora su quest’isola è solo perché credo che nel tuo campo sia il migliore. Ma non sopporto il modo in cui mi parli, soprattutto quando dovresti essermi riconoscente, e non sopporto gli scansafatiche. Sono qui per rimediare e per darti l’ennesima possibilità di riscattarti. Devi recarti in un posto e aggiustare quello che c’è da aggiustare. Questa volta tocca a te, mio caro..”
Il lupo aggrottò le sopracciglia, trattenendo il moto d’ira che sentiva nascere dentro di lui. Non avrebbe mai permesso a nessuno di parlargli come se fosse un bambino delle elementari, ma mettersi contro Aether era praticamente un suicidio. Incrociò le braccia sotto al petto e annuì.
“Dunque, cosa dovrei fare?”
“Chiudere gli occhi..”

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Tutto quello che accadde nell’istante in cui il lupo chiuse gli occhi, era fuori perfino dalla sua comprensione. Il modo in cui si era sentito quando fu avvolto dalla luce, lo fece barcollare quando sentì che il suolo che poco prima era venuto a mancare sotto i suoi piedi, era riapparso dal nulla. Come se si fosse materializzato.
In effetti, era proprio quello che era successo.
Riaprì gli occhi e quello che vide in un primo momento, fu una grande confusione. Aether era svanita e, più si abituava al buio, più si rendeva conto che quella non era la sua casa in montagna. Sembrava una di quelle casette tipiche del villaggio, con i mobili bianchi e ornati di pizzo, molto rustici. Tutto era sottosopra e avvertiva un forte odore di sangue. Un carillon suonava una nenia www.youtube.com/watch?v=l_jGhtjY3j8 che risultava inquietante in quella casa vuota che parlava di morte. Ci mise qualche istante a riprendersi completamente dal teletrasporto improvviso. Iniziò a guardarsi attorno e al suo fianco, vicina al divano, c’era una sedia a dondolo che cullava l’aria. Non sembrava ci fosse nessuno in quella stanza, eppure riusciva ad avvertire una presenza. Il battito di un cuore che andava scemando sempre di più. Continuò a far vagare lo sguardo nella stanza, fino ad accorgersi di una porta semisocchiusa proprio alle spalle della sedia che dondolava nel vuoto. Assicuratosi che se avesse mosso un passo non sarebbe caduto, si avviò verso quella direzione e vide che due corpi privi di vita, erano riversi sul pavimento. Entrambi sembravano voler bloccare l’ingresso in quella stanza, ma nessuno dei due vi era riuscito. Li scavalcò, aprendo la porta consapevole che non vi erano sorprese ad aspettarlo. Con cautela scrutò cosa vi era in quella camera che sembrava uno sgabuzzino adibito a camera per bambini, molto accogliente e calda. Le pareti erano giallo pallido e tutto sembrava immacolato. Nemmeno uno schizzo di sangue.
C’erano due culle in quello spazio così ristretto. Una affiancata all’altra, divise solo da un fasciatoio, e sul bordo di ognuna di esse, erano incisi dei nomi sul legno. Passo lo sguardo sulla prima incisione.
“Lach..” Poi passò alla seconda. “Lain..”
Il suo fu solo un leggero bisbiglio che non riuscì a coprire quel battito affievolito che si era fatto più vicino. Si apprestò a raggiungere la prima culla. Era vuota. Poi si voltò per sondare la seconda.
Ciò che vide per prima cosa fu una macchia di sangue che spiccava sul bianco delle lenzuola. Sopra di essa vi era rannicchiato un neonato, dal ventre squarciato che era sul punto di morire. Era una scena raccapricciante,perfino per lui che era abituato a sentire l’odore così intenso della morte. Quel bambino non poteva avere più di una settimana di vita ed il fato era già stato tanto crudele con lui.
“Cristo, Aether. Stavate scherzando, vero?”
Si aspettava una risposta che non arrivò mai. La madre era stata chiara, stavolta spettava a lui mettere a posto le cose e doveva farlo da solo. Ma il suo sangue non aveva ancora riacquistato la sua forza rigenerativa da quando Sorat lo aveva maledetto. Stava pensando a cosa avrebbe potuto fare, ma doveva pensare in fretta perché quel bambino non aveva ancora molto tempo a disposizione. Si inchinò sulla culla e, nel momento in cui fu vicino a quel viso così pallido, la creatura emise un rantolo sofferente, ma allo stesso tempo inconsapevole.
E fu in quel momento che capì cosa avrebbe dovuto fare.
Per quel bambino c’era una sola possibilità per sopravvivere: diventare un licantropo.
Fece l’unica cosa che poteva fare e poi attese, attese seduto sulla sedia a dondolo con la creatura che aveva reso suo figlio, stretto tra le braccia. Era morto.
Dalle finestre iniziarono a spuntare i primi raggi del sole. Stava iniziando ad albeggiare e perfino il vento aveva cessato di soffiare, rendendosi forse partecipe del destino che era spettato a quella povera creaturina innocente. Il carillon suonava e risuonava la sua melodia mentre Victor guardava quel volto così minuto che non aveva affatto riacquistato quel colorito tipico dei neonati. Erano tante le domande che si stava ponendo. Molti il dubbi sulla riuscita della trasformazione. Non aveva mai reso qualcuno un suo simile e più guardava quel volto, più sentiva crescere in lui il desiderio di proteggerlo. La voglia che quel bambino aprisse gli occhi. I ricordi sondarono tempi lontani. Tempi in cui lui era stato bambino e non aveva ricevuto l’affetto che ci si aspetterebbe di ricevere dai genitori. Pensando a ciò, fece una promessa a se stesso: se quella creatura fosse sopravvissuta alla trasformazione, lui se ne sarebbe preso cura. Lo avrebbe cresciuto e gli avrebbe insegnato a stare al mondo. Tornò a guardare quel viso..
.. il bambino aprì gli occhi splendidamente azzurri.
Era vivo. Era sopravvissuto. Era guarito.
Il lupo sorrise, forse felice come ormai non era da tempo, mentre il bambino stringeva la sua manina sul suo pollice.
“Benvenuto al mondo, piccolo Lachlain..”


Mi domando se le stelle sono illuminate perchè ognuno possa un giorno trovare la sua..
Victor

Prima che ti trovassi ero morto,anche se respiravo. Ero cieco ,anche se ci vedevo. Poi sei arrivato tu...e mi hai risvegliato alla vita.
Lachlain



view post Posted: 11/5/2012, 18:33 The Return MEMORIES - >> 05
Questo pomeriggio, nei pressi ella casa di Anthea ed Ephram


<@Ephram_> <dunque, il vampiro dopo aver passato metà della notte con Anthea a guardarsi nelle palle degli occhi çç adesso non è lontano dalla casetta sul lago, ma si trova tra le fresche frasche della foresta. Sta riposando sotto un salice, sdraiato a pancia in giù che se la dorme beato. indossa giusto un paio di pantaloni, a piedi scalzi e petto nudo. probabilmente era uscito per fare un giro ma, dato il caldo, è crollato addormentato>

<_Adam_> <e’ c’è un angelo http://blog.jedroot.com/.a/6a00d8341cbefd5...58bbc970d-800wi -senza quella canottiera da tamarro ma con una maglietta bianca a maniche corte- che è da quando ha saputo di quello che è successo tra Ephram e Dagon che sta cercando il vampirlo. Purtroppo a PoE non si è potuto avventurare ma, chiedendo in giro, gli è stato detto che Anthea ha una casetta nei pressi del laghetto e quindi è lì che si sta dirigendo passando appunto per la foresta. Lui non ha la capacità di fiutare le persone, ma ha in certo legame con le anime delle creature, ammesso che Ephram ne abbia una. Avvertita, dunque, la presenza di qualcuno decisamente di PoE, si avvia verso l’albero sotto il quale è appisolato il vampiro e quando si accorge che è proprio la persona che stava cercando lo guarda, muto, senza dire una parola. E’ indeciso se svegliarlo oppure andare via e cercarlo in un altro momento. Dopotutto, per quel che ne sa lui, i vampiri di giorno dormono e non è saggio svegliare il can che dorme>

<@Ephram_> <eph con un'anima mi pare eccessivo, ma sull'isola non è detto che non ne abbia una.. magari un po' sgualcita! lui mugugna qualcosa quando Adam si avvicina, ma sta ancora dormendo> alexandra lascia in pace la mamma <sta sognando, bellino *_* ha dato pure il nome a sua figlia nel sogno.. ora dirà ad anthea che ha avuto l'idea per il nome, quando ci scommettiamo? :P comunque alla fine, considerando che il sogno il fa un po' più turbato alla fine si sveglia aprendo di scatto gli occhi> ma che.. <alza la testa sentendo qualcuno e direi che spera davvero di sognare ancora> fa che stia sognando.. e che quello che vedo sia un sosia... <...>

<_Adam_> <aggrotta la fronte a sentire quel nome, lui non sa che Anthea aspetta un marmocchio e il primo pensiero che gli viene in mente non è certo che questa Alexandra possa essere la loro figlia. Ma non dice nulla, rimane a fissarlo in silenzio anche quando il sogno si fa più tormentato. Non ha idea di cosa stia passando per la testa del vampiro, ma continua a credere che magari è il caso di tornare da lui un’altra volta. Peccato, però, che proprio mentre stava per voltarsi, Ephram apre gli occhi e lui si ritrova a fissarlo anche abbastanza insistentemente. Indietreggia di un passo, aggrottando la fronte> Credo che per te sia già abbastanza terribile avere a che fare con me, figurati se in giro ci fosse anche un sosia.. <dice il tutto con una cadenza talmente monotona che quasi quasi si annoia anche lui che si ascolta. Ma non è andato a cercarlo con l’intenzione di litigare, quindi aggiunge> Come stai?

<@Ephram_> almeno se in giro ci fosse un sosia potrei ucciderlo e guen non se ne dispiacerebbe.. <si mette seduto sull'erba sistemandosi alla meno peggio> mi chiedi.. come sto? non hai più la vista Adam? insomma.. non lo vedi da solo come sto? sto benissimo.. anche se il *tuo* amico mi aveva ridotto abbastanza male.. <lo guarda, abbastanza incazzato> sei un vigliacco, lo sai vero? <*_*>

<_Adam_> Non mi stupisce il tuo volermi morto e, sinceramente, non mi interessa nemmeno poter coltivare un qualche genere di rapporto con te.. <no, lui a parte che con Guen, con gli abitanti di PoE non vuole averci nulla a che fare adesso che la sua parte angelica predomina> .. e se sono qui è perché vorrei chiarire un paio di cose. <lo guarda, appurando appunto che sta bene e che per fortuna, Dagon non gli ha lasciato danni permanenti. Si volta, avvicinandosi a un albero lì vicino al vampiro per appoggiarcisi con la spalla e le braccia incrociate al petto. Poi lo guarda, riprendendo a parlare> Sarei stato un vigliacco se lo avessi mandato al mio posto.. ma io non gli ho chiesto niente, Ephram. SE avessi voluto fare a botte con te, ti assicuro che non avrei mandato alcun sicario. Né da fatato, né da angelo. <per dire che, nonostante tutto, lui paura non ne ha>

<@Ephram_> ecco, quindi se non vuoi fare il contadino <!!> con me, puoi anche girare i tacchi ed andartene.. non abbiamo nulla da dirci noi due al momento <sbuffa quando comprende che non se ne andrà facilmente> io non ho nulla da chiarire, fidati.. per me rimani un senza palle <..> un vigliacco ed un angelo che guarda caso è tornato proprio come io avevo detto.. senza provare nulla per mia nipote! <lo guarda> dimmi che non è così e fingerò di crederti <..>

<_Adam_> <solleva un sopracciglio alla sua battuta, l’ha colta -per rimanere in tema- ma nemmeno sorride> Io invece credo che ci siano un mare di cose che io e te dovremmo dirci e se davvero io fossi un codardo, non sarei qui adesso a volerne parlare con te. Vuoi picchiarmi? <allarga le braccia, mostrandosi disposto anche a lasciare che il vampiro si vendichi> Io sono qui. Ma non provare a dire una parola su quello che c’è su me e Guen perché tu non ne sai nulla. Nulla, Ephram.. <e di certo in questa versione, non andrà a dirlo a lui. Ma se davvero non gli interessasse della ragazza, non sarebbe andato a cercarlo con l’intenzione di chiarire che non è stato lui a mandare Dagon>

<@Ephram_> non voglio picchiarti.. non voglio proprio vederti Adam, è questo il punto.. anche parlarti mi fa venire l'orticaria! <e infatti ginge di grattarsi un po' ovunque> io so quello che mi ha detto Guen, perchè si.. abbiamo parlato sai? E mi ha detto che tu non provi più quello che provavi prima per lei.. quindi Adam, io so abbastanza.. <scuote la testa> e sai perchè non ti toccherò? Perchè Guen invece credo sia innamorata di te.. anche se continua a negarlo.. e so che se anche solo ti sfiorassi lei ne soffrirebbe, e non voglio farle del male.. ma fai attenzione, perchè se gliene farai tu, come le ho promesso, ti ucciderò <ed è serio, molto serio>

<_Adam_> Pensi che invece io sia felice di stare qui a parlare con te? <no, non lo è affatto e lo si capisce anche dal modo in cui lo guarda> se fossi più scaltro riusciresti anche a capire il motivo per cui lo faccio.. <è vero, nemmeno a Guen è riuscito a dire o a dimostrare che non è vero che è tutto completamente scomparso. Ma d'altronde, se davvero fosse così avrebbe anche evitato di incontrarla. Scuote la testa> Io invece credo che tu non sappia proprio nulla. Probabilmente non sai nemmeno chi sei e stai continuando a fare sempre gli stessi errori, Ephram. <si stacca dall’albero, lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi. E’ serissimo anche lui> Guen non è una stupida e stai sicuro che è capace di difendersi da sola, anche da me, se necessario. Devi smetterla di intrometterti.. <perché già è difficile di per se, se si ci mette anche lui poi è un casino>

<@Ephram_> a quanto apre si, visto che mi sei venuto a cercare ed ancora non te ne vai.. per caso ti piaccio? tu non sei il mio genere.. <scuote la testa e poi si sistema meglio seduto, per stare più comodo, dato che Adam non se ne va> io lo so chi sono.. e sono suo zio, quindi Adam, piantala, ok? insomma.. non mi intrometterò in qualsiasi cosa ci sarà tra voi.. voglioc he guen sia felice e se la sua felicità è con te, mi va bene.. ma ti ripeto, falle del male, falla soffrire e non starò a guardare.. è tutta la mia famiglia e credimi.. per me lei è tutto <si, a volte mi chiedo se farebbe los tesso per anthea onestamente °°>

<_Adam_> <questa volta lo guarda, ma male. Non caspiche cosa ci sia da scherzare in una situazione come questa> Riesci ad essere serio per più di cinque minuti nella tua vita? E, soprattutto, è davvero impossibile chiederti una conversazione in cui non siano presenti minacce? <a quanto pare no, ma lui di certo non si lascia scoraggiare né da quello che dice il vampiro, né dal suo atteggiamento> Vogliamo entrambi la stessa cosa.. <la felicità di Guen> .. ma se sarò io a donargliela è una cosa che riguarda solo me e lei. Non ti permetterò un’altra volta di condizionarmi con la tua aria da zio protettivo. Le abbiamo fatto del male entrambi e questa volta, io ho deciso di lasciare che la scelta sia sua. Io sono così.. <ovvero molto confuso> .. e lei lo sa. Non riempirle la testa delle tue stronzate <°°> perché credo che peggioreresti solo la situazione. <per lei, intende, dato che di stronzi deve affrontarne due poi> Immagino gli abbia detto che ho mandato Dagon a picchiarti.. <visto che le ha parlato, di certo Ephram non si sarà tenuto una bomba come questa da usare contro di lui>

<@Ephram_> mi spiace ma credo di non saper interagire con te in altro modo, sai? mi ispiri proprio quello che ti sto dicendo, ne più ne meno.. sarà perchè credo di odiarti davvero tanto.. forse sei una delle poche persone <oltre ad armand> che davvero non sopporto, sai? <alza un sopracciglio> senti Adam.. i tuoi discorsi a me non interssano.. ho appena detto che vi lascio in pace, sei sordo? ho detto che se vuole essere felice con te mi sta bene.. non capisco perchè tu debba continuare a parlare di certe cose.. <sbuffa> allora.. io non le riempo la testa di nulla, come hai detto tu Guen è grande abbastanza da sapersi difendere e da non lasciarsi condizionare.. quindi, non hai di che preoccuparti.. <sorride appena> direi di si.. visto che è un comportamento che non mi piaciuto.. ma ti ripeto, Guen è intelligente.. e sa quello che deve o non deve fare da sola.. quindi.. aria <*_*>

<_Adam_> Invece credo che non ti dispiaccia affatto.. <lui non lo odia, forse da fatato si, ma in queste condizioni l’odio è proprio l’ultimo dei sentimenti che potrebbe provare> .. e non voglio nemmeno chiedermi la ragione di tutto questo astio nei miei riguardi dato che la cosa che mi interessa di più è proprio la stessa che interessa a te.. <ovvero lasciare che Guen sia felice, in ogni caso. Torna ad appoggiarsi all’albero, ascoltandolo in silenzio. Poi scuote la testa> Non stavo mettendo in dubbi la facoltà di Guen di decidere da sola. <no, forse è l’inica che non è caduta nella trappola di lasciarsi condizionare dagli altri o dagli eventi> ma più continuerai a dimostrarle l’odio che nutri nei miei confronti, più le farai del male perché lei tiene ad entrambi e credo non sopporti saperci l’uno contro l’altro. <poi chiude gli occhi azzurri, e quando li riapre, questi sono tornati ad assumere una tonalità più verdognola, più da fatato> Non voglio giustificare nessuno, ma credo che la persona che ti ha fatto questo stava solo cercando di proteggere la donna che ama e che, sfortunatamente, è legata a me. Io non avrei mai voluto che ti picchiasse.. <il mi dispiace non lo dirà mai apertamente, ma credo che il senso di ciò che dice sia quello>

<@Ephram_> vuoi sapereperchè ti odio amon? perchè ti sei intromesso nella mia vita.. prima con Anthea, ora con Guen.. sembra assurdo ma le persone a cui tengo di più.. sono passate da sotto le tue.. *ali*.. e credimi, per un vampiro è insopportabile.. <il fatto che possa piacere a loro uno come adam> credo che io e lei non parleremo più di te, sai? credo che non mi interessi più l'argomento.. e se stai per chiedermi di diventare amici per lei, la risposta è no.. ti tollererò, è sufficente.. <fa spallucce, alla fine se ne frega, a lui va bene così, è già abbastanza> bè, la prossima volta scegli meglio gli amici.. e prova a entrare nella testa dei nemici.. perchè credi che sarei così idiota da ucciderti sapendo che Guen ne soffrirebbe? <scuote la testa> non ti sono mai venuto a cercare, proprio per quello.. ma tu.. tu hai chiesto aiuto a questo tizio, il quale, si è prodigato per darmele da parte tua.. e che difendesse o meno chi ama non mi importa.. io vedo solo quello che ha fatto e so che mi ha detto che veniva da parte tua.. quindi sai che ti dico Amon? Se vuoi pulirti la coscenza perchè sei un angelo, bè.. non funziona con me

<_Adam_> <aggrotta la fronte, guardandolo> Vorrei sapere cosa c’entra Anthea in tutto questo. Io è lei siamo amici ed è sempre stato così, Ephram. <lui non ci ha mai provato con lei, hanno avuto delle discussioni ma poi sono anche riusciti a chiarire e a guardare avanti. Però adesso è perplesso, e forse qualcosa l’ha capita> tu sei geloso di lei. Tu non mi sopporti perché pensi che io abbia avuto qualcosa con tua moglie! <gli si avvicina, scuotendo la testa con convinzione e sempre più energicamente. Cosa che la parte angelica non farebbe mai> Sei un’idiota se è così! Sei più idiota di quel che pensassi e il fatto che tu creda che io voglia la tua amicizia non è che la conferma.. <no, perché lui si stava limitando a chiedere un rapporto civile. Nulla di più. Si ferma a pochi passi da lui, sempre senza smettere di fissarlo negli occhi> Non so cosa ti ha detto, ma non sono stato io a dirgli di venire a picchiarti. Non sono il vile codardo che pensi tu Ephram. Pensi che Guen si sarebbe avvicinata a me se così fosse? <no, il suo unico sbaglio è stato quello di sfogarsi in presenza di Dagon. ma dubito possa risuccedere>

<@Ephram_> la mia amicizia, un rapporto di convivenza.. vedila come vuoi, è comunque no.. tu non mi piaci,e io non piaccio a te, e si vede a chilometri di distanza che è così.. quindi, smettiamola ok? io non sono un angioletto di pog per cui, se preferisco mantenere le distanze credo che potrò sopravvivere.. forse sei tu che non puoi mettere a bada la tua coscienza.. <ridacchia alla storia dell'essere geloso. lo era, all'inizio.. poi non più.. lo odia e basta, punto> anthea non sarebbe mai andata con uno come te.. fidati.. a lei piacciono altri generi.. <tipo il drago ò_ò> se tu non glielo hai detto, lui lo ha scoperto per caso? e per caso ha deciso di venire al posto tuo? Adam, penso che tu sappia meglio di me che questo non ha molto senso.. il solo fatto che lui sappia di noi, bè.. mi fa capire che non sei uno di cui ci si può fidare sai? E credo che guen lo sappia.. ma, starà a lei decidere.. per quel che mi riguarda, noi due, possiamo finirla qui.. non avrai ritorsioni, non ti ucciderò nel sonno.. dormi pure tranquillo e fai quel che ti pare.. solo, non farla soffrire.. <alla fine si alza in piedi e gli va vicino> spero che almeno questo sia chiaro

<_Adam_> Non è la mia di coscienza ad avere dei problemi. Non sono stato io a creare il vuoto attorno a me stesso. Ma a quanto pare, vedo che non hai alcuna intenzione di rimediare, nemmeno quando qualcuno tenta di mostrarti la via della pace.. <non dell’amicizia, sia chiaro. Quella non la vorrebbe nemmeno lui. Ma in ogni caso, se lo sta facendo è solo per Guen perché stabilire un rapporto di qualsiasi genere con Ephram non sarebbe mai rientrato nelle sue priorità se non fosse esistita lei nella sua vita> Non sono affari miei.. <di chi sia il tipo con cui vuole stare Anthea> .. non mi sono mai nemmeno proposto. Ma credo che gli uomini insicuri e indecisi non le piacciano, anche se uno se l’è sposato. <scuote la testa, guardandolo> Forse è l’ora che tu inizi a crescere, Ephram. <incrocia nuovamente le braccia sul petto, guardandolo come se fosse trasparente. Non ricorda alla perfezione il momento in cui ha parlato a Dagon di lui. Ma di una cosa è certo, non gli ha mai detto di andarlo a picchiare> Ho detto che non gli ho mai chiesto di venire a picchiarti, non di non aver mai parlato di te con lui. Non potevo sapere che lo avrebbe fatto al mio posto, dato che in ogni caso, anche se lo desideravo con tutto me stesso, non sarei mai venuto a cercarti per prenderti a pugni. Non sono io quello che vive circondato dalla violenza. Inzio davvero a credere che sia impossibile che Guen sia tua nipote.. <perché sono completamente diversi, e lui Guen la rispetta oltre a provare molto altro per lei. Però alla fine annuisce alle sue parole> è quello che sto cercando di fare..

<@Ephram_> il vuoto.. attorno? <lo guarda come se avesse detto una idiozia.. alla fine Eph non ha molti amici, è vero, ma ormai si è riappacificato sia con Guen che con Anthea, e a lui basta.. e poi non ha mai avuto molti amici maschi in effetti> probabilmente perchè non sono così insicuro ed indeciso, sai? io so quello che voglio.. e il mio modo di agire è solo fatto per raggiungere quello che desidero.. tu puoi dire lo stesso? <eh adam, puoi dirlo?> bè, fai attenzione con chi parli la prossima volta allora.. soprattutto se è gente di poe.. <scuote la testa e poi alla fine si volta> invece lo è.. e dovrai fartene una ragione.. perchè forse ai tuoi occhi io sono un insicuro, un indeciso, uno stronzo ed un egoista ma.. per le persone a cui tengo, credimi.. sono tutt'altro.. e vedi di non provocarmi mai.. <alla fine volta la testa e lo guarda> allora se è quello che cerchi di fare, vedi di farlo bene.. angelo.. <poi torna a dargli le spalle> e ora scusami ma credo che sia il caso che me ne torni a casa.. perchè inizio ad aver voglia di morderti <...>

<_Adam_> <non aggiunge altro, perché dopotutto non sono affari suoi. Lui ci ha provato a cercare di avere un rapporto civile con Ephram, ma è andata male. Non che la cosa gli dispiaccia troppo, ma una cosa gliela dice> alimentare i tuoi desideri è un puro atto di egoismo, Ephram. Quindi no, credo di non poter dire affatto lo stesso perché quello che adesso mi interessa, è capire.. capire se posso essere davvero io il ragazzo che è capace di renderla felice. Solo che questa volta, non cercherò le mie risposte da solo. <no, lo farà con lei perché non è più disposto a commettere gli stessi sbagli. E così dicendo, quasi ignorando la frase di Ephram sul desiderio di morderlo, si volta e se ne va via. Senza nemmeno salutarlo, tanto quello che avevano da dirsi se lo sono detti e di sicuro non aveva bisogno che fosse lui a suggerirgli di non confidarsi più con le creature di PoE>
view post Posted: 5/5/2012, 16:54 The Return Incidents - >> 05
Questa notte, dopo l'incontro tra Odile e Catherine.

Fin dalla prima volta in cui aveva sentito piangere quel neonato tra le braccia di sua madre, aveva pensato che lo avrebbe amato per sempre. Si era presa cura di lui ogni momento della sua infanzia, lo aveva aiutato a crescere, a camminare, a parlare. Gli aveva insegnato tutto quello che lei stessa sapeva sulla loro natura ma, forse, non gli aveva mai detto quanto immenso fosse il sentimento che provava per lui.
Seduta sulla sabbia, lasciava scivolare le mani sui granelli che le solleticavano la pelle. Sentiva l’aria salmastra invaderle le narici, pizzicarle la gola ma non era per quello che piangeva. L’alba stava per sorgere e non riusciva a togliersi dalla mente il testo di un libro che aveva letto.

“Mi sono bruciato gli occhi..Impossibilitato a veder la realtà che mi circonda, spaventato dall'irrealtà che sogno, vedo solo la vita che mi ha preceduto, un'esistenza fatta di ricordi e sensazioni assaporate, null'altro mi rimane. “

Un tenue raggio di sole, donava sfumature rosate alla gocciolina che le percorreva la guancia pallida. Non aveva smesso di piangere da quando aveva lasciato il castello di PoG per rifugiarsi in un angolino di spiaggia, completamente sola con se stessa. Voleva estirpare dalla sua mente, dal suo cuore, il freddo che avvertiva. Era come se i suoi sentimenti si fossero congelati nel momento esatto in cui aveva saputo che era stata tradita dal suo stesso sangue. Ma più cercava conforto nel calore della luce appena nata, più sprofondava nel vortice dell’odio. Poteva davvero odiare suo fratello. Lo stava facendo.
Cercò di concentrarsi sull’amore che continuava a provare per Stephan, ma ancora una volta parole dure e pungenti, le riecheggiarono nella mente.

“Mi sono bruciato gli occhi.
Ricordo una notte lontano da casa, vagavo in boschi bui piangendo per la morte della mia amata. Era stata strappata dalle mia braccia per esser sepolta nella terra da un male artificiale, parto dei nostri giorni. Il mio amore era morto con lei, sapevo che non sarei riuscito a guardare un altro viso di donna, non volevo dimenticar il suo dolce volto. Volevo veder esclusivamente lei finchè la morte non ci avesse fatti ricongiungere. “

Si lasciò cadere sulla sabbia, rannicchiandosi come un bambino nel ventre materno. Come il bambino che lei stessa portava in grembo, anche se non ne era consapevole. E chiuse gli occhi, stremata.

Due occhi azzurri fissavano l’immagine disperata della vampira che aveva trovato rifugio sulla spiaggia. L’aveva seguita da quando aveva lasciato il castello e ormai erano ore che era lì fermo nella foresta a guardarla. Riusciva a sentire il suo dolore anche a quella distanza, ma non aveva trovato il coraggio di avvicinarsi a lei nonostante morisse dalla voglia di rivederla. Guardava i suoi lunghi capelli neri sparpagliarsi sulla superficie dorata della spalla. La sua pelle cerea che aveva assunto un colorito più vivo. Inspiegabile per una vampira, ma non era certo quello il momento per porgersi certe domande.
Scese con agilità dal ramo sul quale si era nascosto. Lei stava dormendo ma non poteva lasciarla lì, Armand non avrebbe dovuto ritrovarla perché se fosse successo, sarebbe stata la fine dei giochi. Si mosse con estrema lentezza per raggiungerla. Non voleva svegliarla. Più si avvicinava, più sentiva il senso di colpa montare dentro di lui. Aveva rovinato la vita di sua sorella e lo aveva fatto solo per soddisfare il suo egoismo. Si era trasformato in un mostro solo per appagare se stesso. Quando le arrivò vicino, restò fermo a fissare quel corpo che gli appariva così fragile. Sentiva l’odore di sangue venire dal collo di sua sorella e sapeva cosa fossero quei segni. Chiuse gli occhi e si abbassò su di lei e allungò la mano per toccarle i capelli in una leggera carezza. Catherine si mosse appena, bisbigliando nel sonno.
“Stephan..”
Era come se un paletto gli si era conficcato dritto nel cuore. L’aveva privata della sua felicità e continuava a sperare nel suo perdono. Era da folli. Quel perdono non sarebbe mai arrivato, neppure da una creatura così amorevole come lo era lei. Chiuse gli occhi e si chinò maggiormente per sollevarla tra le proprie braccia. Doveva riportarla a PoG prima che qualcuno, chiunque, si accorgesse della sua presenza. Era la prima volta che la prendeva in braccio. l’ultima volta in cui l’aveva vista era poco più di un bambino mentre in quel momento, tra le sue braccia, sembrava leggera come un soffio di vento. Si girò su se stesso e si incammino lungo il sentiero che, attraverso la foresta, lo avrebbe condotto nella zona dell’isola in cui mai si era avventurato. Camminava lentamente, nascondendosi all’ombra delle altre fronde che facevano da sentinelle sopra le loro teste. Gli animali della foresta stavano iniziando a svegliarsi ma era tutto estremamente silenzioso, come se la natura si inchinasse di fronte al dolore che entrambi stavano provando. Gli sembrava solo di avvertire un lieve sfarfallio, ma pensò che si trattasse di un’illusione. La speranza che sua sorella non avesse perso la sua umanità.
“Perché lo hai fatto..”
Fu la flebile voce di Catherine a rompere quel silenzio. Fu quella domanda a riportarlo alla dura realtà. Lei sapeva cosa era successo e lui non aveva ancora trovato una giustificazione plausibile per il suo comportamento perché ormai si era convinto che quella giustificazione, non esistesse.
“Non dovresti parlare, Catherine. Nessuno deve sapere che sei qui. Ti sto riportando a PoG”
La vampira aprì gli occhi e sollevò la testa per cercare quelli del fratello. Era così cresciuto, era diventato forte e sentiva la sua stretta decisa attorno al suo corpo. Le cadde una nuova e sofferta lacrima.
“Dimmi perché lo hai fatto, Ren..”
Continuò a guardare dritto davanti a se per evitare quegli occhi colmi di dolore. Non sopportava l’idea di vederla soffrire, non sopportava di esser stato lui la causa della sua sofferenza. Non rispose perché qualunque cosa avesse detto, non sarebbe bastata a riportare il sorriso su quelle labbra.
“Il tuo silenzio mi uccide più di quello che hai fatto..”
Credeva di meritarsi una spiegazione perché in fondo a se stessa, sapeva quale era il vero motivo per cui suo fratello si era spinto a tanto. Odile aveva ragione. Armand aveva usato la debolezza di Ren e la sua inesperienza, lo aveva fatto cascare nella trappola di quel mostro con tutte le scarpe. Ma aveva bisogno di sentirselo dire. Voleva sentire la sua voce, voleva che fosse lui a raccontarle come erano andate le cose. Ma tutto ciò che sentì fu..
“Mi dispiace, Catherine.”
Era sincero. Era realmente dispiaciuto e amareggiato. Ma ormai non poteva più tornare indietro qualunque cosa dicesse. Sua sorella aveva pagato le conseguenze delle sue azioni. Avanzò ancora di quale metro, poi finalmente abbassò la testa per guardare quelle lacrime che gli bagnavano la maglietta. Diamine, pensò, cercando di trattenere il desiderio imperioso di uccidere quel vampiro con le sue stesse mani.
“Io giuro che un giorno quel vampiro avrà ciò che si merita.. lo giuro sulla mia testa Catherine”
I suoi occhi brillavano di rabbia. Il pianto di sua sorella lo devastava più di quanto lo devastasse il senso di colpa. Aveva solo 14 anni, era un vampiro molto giovane, ma un giorno sarebbe diventato forte e, quel giorno, sarebbe arrivato quando ormai Armand si sarebbe dimenticato della sua esistenza. Ma Catherine scosse la testa, sollevando una mano per afferrare il mento del fratello.
“Non farai nulla di simile, Ren. L’unica cosa che devi giurarmi è che mi starai accanto. Sempre. Non posso permettermi di perdere anche te”
Non lo aveva perdonato. Il suo dolore non glielo permetteva. Ma non voleva nemmeno escluderlo dalla sua vita, non poteva pensare di non averlo più al suo fianco. Dopotutto quella era una partita ancora aperta e aveva bisogno di contare sulle persone che facevano parte della sua famiglia. Ren aggrottò la fronte lasciando che la rabbia scemasse. Non si aspettava certo un perdono, ma anche il desiderio di sua sorella di averlo ancora nella sua vita gli ricordava quanto fosse stato infimo ciò che aveva fatto.
“Non dovresti nemmeno più volermi vedere..”
Riprese a guardare di fronte a se quando Catherine gli lasciò andare il mento. Sentiva che erano quasi giunti al castello e, presto, avrebbero dovuto dividersi perché Ren era troppo giovane per affrontare gli effetti che il bene aveva sul male.
“Infatti non voglio..”
Lasciò ricadere la testa sul petto del fratello.
“.. ma non durerà per sempre.”
Prima o poi lo avrebbe perdonato. Lo sapeva. Lo sentiva. Ma la sua ferita era troppo fresca per riuscire a provare un minimo di sollievo. Il breve tratto che percorsero, trascorse nel più totale silenzio. Nessuno dei due disse più una parola. Arrivarono nel giardino appena illuminato dall’alba e Ren mise giù sua sorella che con un movimento delle gambe gli aveva lasciato intuire che avrebbe proseguito da sola. Lei si incamminò verso il portone, sempre silenziosa. Lui la guardava allontanarsi con un groppo che gli saliva nella gola. Quanto avrebbe desiderato rincorrerla e stringerla. Ma fu la vampira a voltarsi di scatto e, giratasi verso di lui, iniziò a corrergli incontro per gettarsi finalmente nelle braccia che si erano allargate pronte ad accoglierla. Non si dissero nulla, bastava quell’abbraccio a parlare per loro.
Bastavano le loro lacrime a dire che nessuno, nemmeno il più forte dei vampiri, avrebbe mai potuto spezzare il legame che li teneva uniti.
Condividevano il sangue, erano parte della stessa famiglia, erano nati dalla stessa madre..
.. ma si amavano perché per capirsi, non avevano bisogno di parole.

Catherine&Ren



(Dopo l'abbraccio, Catherine tornerà a casa di Lyra e Matt, mentre Ren tornerà a PoE)
view post Posted: 3/5/2012, 12:28 The Return MEMORIES - >> 05
Ieri sera, sulla montagna..


<_VictorCreed_> < Il lupo http://i2.listal.com/image/1942845/600full...v-schreiber.jpg -senza quell’orribile cappello- è seduto su una sedia sulla verandina antistante all’ingresso della sua casetta di montagna. Non si è ancora mosso da lì per scendere al villaggio. Con se ha tutto ciò che gli serve, un ruscello dal quale prendere acqua e la foresta in cui trovare cibo dato che non ha di certo problemi a cacciare. Infatti dall’interno della casa si avverte un odore di qualcosa che sta cucinando sul camino, probabilmente un cinghiale o qualcosa di simile. E intanto chela bestia si cuoce, lui prende aria fuori che con il fuoco acceso, si muore di caldo all’interno>

<@Lyra_> <ora, non so te ma IO ho seri dubbi che LYRA troverà la casa di montagna di Victor senza ficcarsi in qualche guaio tipo ruzzolare per qualche metro e finire dritta dentro il ruscello o peggio ancora arrostita insieme alla bestia che cuoce. Posso però contare sui sensi del lupo che, pur non vedendola nei paraggi, ne sentirà sicuramente l'odore a poca distanza da lui. Non pochissima, facciamo una cinquantina di metri, abbastanza per potersi perdere lei ma non troppi per poterla sentire un lupo. Al momento sta sbraitando contro Layla, ferma in un boschetto in cui tutte le direzioni sembrano uguali> per me, questa mappa me l'ha data sbagliata apposta..<quanta fiducia *_* eccola http://weheartit.com/entry/25550094 medesima espressione, maglietta a maniche lunghe e cosce graffiate ._.>

<_VictorCreed_> <distratto dall’odore della cena, ci mette un po’ a rendersi conto che dalla foresta di fronte a lui, proviene un odore che non ha nulla a che vedere con la selvaggina. Più si concentra su quell’odore, più si rende conto che appartiene a Lyra. Scuote la testa, trattenendo anche lui un’imprecazione su Layla> Dovrei andare al villaggio solo per staccarle la testa.. <a layla. Perché è certo che è stata lei a parlare. Comunque, dato che la foresta è pericolosa e conoscendo la pericolosa attitudine di Lyra a cacciarsi nei guai, si alza e inizia a camminare verso la sua direzione. Non corre, ma per un lupo della sua stazza non sarà complicato raggiungere la veela in una manciata di minuti. Una volta alle sue spalle, si appoggia al tronco di un albero con la schiena e incrocia le braccia sotto al petto> Le more si trovano dall’altra parte della montagna.. <infatti lui cerca solo le bionde *_* (non mi slappare!)>

<@Lyra_> <quando Victor le arriverà alle spalle noterà che si sta staccando - o almeno ci prova - un piccolo rametto impigliatosi nei suoi boccoli, tutta concentrata a non rovinarsi l'acconciatura, naturalmente. Per fortuna riesce a districare i capelli prima di sentire la voce del lupo e quindi sobbalzare, rischiando di cavarsi un occhio. Sobbalza lo stesso ma fortunatamente senza nessuna conseguenza> Victor! <si porta una mano al cuore, voltandosi verso di lui> cosa ci fai tu <!> qui, scusa? Adesso non si può neanche.. mh <ci pensa, inventandosi una scusa sul momento> andare a spasso per i boschi a cercare funghi? <non si può dire che Lyra non sia fonte continua di idiozie. Tale player *_*>

<_VictorCreed_> <la guarda cimentarsi con il rametto,ma è una scena talmente divertente per lui che non si azzarda nemmeno ad aiutarla per ora. Non è uno stupido, sa bene il motivo per cui è lì anche perché, arrivarci non è affatto semplice se non hai una mappa. Mappa che lui stesso ha disegnato per Layla> Cosa ci faccio IO qui? <scuote la testa, staccandosi dall’albero al quale era appoggiato per raggiungere la veela e guardare il rametto che ha in mano> Non sei mai stata abile nel raccontare le bugie. Fai un’impercettibile movimento con le sopracciglia quando menti.. <e figuriamoci se proprio lui non lo sa. Solleva lo sguardo per puntarlo negli occhi di lei e dopo un attimo di silenzio, aggiunge> Avresti almeno potuto farti accompagnare da.. <si trattiene dal commentare mariti e parenti vari> .. qualcuno. Non sei famosa nemmeno per il tuo senso dell’orientamento.. <è li da due secondi e già gliene ha dette di tutti i colori. Ma lo ha fatto in maniera del tutto affettuosa>

<@Lyra_> <sbatte le palpebre, incrociando poi le braccia al petto, fintamente offesa e tutta impettita> io non faccio nessun movimento con le sopracciglia quando mento, forse ti confondi con qualche donnetta che frequentavi prima di venire a Return.. <agita una mano, minacciandolo col rametto> sì, e da chi avrei dovuto farmi accompagnare, eh? <da Matt che non sarà sicuramente felicissimo di saperla lì o dalle sue figlie dodicenni, non le pareva proprio il caso> potevo chiedere a Minou, ma da quando ha partorito non è più la stessa di una volta, si è impigrita.. <ma non è mai stata una gatta vivace, Minou, veramente °° comunque infine sospira, cedendo alla verità e lasciando cadere le braccia lungo i fianchi> okey, vogliamo fare gli idioti per un'altra mezz'ora o mi tiri fuori da questo bosco?

<_VictorCreed_> Non avrei mai potuto notare una cosa del genere in un’altra donna, Lyra.. dato che al massimo concedevo loro una sera.. <effettivamente, con lei ha condiviso un anno intero quindi è ovvio che riconosca ogni suo piccolo movimento> .. e comunque, sono serio. Lo fai davvero quel movimento. Lo hai fatto anche adesso dicendo che non è vero.. <sorride alla sua maniera, sollevando un angolo delle labbra> Perché prima di partorire la tua gatta dava un festino ogni sera, non è vero? <possiamo chiederlo ad Edgar, che le avrà fatto il filo per chissà quanto. Ancora mi chiedo come ci sia riuscito Aester xD> E comunque, parlavo di tuo fratello o di quell’idiota di tuo padre.. <bisognerebbe rispolverarlo prima. Comunque, dato che in ogni caso lei ci è andata da sola, lui si volta e con un gesto della mano le indica la strada> Dopo di lei, madamoiselle.. e attenzioni alle radici.. <perché lui NON sa che lei inciampa anche sui suoi stessi piedi xD>

<@Lyra_> <ridacchia, puntandosi le mani sui fianchi stile brocchetta di vino> già, concedevi loro una sera, il bel lupone tenebroso che tutte volevano provare.. <fossi in lei eviterei di fare battute di questo tipo, se non vuol essere risposta a modo a proposito di provare qualcosa *_* ma sta scherzando, del resto ha una certa confidenza e se lo può permettere di prenderlo un pò in giro, anche perché sa che il resto della conversazione, la parte seria, non sarà molto facile per entrambi> non me ne sono mai accorta, comunque. E poi non è che dico le bugie così spesso come vuoi farmi credere tu.. <lo segue, stranamente senza inciampare per adesso> non mi andava di venire qui con qualcuno Victor, non potevo poi cacciarli via e non voglio che altri ci ascoltino. <annusa l'aria, distraendosi un attimo e graffiandosi leggermente la gamba> ahi. Scusa, ma non potevi andare a vivere in spiaggia? Mi sto facendo a pezzi le cosce per colpa tua.. <beh, si è messa in pantaloncini xD>

<_VictorCreed_> Mi stai dando della puttana e nemmeno troppo velatamente, lo sai? <ride però, perché anche lui per il momento la sta buttando sul comico, proprio perché sa bene il motivo per cui Lyra è andata lì e soprattutto perché ci è andata da sola. Infatti non aggiunge altro a proposito. Si Limita solo ad annuire e a seguirla nella foresta scattando in avanti quando lei dice di essersi fatta male> E’ solo un graffio, ed è il minimo dato la mise che hai scelto per una scalata di montagna. Conoscendoti, tra non molto inizierai a dire che hai freddo.. <e per fortuna in casa c’è il fuoco acceso, infatti Lyra inizierà a vedere del fumo che esce dal comignolo sulla casetta> La spiaggia non è un posto molto isolato. E poi sai che adoro la montagna.. <è canadese e le origini un lupo non le dimentica mai. Con una mano poi le prende il braccio e la trattiene appena perché stava per inciampare in una pietra che sbuca dalla terra> Occhio..

<@Lyra_> Beh, in passato lo sei stato, non c'è niente di orribile ad ammetterlo. Poi hai incontrato una giovane fanciulla che ti ha tirato fuori dalla strada.. <ma COSA sta dicendo? Menomale se la ride da sola, abbassando la testa a guardarsi le gambe> sono tanti graffi, guarda.. uno qui, uno qui, uno qui.. <ma sono veramente dei segnetti e già stanotte non avrà più niente. E' solo che lei è fatta così, si lamenta anche se una formica le sale addosso> ma ho messo gli scarponcini! <alza una gamba per mostrarglieli, certo che le servono a molto se non mette addosso dei pantaloni lunghi, ma è tanto non si sia presentata in tacchi. Si lascia sostenere, portando la mano libera alla fronte in stile saluto militare, guardando verso il fumo> non dirmi che hai ucciso un povero maiale indifeso, Victor, sei sempre il solito! Dovevo portarti una fetta di torta! <ahahahaha per cosa, per antipasto? Perché non gli arriverebbe nemmeno a gola xD>

<_VictorCreed_> Più che ad una prostituta mi paragonerei a un serial killer. E in effetti credo che qualche indagine a tal proposito sia stata svolta. Ma naturalmente non sarebbero mai potuti arrivare a me.. <perché lui il suo lavoro lo fa più che bene, non ha mai lasciato tracce. Scuote la testa> quelli non sono graffi e sono certo che nemmeno ti fanno male. <però abbassa la testa per guardare gli scarponcini e si trattiene dal ridere. Per lo meno al momento non sta pensando alla conversazione che spetta loro tra non molto, si gode un momento di ilarità dopo giorni di solitudine e clausura. E no, non si farà suora per la cronaca> In realtà è un cinghiale. Hanno una carne molto più pregiata dei maiali. Ma se continuiamo di questo passo lo troverò abbrustolito.. <lui invece è risaputo che ami la carne al sangue. Comunque sono finalmente arrivati davanti all’ingresso della casetta. Lyra vedrà una verandina che a momenti cade a pezzi e la porta aperta dalla quale si intravede una luce soffusa dovuta appunto al fuoco acceso> Non avrai portato la torta, ma di sicuro un digestivo si.. <ulei..>

<@Lyra_> Qualche indagine in proposito? Sbaglio o eravate tu e papà quelli che sono stati mitragliati a colpi di fucile, da non mi ricordo chi, prima di essere assoldati da non mi ricordo cosa? <ottima spiegazione, ma Victor capirà sicuramente a cosa si riferisce, tra le altre cose Lyra non è affatto pratica di discorsi di guerra> e comunque il fatto che tu sia stato fatto a colabrodo non ti da il diritto di sminuire le mie ferite di guerra in una tetra foresta! <no comment *_* quando si ritrova davanti alla casetta aggrotta la fronte, alternando lo sguardo dal cinghiale, alla veranda al lupo> questa sarebbe la tua baita di montagna? Oh mio Dio.. <lei non riuscirebbe a viverci due giorni ma ci si incammina in punta di piedi, ascoltandolo nel frattempo> lo prendo come un complimento! <l'aver portato il digestivo, intende *_*>

<_VictorCreed_> Lyra.. <sospira, chiudendo gli occhi> .. io stavo parlando delle donne. Quella di cui parli tu è un’altra faccenda.. <lo spionaggio, il mercantilismo. In quel caso uccideva dietro il pagamento di un compenso> comunque, cambiamo discorso, non mi sembra il caso di parlare di quella che era la mia vita fuori da return. Dopotutto quello era un altro uomo.. <che sia cambiato è inutile non ammetterlo, se ne rende conto anche lui anche se a chi non lo conosce, si mostra sempre come il burbero che in effetti sembra fosse solo per l’aspetto fisico> Ti darei il mio sangue guarda.. se solo Sor.. <si trattiene da dire quel nome, ma tanto è consapevole del fatto che Lyra sappia> .. non avessi qualche problema con le mie capacità rigenerative.. <si avvia sopra la verande e, dopo aver salito i tre gradini, si volta facendole cenno di seguirla> c’è tutto quello che mi serve qui.. e comunque non ha senso prendere mobili se poi finiranno tutti distrutti, ti pare? <sull’ultima frase non commenta perché si avvia nella casa aspettandosi che lei lo segua>

<@Lyra_> Ah parlavi ancora di donne? Non mi pareva più.. <alza le spalle, cambiando volentieri discorso. Anche perché come detto son cose che non ha mai capito nemmeno quando stavano insieme e che con la mentalità che si ritrova, non riesce ad oggi a concepire> senti, altro uomo, puoi anche risparmiarti di nascondermi le cattive notizie, so anche quello.. <che Sorat lo ha massacrato, Layla ha riferito *_* lo segue all'interno, guardandosi un attimo attorno. Si limita solo a sospirare, è risaputo che non abbiamo affatto gli stessi gusti in fatto di arredamento, Lyra è comfort e moda, Victor è molto minimal, proprio molto xD> sembra una tana, non so se farti i complimenti o se esserne angosciata.. <cerca un posticino dove appoggiare il suo rotondo fondoschiena, poi si limita ad incrociare le braccia al petto e guardarlo. Nessuna espressione, ne divertita, ne seria, ne tanto meno offesa, però lo guarda dritto in faccia, in silenzio>

<_VictorCreed_> Ho detto di lasciar perdere, tanto non potresti capire.. <e non perché è tonta ma perché, essendo Lyra una degna abitante di PoG, non potrebbe mai arrivare a concepire la violenza come la intende lui. Si avvicina al camino dove il cinghiale sta cuocendo, solo dall’odore si rende conto che è ancora troppo crudo all’interno ma continua a dare le spalle a Lyra> Il lenzuolo è pulito, se vuoi puoi sederti lì.. <su quella branda che dovrebbe essere un letto. Che poi in questo caso c’è da dire che Victor non si è nemmeno preoccupato di prendere mobilia nuova, ha usato direttamente quella che ha trovato lì e che per uno che ha vissuto le sue esperienze, possono sembrare comfort anche quelli. Si gira però solo dopo qualche minuto, puntando gli occhi della veela e incrociando le braccia al petto> Lo so che sai tutto. Infatti mi chiedo quando arriverai al dunque.. <non che abbia chissà quale voglia di parlarne, dal tono della sua voce si capisce, ma è inutile che continuino a lanciarsi sguardi senza arrivare al motivo reale per cui Lyra è andata lì>

<@Lyra_> <si accomoda dunque sulla branda, rimanendo seduta con le gambe che dondolano fuori da essa e le mani intrecciate sul grembo> non sono venuta qui per farti la predica, Victor.. <è per questo che non gliene ha parlato non appena lo ha visto, anche se è andata lì per ciò che è successo con Layla ed Elle, il motivo di fondo è un altro che il semplice parlare della cosa> ma perché so che hai bisogno di un'amica. Di me. <e non lo dice con modestia, come le ha detto la stessa demonietta l'altra sera, Lyra è forse l'unica persona a Return che lo conosce bene, che può capirlo o con la quale può essere se stesso> voglio solo sapere come stai.. <inclina la testolina bionda, raccongliendo i capelli su una spalla poi fa pat pat sulla branda accanto a se, sorridendogli dolcemente.>

<_VictorCreed_> <la guarda mentre parla. Per un momento gli sembra di vedere Yuna seduta su quella branda e non ha torto, dato che prima era lei la sua confidente. Victor non è un uomo che va in giro a lamentarsi dei suoi problemi, soprattutto non è uno che si auto commisera o si piange addosso. Ma tutti, chiunque, ha bisogno di qualcuno con cui potersi sfogare e, quella domanda di Lyra, il suo semplice chiedergli come stai? Un po’ lo destabilizza tanto che ci mette un po’ prima di risponderle> Sto bene. <se così fosse non sarebbe ancora sulla quella montagna e lui lo sa che Lyra non la fa fessa. Infatti sciogliendo le braccia dal petto, si avvia verso la brandina e gli si siede di fianco> Insomma, cosa vuoi che dica, Lyra? <si gira appena per guardarla, accennando un sorriso> è strano parlarne con te.. e non voglio farlo.. <non scendendo nei particolari, naturalmente> .. ma ho fatto un casino questa volta.. <e non per essersi portato a letto Elle, ma per tutto quello che sta a monte di questa storia>

<@Lyra_> <ed infatti al suo 'sto bene' solleva le sopracciglia, con un'espressione incredula. Ma non ha tempo di ribattere, dato che gli si avvicina prima che possa dire qualcosa a riguardo. Si volta col busto verso di lui piegando una gamba sotto il sedere> io non sono gelosa, Victor. Ho la mia vita, due figlie.. <per cui se trova strano parlarne con lei per via del loro passato, gli sta facendo capire che non deve vederla come una ex ma appunto come un'amica> e anche se sono fermamente convinta che tu abbia bisogno di una donna con le palle al tuo fianco, di una che sappia tenerti testa.. <gli da un colpetto alla fronte, scherzosamente> non sono problemi miei le tue avventure amorose o.. <agita la mano> quel che è. Posso solo consigliarti, come una amica dovrebbe fare, ed il consiglio più sincero che mi viene in mente al momento è sfogati. Non come faresti con Layla, non come faresti con Elle.. <perché entrambe sono dentro la storia, ed è più difficile> come faresti se io fossi Yuna. <ecco *_*> Dimmi cosa ti blocca qui!

<_VictorCreed_> <quando si gira lui le sorride dolcemente. Non ha mai creduto che Lyra fosse gelosa, dato che appunto ha una sua vita che esula da lui. Ma parlare con una donna che stavi per sposare di certe cose, non deve essere il massimo> Non c’entra la gelosia, Lyra. Ma a me darebbe fastidio sentirti dire cosa fai con tuo marito.. perché abbiamo pur sempre condiviso qualcosa di importante.. <sospira, tornando a guardare verso il camino acceso> Ma per te magari è diverso. <perché appunto è stata lei quella che è andata avanti fino alla fine. Lui prima di Elle, non aveva avuto nessuna donna. Continua a farla parlare senza interromperla e al sentir nominare Yuna chiude gli occhi, proprio perché si era immaginato di vedere lei seduta su quel letto> Tua madre mi avrebbe preso a calci. Dovresti ricordarti cosa ha fatto quando ha saputo di noi due.. <ha cercato di dividerli e forse perché una madre non sbaglia mai sui propri figli. Sospira, tornando poi a guardarla seriamente per rispondere all’ultima questione> Perché ho il presentimento che in qualche maniera, finirei con il portare avanti quello che ho iniziato.. <con Elle intende>

<@Lyra_> Ed infatti non ti ho chiesto mica di raccontarmi di quella sera.. <le scappa appena da ridere, sia perché non si sognerebbe mai di chiedere una cosa simile, sia perché non ne ha bisogno, sa benissimo come se la cava Victor in quel campo xD> è proprio perché abbiamo condiviso qualcosa di importante, che nessuno meglio di me potrebbe capire ciò che provi. <infatti ritorna seria e lo ascolta, rispondendogli solo dopo che lui ha taciuto> sai, quando diventi madre è diverso il modo in cui percepisci certe cose. Non posso negarti che il racconto di Layla mi ha scioccata inizialmente, perché ho immaginato i ruoli inversi <ovvero se stessa al posto dell'amica> e credo che morirei se un uomo <e non un ragazzino, intende> dovesse toccare Odile o Odette. <lo guarda negli occhi> ma alla fine, non sono stata forse io a fare la stessa cosa che ha fatto Elle? <per motivi diversi certo, ma aveva sempre 16 anni> non è giusto che tu scelga per lei, Victor. E' poco più che una bambina d'accordo, ha un milione di esperienze da fare, deve crescere e maturare prima di avere un uomo accanto.. ma non puoi privarla della tua presenza dopo quello che c'è stato.. <fa una pausa, poi distoglie stranamente lo sguardo> hai paura di soffrire?

<_VictorCreed_> Se me lo avessi chiesto, probabilmente avrei pensato che non mi conosci abbastanza.. <perché appunto lui si sarebbe rifiutato di parlarne, forse anche arrabbiandosi dato che ha già i nervi a fior di pelle di suo> Ma così non è stato e almeno mi consola di fatto di non aver sprecato un anno per farmi conoscere in maniera totalmente diversa da un’altra persona che non fossi io, o tua madre.. <che è stata la prima in assoluto a conoscere certi aspetti di Victor. Appoggia entrambe le mani sulla brandina e, tenendo lo sguardo puntato quel fuoco, quello mano a mano si spenge e le fiamme arancioni, diventano di ghiaccio. Simpatico potere rubato ad Arlinn> Credo che le tue figlie siano le uniche per me off limits.. <perché proprio lui non se la sentirebbe di stare con le figlie della sua ex. Non che si faccia scrupoli essendo già due bellissime ragazzine, ma il paragone con Lyra in quel caso sarebbe davvero inevitabile> ma potrebbe accadere un giorno che si innamorino di un uomo più grande di loro e tu, ne tuo marito, potrete farci nulla, purtroppo. Anche questo dovresti saperlo bene.. <torna a guardarla, tanto ormai non ha più voglia di mangiare> Non dovrei averne, forse? <paura di soffrire. Si alza alla fine, voltandosi per non darle le spalle> Le ho chiesto di evitarmi. L’ho trattata male e le ho detto che non dobbiamo più vederci.. <e Lyra può immaginare il modo in cui l’ha fatto>

<@Lyra_> <sorride appena> e invece ti conosco abbastanza, e ne approfitto per confermare che sì, le mie figlie per te sono off limits Victor. Non perché abbia qualcosa contro.. <ci mancherebbe, sarebbe come sputare nel piatto dove si è mangiato> semplicemente perché sarebbe troppo, persino per me e te. <che sono di vedute ben larghe sui legami di coppia, ma come hai scritto te giustamente sarebbe un paragone inevitabile> so che non posso vietare loro di innamorarsi di un uomo più grande, ma allo stesso tempo riesco finalmente a capire mia madre al nostro tempo. <sospira> no, non dovresti averne.. <paura. Lo guarda di nuovo negli occhi, spiegandosi> sei un uomo forte e reduce da una esperienza con una ragazzina <lei stessa, non Elle> Sai quanto a 16 anni si sia deboli, quanto sia facile lasciarsi trascinare dall'istinto e quanto invece sia difficile mantenere una relazione quando la propria natura è incline ad altro.. Elle è questo che farà, Victor. Si divertirà, farà un sacco di guai.. magari si innamorerà di un altro, magari avrà uomini su uomini. Voglio dire, cosa te ne importa? Santo Cielo, prendi in mano la tua vita e vivi! Siete stati insieme una sera sola, lascia che sia il caso a scegliere per te.. <sbuffa a sentire ocme l'ha trattata> complimenti, le avrai fatto pensare di essere una puttana, come se non si facesse già abbastanza schifo! <lo guarda male, ma fa solo che ridere ._.>

<_VictorCreed_> Non credo di potere nemmeno io, pensa un po’. E sai che né l’età, né i legami di sangue sono mai stati un problema per me.. <no affatto. E continua a dimostrarlo tutt’ora che non lo sono> .. ma i legami che si stabiliscono con gli altri, i legami veri. Quelli non posso ignorarli nemmeno io.. <e così dicendo, si muove di qualche passo per andare ad aprire la porta perché lui, in quella stanza, sta morendo di caldo nonostante il fuoco ormai sia spento> Tua madre aveva capito tutto fin dall’inizio. Sono stato io a pensare che poteva funzionare e non voglio commettere gli stessi errori, Lyra. Non posso pensare di dover sopportare per l’ennesima volta di stare male.. <sospira, non vuole farla sentire in colpa per una storia ormai sepolta nel passato, ma che lui c’è stato male non è un segreto per la veela> .. per una donna. Che sia maggiorenne o meno. <si volta, appoggiandosi con la schiena allo stipite della porta> Io non sono fatto per queste cose. Non sono fatto per l’amore che sia ossessionato o libero. Non lo sopporterei in entrambi i casi.. e come hai detto tu, lei ha bisogno di crescere e io non so se posso esserle d’aiuto. Per questo l’ho allontanata. Per questo le ho fatto credere che io sono il mostro che tutti credano che sia. <e che è, in parte> Elle non è una puttana.. e credimi, io lo poso confermare.. <in quanto, appunto, è stato il primo>

<@Lyra_> <si alza dalla brandina, seguendolo e prendendolo per un braccio> Victor.. appunto perché sai quali errori non vanno fatti, non correrai il rischio di soffrire. Il fatto di doverci andare piano.. <intende affezionandosi ad una ragazzina molto volubile, così come lo era lei> non esclude che tu non possa vederla di tanto in tanto. Il segreto sta nel non montarsi la testa o farsi castelli di carte. Devi prendere ciò che viene per quello che è, ma non solo per quanto riguarda lei. Perché il problema di poter soffrire si ripresenterebbe con qualsiasi altra donna, dunque che vuoi fare? Allontanare da te il sesso femminile per paura di soffrire ancora? <scuote la testa> non è giusto, ne per te, ne per Elle, ne per qualsiasi altra donna che potrai mai incontrare. O almeno sii sincero con lei. Dille che è giovane <quindi bisognosa delle sue esperienze> mentre tu sei un uomo con un certo passato. Dille che ti piace come persona, ma che sarebbe ingiusto per entrambi affezionarsi ora. Dille la verità, Victor perché quella ragazzina è come una figlia per me <e non scherza> e per tutto ciò che ha passato merita, lo sai, merita tutta la sincerità di questo mondo.. <le vengono gli occhi lucidi> e merita di essere felice e spensierata come sua madre non ha potuto essere. Ti prego.. <e prova a dire di no!>

<_VictorCreed_> <lascia che lei gli prenda il braccio ma evita di guardarla negli occhi. Raramente Victor rifugge uno sguardo, ma in questo caso è lui che non capisce nulla della sua stessa vita. Aspetta comunque che Lyra finisca la prima parte del suo discorso, prima di risponderle> Cosa pensi che stessi facendo, Lyra? Perché credi che non ho mai cercato di avvicinarmi ad altre donne dopo di te? <perché non voleva ricommettere gli stessi errori e per un tipo come lui, pensare razionalmente in certe situazioni è praticamente impossibile. Scuote la testa> Io non le dirò nulla, perché non vi è nulla da dire. Ci siamo fatti entrambi fregare dal suo potere e proprio perché non voglio che si faccia male anche lei,proprio perché ci tengo ad Elle, credo che la cosa migliore sia tenerla lontana. Quanto ancora deve soffrire? La mia presenza gli ricorderebbe solo quello che ha fatto per vendicare sua madre, le ricorderebbe che ha buttato nel cesso la sua più grande virtù. <solo adesso la guarda, posando la sia mano sopra quella che la veela ha sul suo braccio> Sarà felice sono se le nostre vite saranno separate. Io non sono fatto per rendere felice una donna, dato che non riesco a soddisfare nemmeno la mia di felicità.. <e nonostante la sua mole e la sua reputazione, in questo momento a me fa tanta, tantissima tenerezza. Infatti si divincola dalla stretta leggera di Lyra ed esce fuori in veranda>

<@Lyra_> <rotea gli occhi. Victor è una testa dura, ma lo sapeva benissimo ancora prima di mettere piede lì> non è detto che tenerla lontana adesso le faccia così bene come credi, maledizione! <°°> sei l'unico uomo con cui c'è stata una certà intimità, voluta o meno cosa importa. Ad oggi conosci il suo corpo meglio di chiunque altro e in quel senso hai con lei una confidenza che nessun altro ha, lascia decidere a lei. Era la sua virtù, è la sua vita.. e se non vuoi essere presente almeno dille ciò che hai detto a me, invece di farle credere che sei il mostro di cui tanto ti vanti.. <gli sta solo dicendo di essere sincero, secondo lei Elle capirà, non è stupida e almeno non si sentirebbe cacciata via. Quando si allontana, dicendo quelle parole, a lei viene solo che da piangere. Di fatti le scendono le lacrime, perché si sente infinitamente in colpa e perché SA che se lui non è più felice è a causa di quello che gli ha fatto. Rimane qualche secondo in silenzio, prima di raggiungerlo e abbracciarlo singhiozzando> mi dispiace.. mi dispiace tanto.. <e credo sia la prima volta che glielo dice col cuore in mano, da quando si sono lasciati.>

<_VictorCreed_> <victor ha la testa di adamantio, è proprio il caso di dirlo. E temo che nemmeno Lyra, che è quella che ha più ascendente su di lui, potrà fargli cambiare idea al momento> Ho già lasciato che fosse lei a gestire la situazione e cosa è accaduto lo sai già. Se dovessi avvicinarmi a lei, se dovessi anche solo lasciare aperto uno spiraglio per un qualsiasi tipo di rapporto, io sono certo che mi lascerei andare proprio perché c’è quella certa intimità di cui parli. E lo farebbe anche lei.. <non perché lui crede di essere irresistibile agli occhi di una ragazza di 16 anni, ma perché quando un certo tipo di avvicinamento c’è già stato è quasi in maniera spontanea che poi ci si riavvicina> Deve prima scoprire chi è, Lyra. E deve farlo da sola, senza il mio aiuto. Volevo farlo anche con te.. ricordi? <aiutarla a scoprire se stessa, è proprio così che si sono avvicinati. Ed è così che si sono innamorati. Una volta fuori prende un bel respiro perché la tensione è alle stelle. Che si sia creato un legame tra lui ed Elle si capisce, ma questo non vuol dire che lo stesso Victor sia capace di gestire la cosa. infatti quando si ritrova Lyra attaccata alle sue spalle in lacrime, si gira e la stringe a se in quell’abbraccio che non si erano mai dati. Forse perché le cose non erano definitivamente chiuse come lo sono adesso> Non è colpa tua, Lyra. In realtà credo che non sia colpa di nessuno.. è solo andata così e tu non devi dispiacerti perché sei felice. Renderebbe tutto quello che abbiamo fatto vano..

<@Lyra_> <ora non gli risponde a niente che riguardi Elle, ma solo perché è presa dal suo personale momento di senso di colpa, covato per un intero anno e mezzo. Mano a mano che piange e si sfoga, sente anche la calma ritornare a farsi strada dentro di lei, ma si concede qualche altro secondo tra le sue braccia, prima di allontanarsi per guardarlo in volto> abbiamo sbagliato tutto, la mamma aveva ragione. Chissà se avessimo aspettato.. <alza le spalle. Chi lo sa, magari si sarebbe ugualmente accorta di amare Matt, magari non ne avrebbe avuto modo, magari sarebbe finita per altre ragioni. Per questo il discorso fatto su Elle poco prima la fa annuire> sì, mi ricordo. Capisco che il rischio di finire di nuovo assieme <a letto> sia alto, così come quello di affezionarti. E sono d'accordo sul fatto che lei debba 'farsi le ossa' prima di poter pensare di avvicinarsi seriamente a qualcuno, ma resto sempre del parere che dovresti dirle la verità. <ovvero senti, evitiamo di vederci troppo per questo motivo, non facendo finta che a lui non piaccia starci insieme> promettimi che lo farai un giorno Victor, anche se fosse solo quando sarà finalmente donna, promettimi che le dirai che non volevi cacciarla ma proteggerla. <accenna un sorriso> e promettimi anche che troverai un appiglio per ricominciare, qualsiasi cosa <alza gli occhi al Cielo, quasi volesse pregare Dio di dargli un opportunità> e che la prossima volta che ci vedremo, troverò un sorriso sulle tue labbra.. <*_*>

<_VictorCreed_> <senso di colpa che lui non vuole che provi perché appunto non deve pensare che lei è felice perché lui ha messo da parte la sua stessa felicità. Probabilmente anche se avessero continuato a stare insieme le cose sarebbero potute finire. Come appunto dice Lyra. Infatti annuisce> Sarebbe potuto accadere qualsiasi cosa Lyra.. <le accarezza appena i capelli, prima che lei si allontani sciogliendo l’abbraccio> .. ma tua madre non aveva ragione su tutto. Sbagliava quando diceva che ci saremmo solo fatti del male perché adesso che possiamo guardare indietro con serenità, io vedo che c’è stato anche qualcosa di positivo.. <e questo lo ha sempre detto, che non rimpiange nulla di quello che ha fatto con e per lei. E ne mai la rimpiangerà. Torna ancora una volta a darle le spalle, posando le mani sulla ringhiera della veranda tutta impolverata. Poi gira solo la testa> Lo farò quando sarò certo che lei sarà felice altrove. Quando avrà trovato l’uomo che può amarla come merita.. <poi ovviamente nessuno può sapere come andranno le cose. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e poi return è pur sempre un’isola e sicuramente Victor non vivrà per sempre in quella catapecchia. Scuote la testa però> Un sorriso posso regalartelo anche adesso, se lasci che io ti accompagni fino al villaggio.. <tanto a quest’ora dubita di poter incontrare qualcuno e poi non può di certo lasciarla percorrere la strada da sola. Comunque, come detto le sorride prima di scendere i gradini>

<@Lyra_> Victor, come potremmo mai vedere solo del negativo, guardando indietro? Anche se non proviamo più amore l'uno per l'altra, ci vorremo sempre un gran bene.. <e sopratutto, saranno sempre legati. Lyra correrà sempre in suo aiuto e viceversa e senza nemmeno patti di sangue, fai te> quando condividi così tanto con una persona, è impossibile rimpiangere di averla conosciuta.. <appunto. Lei non lo rimpiange affatto ed è felice di averlo accanto anche se in modo del tutto diverso da 15 mesi fa> lo farai quando capirai che sarà all'altezza di sapere, Victor. Perché non è detto che troverà l'uomo che potrà amarla come merita.. <o che quell'uomo non diventi lui in futuro, quando potrà starle accanto come si deve. Ma questo non glielo dice, perché ha la vaga impressione che se dovesse farlo, dagli scalini ce la farebbe rotolare *_*> devi trovare qualcosa per ricominciare, ho detto.. <lo minaccia col ditino, annuendo e sorridendo contemporaneamente subito dopo> ci sto, così sarò anche sicura di arrivare intera a casa. <lo segue, scendendo gli scalini subito dopo di lui> uh.. <aggrotta la fronte guardando il cielo, le è sembrato di vedere una stella cadere, ma chissà, forse se l'è solo sognata *_*>

<_VictorCreed_> Io non potrei mai.. <vederci del negativo, non completamente almeno anche se le cose sono andate a finire nel peggiore dei modi. Però a ripensare al passato, gli viene da sorridere girandosi a guardarla quando lui è già arrivato sull’erba> Chi lo avrebbe mai detto che un giorno saremmo diventati, amici.. <fa strano perfino a lui dirlo, dato che di certo non è il tipo che mantiene rapporti con le ex. Ma Lyra è un caso a se proprio perché è stata la più importante per lui> Lo farò se sarà il caso, per ora lascerò le cose come stanno onde evitare che qualcuno si faccia male. E poi adesso ho altre cose a cui pensare.. <ad esempio come recuperare con il suo lavoro, lui si aspetta la visita di Aether da un momento all’altro e la madre avrebbe tutte le ragioni> Non posso prometterti che cambierò la mia vita Lyra, non sono capace di controllare gli eventi. Certe cose accadono quando e se devono accadere e sono fuori dal controllo di tutti.. <e non si riferisce solo al trovare una donna. Ma qualsiasi cosa che possa cambiargli la vita> allora andiamo prima che ti diano per dispersa.. <guarda il cielo per cercare di capire che ora è in base alla luna, ma pare anche a lui di aver visto una stelle cadente. Infatti torna a guardare Lyra che sta scendendo gli scalini> L’hai vista anche tu?

<@Lyra_> Nemmeno io.. <non ora, poi, che sembra abbiano raggiunto un certo equilibrio nel loro rapporto. Rarissimo infatti tra gli ex> oh, chi meglio di me può sapere che gli eventi non si possono controllare? A quindici anni ho scritto una lettera a Tristan, dicendogli di aspettarmi tutta la vita perché un giorno sarei ritornata da lui.. <scuote la testa ridacchiando> fortuna che non mi ha dato retta, povero elfo. <non c'è niente da ridere, ma vabbè, prendiamola così> ah sì sì, immagino che tu sia pieno di impegni guarda, passerai le ore a giocare coi tarli in quella specie di casa decadente.. <adesso che hanno parlato, le viene più semplice essere se stessa e scherzare> comunque Matt sapeva che sarei venuta qui ed in ogni caso ha le indicazioni per venirmi a cercare.. <figuriamoci, ci mancherebbe altro. Poi annuisce, tenendo sempre la fronte aggrottata> sì, in un primo momento ho creduto fosse per via del pianto.. <che comunque ti fa vedere le cose più lucenti l'occhio lucido. Gli sorride> fa freddo.. <eccola! Se la ride> no ma devo mostrarti le mie foto di nozze, e anche l'album di Odette e Odile quando erano piccole e.. <e gli mangerà il cervello per tutto il tragitto fino a che Victor non la lascerà andare, sfinito *_*>

<_VictorCreed_> <annuisce> quell’elfo ha rischiato la vita diverse volte.. <perché lui l’avrebbe volentieri picchiato se Lyra non si fosse messa di mezzo. Ma alla fine non era destino evidentemente e ognuno ha proseguito per la propria strada. Lyra più di tutti> Guarda che io ho ancora un lavoro Lyra e lo sto trascurando. Prima o poi i tg returniani annunceranno la mia morte.. <sta scherzando naturalmente, anche se da Aether ci si può aspettare qualsiasi cosa. Le fa strada, proseguendo in quella foresta che ormai conosce meglio delle sue tasche. Poi la guarda, voltandosi come a dirle *te lo avevo detto* riferendosi al freddo> prima o poi imparerai a distinguere le stagioni, Lyra. <perché lei è in tenuta estiva e soprattutto in montagna, la sera fa fresco anche se Victor non lo avverte sa che è così e sa bene che Lyra è freddolosa> No, l’ho vista anche io. Intanto sbrigati o le foto che mi mostrerai saranno quelle delle tue nipoti! <si mette a ridere e direi che l’accompagnerà fin dove serve prima di tornarsene alla sua casetta in canadà>
view post Posted: 5/4/2012, 21:49 The Return Incidents - >> 05
Questa mattina, in spiaggia.

<_Vic_> <e’ mattina presto e dopo la meravigliosa serata di ieri, il lupo si trova in condizioni pietose in spiaggia. Durante la notte è riuscito a trascinarsi al limitare della foresta e ad appoggiarsi al tronco di un albero. E’ rimasto in quella stessa posizione per tutto questo tempo e al momento sembra che sia privo di sensi. Purtroppo Victor non è abituato a sopportare il dolore per tutto questo tempo, avendo sempre avuto il fattore rigenerante dalla sua, e di conseguenza tutte le spine che ha conficcate nella carne fanno un male che non riesce a sopportare. Quindi nulla, è lì che sembra morto se non fosse che il petto si muove su e giù debolmente>

<elle> <una raggazzina questa mattina invece si è svegliata presto per ragioni che a noi sono sconosciute, probabilmente perchè suo padre le ha fatto capire che non occorre stressarlo così tanto che non ha intenzione di impiccarsi da un giorno all'altro. Comunque sia si trova anche lei in spiaggia, sta passeggiando tenendo il fidato Brownie per le briglie. Dev'essere smontata da cavallo da poco per godersi la sabbia fresca sotto i piedi, dato che nell'altra mano tiene le scarpine. Il fatto è che avendo i piedi nudi pesta tutto quello che ci può stare sulla sabbia, sangue compreso. Infatti è proprio buttando l'occhio su un piedino he si accorge che quel rosso non è molto naturale. Si guarda attorno, notanto una scia lasciata da qualcuno che sembra essersi trascinato> Ma cosa.. <tira le briglie di Brownie seguendo la scia finchè, da lontano, non individua la sagoma di Victor> Ti pareva.. <il bello è che si avvicina con calma, molta calma -_->

<_Vic_> <sangue che, tra l’altro, continua a sgorgare da tutto il suo corpo dato che le spine sono ancora tutte conficcate nella sua carne. Tiene gli occhi chiusi, se non avesse avuto quella corporatura mastodontica probabilmente sarebbe già morto per il dolore, ma lui no. Lui è vivo nonostante non è messo affatto bene. Lentamente, però, pare che si stia riprendendo dal lungo sonno. Gli pare di avvertire un odore conosciuto che si avvicina, non sente ancora il dolore lancinante ma non appena Elle si è fatta più vicina, inclina la testa di lato, sempre tenendo gli occhi chiusi> Layla.. <è in stato di shock e ha scambiato i loro odori. Ciò lascerà intuire alla ragazza che, questa volta, è messo molto peggio di tutte le altre volte in cui l’ha trovato coperto di sangue>

<elle> <in realtà questo fa pensare a Elle che Victor sia un gran pezzo di st..upido, perchè pensa solo a Layla, ovviamente, tanto che si ferma a un metro da lui guardandolo torva mentre esamina le condizioni del lupo, ho come idea che le piacerebbe da matti infilare tutte quelle spine ancora più in profondità> No, ti è andata male.. <ah, il sarcasmo. Sbuffa, lasciando perdere il cavallo e avvicinandosi al lupo. Poggia una mano sul viso di Vic, alzandogli il mento e aprendogli un occhio con l'altra> Mi vedi? Riesci a tirarti su almeno fino al cavallo? Pesi troppo per me..

<_Vic_> <più che altro, contribuisce ad aumentare i dubbi che Elle ha già sul fatto che Victor voglia sua madre. quando non è così. Tuttavia quando lei parla si accorge di aver sbagliato a valutare la provenienza di quell’odore e, nel sentire la risposta di lei, sembra quasi sollevato. Tant’è che solleva un angolo delle labbra> Elle, sei tu.. <cerca di aprire entrambi gli occhi, dopo che lei gli ha sollevato la palpebra. Vorrebbe poterle evitare quello scempio, soprattutto visto che è stato a ridurlo così, ma proprio non ce la farebbe ad arrivare in un posto sicuro da solo> Si ce la faccio.. <in realtà non è proprio vero. Ha perso del sangue che non si è rigenerato e le spine contribuiscono a fargli perdere quel poco di forze che gli sono rimaste. Ma è Victor, non ammetterà MAI di essere in difficoltà. Cerca di piegare le gambe e appoggiando una mano, anch’essa insanguinata, al tronco, tenta di mettersi su>

<ellina> No, la fata turchina.. <ok, è vero che Elle è sempre un sacco sarcastica, specialmente con lui, ma in questo caso, se il lupo fosse un po' più lucido sentirebbe anche qualcosa di più nella voce della ragazzina, come rabbia, o forse addirittura odio> Bene, perchè io non riuscirei a sollevarti.. <no, infatti il massimo che fa è reggerlo per un braccio, sostenendolo come può, mentre con l'altra mano fa avvicinare il cavallo il tanto che basta perchè Victor ci si possa appoggiare contro almeno, per aiutarsi a montarci in groppa> Chi hai fatto incazzare per ridurti così da schifo? <lo intuisce, forse, dato che ha saputo di Gael, ma è bravissima a fingere di non sapere assolutamente niente>

<_Vic_> <a Victor garba questo sarcasmo, perché al momento riesce a leggere solo quello nel suo tono di voce> La fata turchina ha i capelli azzurri.. <non si creda che ha detto questa frase tutta d’un fiato. Tutt’altro. Ci ha impiegato diverso tempo per pronunciare l’ultima parola. Sta cercando di raccogliere le sue forze per non dover appoggiarsi completamente ad Elle con il rischio di schiacciarla. E ce la fa, arrivando vicino a Brownie sul quale si carica non nella classica posa a gambe aperte sul dorso della bestia, ma messo a pancia in giù sulla sella> Un fioraio.. <riesce anche a scherzare :o ma no, via. Di certo non le dice che è stato Sorat. Sicuramente per Elle saperlo a return non deve essere una bella notizia. E non deve essere bello nemmeno sapere che lui stesso ha riportato Gael da Layla ma figuriamoci se il quello stato riesce a leggergli il pensiero>

<ellina> E il lupo cattivo mangia le bambine.. <e con questo? Niente, deve fare la simpatica, tanto a fargli notare che al momento il lupo cattivo è quello nella situazione critica. Simpatica, vero? Come caratteraccio direi che ha preso da entrambi i nonni, sia Harlan che Evren. Aspetta che da solo riesca ad aggrapparsi a Brownie, di nuovo aiutandolo come può, ovvero poggiando le mani del lupo attorno al pomello della sella, così almeno ha qualcosa a cui aggrapparsi> Un fioraio? Sei anche meno simpatico del solito oggi.. <scuote la testolina bianca, toccando il collo al suo cavallo come a scusarsi del lavoro sporco che gli sta facendo fare, poi si avvia tenendo Brownie per le redini, dove sta andando non è ancora chiaro, ma si sta inoltrando nella foresta> Ti porto a casa, fattela andare bene.. <ecco dove stanno andando>

<_Vic_> Bambine? Quali bambine? <si ricorda della loro ultima conversazione, prima che scoprisse cosa Layla prova per lui. Sa che non vuole essere definita una bambina e, dato che senza l’aiuto di Elle forse sarebbe rimasto chissà quanto su quella spiaggia, cerca di ingraziarsela. Sapesse..> Non ho mai detto di essere simpatico.. <no, infatti, non è una caratteristica che gli appartiene. Una volta in sella, dunque, lascia che sia Elle a portare le redini della situazione. Strano si affidi a qualcuno ma in questo caso non ha molta scelta. O fa così o niente. Dopotutto è un tipo pragmatico lui> A casa tua? <no. Questa non gli sta bene. Suppone che a casa ci sia Ethan e lui, sinceramente parlando, non ha proprio intenzione di vederlo. Non adesso che le cose non sono ancora chiare. Gita la testa per guardarla mentre lei avanza nella foresta. In quella posizione le spine che ha sull’addome si conficcano completamente nella carne e deve soffocare un gemito di dolore prima di parlare> Trova un altro posto e.. <fa una pausa, per riprendere fiato> .. evita le buche. Il fioraio ha fatto un bel lavoro con le sue spine..

<ellina> <alza gl'occhieti al cielo, facendo apposta di beccare una buca nel terreno e facendoci passare Brownie, ma ovviamente non è colpa sua se il terreno della foresta è accidentato.. Vero? *_*> Non guadagnerai punti così.. <perchè debba guadagnarseli non si sa, probabilmente perchè ne ha persi un sacco dato che nella sua testolina perfida il lupo ci ha provato con sua madre, forse per questo lo ha detto. Ma sicuramente in questo momento non si capiranno mai, quindi tutto quello che dice Elle sembra solo molto sarcastico e ironico> Per fortuna, perchè sarebbe stata solo una grossa bugia.. <l'essere simpatico, si lascia anche andare a un sorrisino mentre si volta per guardare il lupo, ritornando poi a prendere i vari sentieri che portano al delimitare del villaggio> No, Vic.. è il posto migliore dove portarti, è il più sicuro e il più vicino e, soprattutto, non c'è nessuno.. <a lei interessa che non ci sia Layla nei dintorni e la è sicuro che la demone non ci metterebbe piede nemmeno a morire, anzi, ha notato con piacere che Layla ha svuotato la villetta di tutte le sue cose. Che Ethan ci metta naso, non c'è pericolo> Quindi, ora taci e lasciami fare o ti faccio rotolare giù da Brownie e ti lascio qui.. <ma, un bel caratterino, non c'è che dire>

<_Vic_> <quando sobbalza, per via della buca sulla quale *accidentalmente* passa Brownie, stringe i denti> Maledizione, Elle. Fai attenzione. O il tuo cavallo sembrerà un tappeto di sangue! <chissà, almeno della pulizia della bestia gli importa di più della sua devastante situazione di salute fisica. Ritorna a far ciondolare la testa sul fianco del cavallo, mentre la camminata verso la casa prosegue. Lui sa che Layla ed Ethan si sono mollati, quindi è certo che almeno non corre pericolo di incontrare la demone. Ma Ethan? Quello sarebbe un grosso problema perché, nonostante lui non abbia colpe, sicuramente sarebbe una situazione imbarazzante. Spera solo che Ethan non sia al corrente della sbandata di Layla> Non voglio guadagnare punti. Non mi servono.. <forse solo qualcuno di sutura> .. e in ogni caso non capisco nemmeno perché avrei dovuto perderne. Non sto facendo alcuna gara. <no, nella tua testa. Ma forse in quella della bianchina si. Stringe entrambe le mani sul bordo della sella e alla fine annuisce> Fai come vuoi. Ma avrebbero dovuto dirti che non è una mossa coraggiosa minacciare chi non è in grado di difendersi.. <adesso fa la vittima? No, sta solo cercando di non pensare alla spina che ha conficcata nel petto e che, arrivata quasi allo sterno di adamantio, gli da un dolore allucinante. Tanto che si ritrova ancora una volta a serrare le labbra>

<ellina> Il cavallo si pulisce.. <dice solo quello, guardando il povero Brownie che sopporta in silenzio. Ah, se gl'animali potessero parlare quante ne avrebbero da dire. Intanto a forza di camminare arrivano nei pressi della villetta http://data.whicdn.com/images/15756657/tum...1_500_large.jpg che a differenza di questa è colorata di azzurro con le imposte bianche, come Layla ed Elle desideravano. Probabilmente a Victor fregherà ben poco di come sia la casa esternamente, gli basterà essere in salvo. Si morde la lingua prima di accennare al fatto che secondo lei una gara la sta facendo, proprio contro suo padre per prendere il cuore di Layla, ma fa prima a cambiare discorso, indicandogli la casetta> Siamo arrivati, ora.. Smonta lentamente da Brownie perchè non voglio prenda paura <ovviamente, teme per il cavallo mica che lui si faccia male!> E.. Bè aggrappati a me.. <perchè il cavallo si ferma fuori dalla staccionata, per entrare fino dentro c'è bisogno di qualcuno che sorregga Vic> E chi sarebbe quello non in grado di difendersi, Victor? Il tempo di levarti quelle spine poi potrai tornare a fare.. Il grosso.. <la smorfia la vede e in cuor suo è anche dispiaciuta che lui soffra, ma al momento nella sua testa viene prima tenerlo lontano da Layla>

<_Vic_> <non dice più nulla per tutta la durata del tragitto. Per come è messo ha sprecato anche fin troppo fiato per parlare e, attualmente, non può permettersi di sprecare le sue forze dato che Sorat è stato chiaro. Le sue ferite si sarebbero rimarginate da sole e, solo allora, sarebbe tornato in possesso del suo fattore rigenerante. Si tiene stretto con le mani alla sella di Brownie che poveretto, avrà bisogno di una doppia razione di fieno dopo la fatica alla quale è stato sottoposto. Solleva appena la testa solo quando Elle afferma che sono giunti a destinazione. I colori dell’abitazione, invece, lo fanno sorridere perché si capisce perfettamente a cosa sono abbinati. Infatti si volta anche a guardare Elle accennando un sorriso sghembo prima di scendere dal groppo della bestia, stringendo ancora una volta le labbra> Ce la faccio da solo. <si, certamente. Fino alla staccionata è vero che ci arriva senza il supporto di Elle. Ma da questa alla porta ha sicuramente bisogno del suo aiuto, infatti si appoggia alla sua spalla con l’avambraccio, sperando che lei non si catapulti> Le ferite guariranno da sole. Non ho i miei poteri.. ci vorrà più di qualche ora questa volta. Intanto sbrighiamoci prima che anche le gambe mi abbandonino definitivamente.

<ellina> <lei che non è telepatica non può sapere a cosa si riferisca quel sorriso, quindi risponde al lupo con una smorfia dubbiosa. Tiene sempre Brownie per le redini intanto che Vic smonta, per tenere il cavallo fermo ed evitare che uno dei due si faccia male> Come vuoi.. <infatti si scosta il tanto che basta a non tenerlo su ma, volendo, il tanto che basta anche per farsi riacchiappare subito se dovesse servire una mano a Victor e, infatti, subito si rimette sotto di lui per sostenerlo, passandogli un braccio attorno alla vita.. O quel che riesce della vita del lupo dato che è il doppio di lei> Dio.. Quanto pesi Victor! <lo sottolinea con una vena di ilarità pure mentre si fa avanti fino a portarlo alla porta> Bè qui puoi starci quanto vuoi, è disabitata.. <ora si legge anche tanto dolore> Ma almeno così la usiamo per qualcosa.. <infondo, le dispiace vedere tanto lavoro di suo padre sprecato, quindi almeno, appunto, in qualche modo la vuole usare> Aspetta.. <sta cercando le chiavi nella tasca dei jeans, fortuna che le porta sempre con sè. Apre la porta, lasciandola spalancata per ora, preoccupandosi di tirare dentro solo il lupo>

<_Vic_> <avrebbe volentieri evitato di appoggiarsi a lei. E’ un lupo è come tale ha un certo orgoglio ed è già stato messo a dura prova anche ieri con Sorat, anche se non si è sottomesso a lui neppure per un secondo. Comunque fa quel che può che non sovrastarla completamente con i suoi chissà quanti chili e alla sua battuta, ride ancora una volta per nascondere il dolore che in realtà sta provando nel compiere tutti quelli sforzi> E’ il prezzo da pagare per avere uno scheletro di adamantio. Ma stai tranquilla, non voglio partecipare ad alcun concorso di bellezza.. <stringe gli occhi quando, arrivati davanti alla porta può staccarsi per un attimo dalla ragazza per sorreggersi allo stipite nel mentre che lei cerca le chiavi. Lo sente, dall’odore, che in quella casa ormai non c’è più nessuno e, anche se Elle non può accorgersene, non è felice della cosa. Lui stesso ha sempre creduto nel rapporto Layla ed Ethan> Mi dispiace, Elle.. <e questo lo dice seriamente anche se ho il presentimento che la ragazza non capirà al volo che si sta riferendo al fatto che i suoi genitori si sono mollati>

<ellina> Anche il nonno <harlan> ha uno scheletro piuttosto robusto e anche la ma.. Layla <si deve sempre correggere, acciderbolina> manco solo io, in realtà.. <perchè lo ha detto? Bè sono le classiche cose che si dicono quando qualcuno accenna a qualcosa che è familiare e che sai di aver già visto o sentito da qualche parte. Quando apre la porta riporta il suo corpicino sotto quello di Vic per sostenerlo di nuovo, guidandolo fino a uno dei divani http://data.whicdn.com/images/18176152/mis...ior-1_large.jpg -entrano da dove si vede luce nella foto, esattamente di fronte ai divani- e lasciandocelo cadere sopra proprio di peso. Il mi dispiace ha fatto finta di non sentirlo, non vuole nemmeno porsi il problema che sia riferito a qualcosa o a qualcuno> Ora sta fermo, buono e macchia il meno possibile che poi devo pulire io.. Vado a prendere il necessario.. <e infatti lasciandolo li qualche minuto solo sparirà in una porticina che probabilmente porta al bagno di servizio>

<_Vic_> <lui se lo ricorda dello scheletro di Layla, perché la prima volta che l’ha vista l’ha praticamente presa a calci. Infatti annuisce cercando di scacciare quel ricordo dalla sua mente. Le cose sono molto diverse attualmente, anche se non più semplici> Chissà, magari un giorno verrà anche a te. Anche se ti basta la lingua per difenderti.. <si, perché Elle sa il fatto suo e non è una ragazzina ingenua. Non lo è mai stata nemmeno da bambina. Quindi entra, ormai allo stremo delle forze cade sul divano di peso, tanto che è una fortuna se non si divide in due. Geme appena, per il dolore delle spine> Non vado da nessuna parte.. <e come potrebbe del resto? E’ già un miracolo che sia riuscito a mettersi in piedi per arrivare fino a quel rifugio che, nonostante tutto, sembra così accogliente. Era da tempo che non finiva in una casa come quella ed è inevitabile che i ricordi vadano al passato> Fanculo.. <questo lo dice quando è rimasto solo, per riprendersi da quei pensieri. Si guarda il petto, la camicia ormai è devastata tanto quanto il suo petto. Se la sbottona e con le unghie, inizia a togliersi le prime spine> Prendi una pinzetta.. <perché ce le sono alcune proprio sottopelle ormai>

<ellina> <occhio che lo prende per un complimento questo, infatti accenna anche un sorriso a Vic. Aspetta che il lupo si sia ben sistemato sul divano, o meglio che vi si accasci per bene, prima di sparire nel bagnetto e tornare con tutto l'occorente e, al suo dire delle pinzette, lo guarda con il cipiglio di una che sa il fatto suo> Ma no, dai! Io che pensavo di togliertele con un piede di porco.. <ah, la simpatia. Scuote la testolina bianca raccogliendosi i capelli in una coda alta prima di mettersi all'opera. Dato che Vic ci ha pensato da solo a sbottonarsi la camicia fa prima a togliergliela del tutto, stendendo un'asciugamano dietro la schiena del lupo così, se si appoggia al divano, fa meno danni> Dio stai da schifo.. <almeno è sincera. Con la mano ferma quella di Victor, scuotendo la testa> Stai buono, hai le mani sporche e rischi solo di far peggio.. <va ad aprire tutte le imposte delle finestre in modo da aver luce quanto basta per poter procedere all'estrazione delle spine con le pinze appunto. Ma mano che le toglie le poggia in una ciotolina e poi, con un batuffolo di cotone imbevuto nel disinfettante, pulisce le diverse ferite>

<_Vic_> <ma era sicuramente un complimento. A Victor piace questo aspetto del carattere di Elle e infatti non è la prima volta che lo dice. Gira la testa verso il bagno, guardandola con la fronte aggrottata> Non cantare vittoria, potrebbe servire anche quello con questa.. <indica la spina che ha conficcata completamente nel petto, quella che gli fa più male di tutte. Poi si lascia denudare anche se è strano per lui che sia proprio Elle ad aiutarlo in questa faccenda, sapendo chi lo ha ridotto così e soprattutto il motivo. Non ha idea di cosa sappia la ragazza ma al momento non gli passa nemmeno per la testa di leggerle il pensiero. Dopotutto, conoscendola, se Elle avesse saputo la verità, lo avrebbe lasciato morire sulla spiaggia. E’ evidente che non ha affatto intuito che lei abbia un piano ben diverso> Non è la cosa che un uomo vorrebbe sentirsi dire quando è stato appena spogliato da una ragazza, Elle.. almeno fingi attrazione.. <dove la prenda questa voglia di scherzare non lo so, ma quando lei inizia l’operazione di microchirurgia, stringe tra le mani la pelle del divano e serra le labbra tentando di sottrarsi a quel contatto. L’ho già detto che per lui il dolore duraturo è un’esperienza nuova> Cristo! <no, è stato Sorat> Brucia.. <mi ricordano vagamente Belle e la bestia :o>

<ellina> Quella la lasciamo per ultima.. <un po' sadica perchè intuisce che è quella che lo fa star peggio? Probabile, ma detta così sembra solo perchè le è più pratico levargliela per ultima, dato che immagina da li uscirà anche un po' di sangue e non vuole coprire le altre ferite che poi rischia di lasciarlo pieno di spine> Oh già scusa, dimenticavo che non ti sto togliendo spine ma che ci sto provando.. <il bello è che ora lo guarda tutta languida davvero, e le viene meravigliosamente naturale dato il potere ereditato dalle madre> Scusami, Victor, se sono indelicata.. <il momento passa subito non appena lo sente imprecare> Posso ricattarti? Perchè questa scena di te che dici che ti brucia non voglio dimenticarla.. <quasi ride, continuando a pulirgli il petto dalle spine> Sono tantissime, quel fioraio doveva davvero essere arrabbiato.. <e lei è contentissima che fosse così arrabbiato *_*>

<_Vic_> <lui se potesse, se la strapperebbe a morsi quella spina, ma lascia fare a lei che sicuramente sa, più di lui, quel che sta facendo> Fai come credi. Basta che continui e non perdi tempo a cercare di infilarmi sotto le tue lenzuola, Elle.. <che detta così potrebbe anche sembrare che non vuole perché ha un’altra donna nella testa, ma ovviamente lui sta continuando sulla sua linea *scherzo così evito di mandare tutta la casa in frantumi*> E non guardarmi così.. <perché appunto gli ricorda troppo Layla e la cosa non gli piace. Si rilassa più che può appoggiando la schiena sull’asciugamano che Elle ha sistemato sul divano e chiude gli occhi, si sta concentrando per stare fermo mentre lei continua con il disinfettante> Pensi che mi importi qualcosa che qualcuno sappia che mi fa male? <si, gli importa. Ma in ogni caso non si lascerebbe ricattare> Era arrabbiato perché gli ho sottratto la rosa che aveva curato più di tutte. Quella per cui ha dovuto lottare tanto affinchè sbocciasse.. <che bel paragone di Gael con la rosa. Elle ne sarà lietissima potendo intuire di chi sta parlando in realtà>

<ellina> <ridacchia, ma non è per nulla divertita, anche se lo sembra> Magari quando non sembrerai uno scolapasta potrei anche ripensarci.. <ora le sporca le lenzuola, insomma, quindi non si può fare. fortuna che sta volta anche lei ha percepito il tutto solo come una battuta, senza pensare a Layla> Così come? almeno pensi ad altro mentre ti tolgo spine da.. <abbassa lo sguardo, togliendone una molto vicina ai pantaloni, lo sta facendo apposta> ovunque.. <ma come niente fosse riprende a fare il suo sporco lavoro> Si, rovinerebbe la tua reputazione.. Ma puoi pagare il mio silenzio, volendo.. <la metafore purtroppo la coglie fin troppo bene, anche se lei pensa stia parlando di Layla, da come dice di averla colta lei si immagina fin troppo bene COME, anche se ovviamente sta sbagliando tutto> Pronto? <gli indica la spina più grossa ma, senza aspettare risposta, prendendola con due dita gliela toglie>

<_Vic_> Attenderò con ansia quel momento, allora. <chiude gli occhi, sia per evitare quelli di lei, sia per perdersi tutta l’operazione che Elle sta facendo con le spine. Più procede più si abitua al dolore di quelle più piccole. Anche se il grosso deve ancora venire> A cosa altro dovrei pensare? Cristo, Elle.. siamo a casa tua.. <e quindi? Lui per primo non si è mai fatto problemi del genere, ma in questo caso particolare è una situazione un po’ strana dato che, solo una settimana fa o giù di lì, la madre della ragazza gli ha rivelato che prova qualcosa per lui. Apre un occhio solo, poi l’altro, sollevando un sopracciglio, quando lei gli toglie la spina vicina ai pantaloni> A quelle ci penso io. <sia mai si verifichi un qualche incidente. Con lui ci si può aspettare qualsiasi cosa quando si tratta di contatti> e sentiamo, in che maniera vorresti essere pagata? <la guarda, sempre con quella espressione che ha del malizioso, finchè lei non estrae quella meledetta spina dal petto e lui si sforza per non gridare un’altra volta, anche se la pelle del divano si trappa leggermente, sotto la stretta del suo pugno d’adamantio. Poi ride.>

<ellina> La speranza è l'ultima a morire.. <a intendere che di sua spontanea volontà con Victor ci farebbe tutto fuorchè certe cose, peccato che facendo la gatta con il lupo -uno zoo- nella sua testa sia dar fastidio a sua madre, quindi continua a scherzarci come se niente fosse> E quindi? Pensi che il divano su cui sei seduto sia immacolato? Sarebbe solo una volta in più per lui.. <questo lo dice apposta, ovvero per fargli sapere che sua madre e suo padre facevano l'amore spesso e volentieri e ovunque, sempre molto convinta che a Victor innamorato di Layla dia fastidio *_*> di cos'hai paura, che sbagli mira con la pinzetta? <fa la gnorri, ovviamente, continuando a estrarre e disinfettare> Non lo so, sei tu il mercenario qui, mica io.. <ovviamente eh! Lo guarda facendo gl'occhiolino, poi si ferma, guardando a turno lui e il divano> Victor! Ora ti rimetto ogni spina che ho tolto e in un posto dove non vorresti averne nemmeno l'ombra! Non c'è niente da ridere! <le ha rotto il divano :OOO>

<_Vic_> <_Vic_> Devo considerarlo un invito formale, Elle? <chissà come mai Ethan non l’ha affatto nominato oggi, seppure una qualche battutina sul fastidio che causerebbe a suo padre ci sarebbe stata. Probabilmente si sente in colpa verso il fatato, seppure lui non abbia fatto nulla, se non cercare di aiutare Layla e quindi, tutti loro> Una volta in più, potrebbe essere quella fatale, Elle. Sei fortunata che in questo stato, l’ultima cosa che posso permettermi è quella di saltarti addosso.. perché lo avrei fatto, se avessi continuato a farmi le fusa a questo modo. <solleva un braccio, dal divano ormai strappato, e le blocca il polso con la mano> No. Ho paura che tu possa farti male a scherzare con il fuoco, Elle. <perché se con Layla un motivo per tenere le zampacce a posto lo aveva, con lei no. E se le provocazioni continueranno, probabilmente lui non si conterrà> Il mercenario sono io, ma sei tu ad avere il coltello dalla parte del manico, davvero non ti viene in mente nessuna cosa da chiedermi? <abbassa la testa, per guardare la ferita aperta sul letto. Si rende conto che gli fa male, solo adesso che la guarda> Maledizione! Guarda cosa mi hai fatto! <lei!> Chi se ne frega del divano, ne riprenderai un altro.. <e dicendo ciò, torna a riappoggiarsi allo schienale, chiudendo gli occhi. E’ stremato>

<elle> No, credo che per certe cose non servano gli inviti.. No? <ovviamente, intanto che parlottano comunque lei si da da fare con le sue pinzette da chirurgo> che faccio le fusa ancora non me lo avevano detto, ma è un bel modo di interpretare i miei innocenti <._.> occhioni dolci.. <occhioni che sbatte, guardandolo appunto a mo di cerbiatta, ma che socchiude subito quando le blocca il polso> Non sto scherzando con nessun fuoco, Victor, ti solo togliendo le spine e, se stai fermo, continuo a farlo, altrimenti puoi pure farlo da solo.. <muove il polso per farsi mollare, guardando a sua volta la ferita e andando subito a tamponargliela e disinfettargliela> Hai appena detto che in queste condizioni qui sei inutile, lupo, quindi ne riparleremo quando sarà in grado di alzare almeno un braccio senza strapparmi i mobili.. <perchè lo sta ancora guardando il suo povero divano ferito> Smettila di lamentarti e girati, piuttosto.. <perchè dopo che gli benda la ferita più grande, c'è ancora tutta la schiena da fare> No, TU me ne riprenderai un altro.. <ovvio!>

<_Vic_> Sei tu l’esperta, perché non me lo dici tu se servono o meno? <ha sempre gli occhi chiusi mentre le parla. Le ha anche lasciato il polso in maniera tale lei potesse continuare con le pinzette> E c’è sempre una prima volta per tutto, non mi sembra così sconveniente dire che mi stai facendo le fusa dato che non ti fai nessun problema a togliermi le spine in luoghi dove non batte il sole. Se vuoi continuare posso anche spogliarmi completamente, ma non so se ti conviene.. <scuote la testa, riaprendo gli occhi per guardarla con espressione seria> Un lupo, non è MAI inutile sotto certi punti di vista. Ho detto che non posso saltarti addosso ma non che, nonostante tutto, non lo farò.. <il tono della voce è serio, ma non si capisce bene se lo sta dicendo per scherzare o se lo farebbe davvero. Dopotutto è un uomo ed Elle una ragazza, single. L’età per Victor non è mai contata. Comunque obbedisce, una volta che lei lo ha bendato, e si volta stendendosi sul divano con i piedi che fuoriescono dal braccio dato che lui è lungo più di due metri> Sei sicura di volerti fidare dei miei gusti? Forse prima dovresti vedere casa mia, così ti farai un’idea di cosa è per me un divano.. <non credo che ad Elle piacerebbe>

<elle> <lo guarda, con un sopracciglio alzato e molto maestrina> non servono, se dovessero servire gli inviti non sarebbe quello che è.. <°°> nel senso, se uno ti dice che vuole fare certe cose non c'è più gusto a farle no? <che discorso complicato, questo> Lascia perdere.. <sarà decisamente meglio> No, grazie Victor, per questa volta puoi tenere su le mutande.. <gli viene anche da ridere, se la sentisse Ethan parlare così gli prenderebbe un colpo> Te lo dico io allora che non faremo un bel niente, mi hai appena rotto un divano, sei sporco di sangue, hai spine ovunque.. E ti serve una doccia.. <si sposta, aspettando che si giri e quando lo fa si adagia comodamente sul di dietro di Victor.. Giustamente le ha rotto il divano, ora lui fungerà da tale> No, ma ovviamente mi accompagnerai a prenderne uno.. Oppure mi porterai da elros, magari sa aggiustare anche divani.. <e intanto inizia a togliergli le spine anche dalla schiena> una sola cosa.. <ora pare seria> Non andare di sopra, sotto puoi fare quello che vuoi.. Ma non su.. <perchè c'è la camera dei suoi e lui non vuole ci metta piede, le sembrerebbe di profanare qualcosa di estremamente sacro. Quindi seppur gli abbia dato i comfort di una casa, dormirà sul divano>

<_Vic_> Ma se non ci fossero inviti, anche taciti, si tratterebbe di violenza sessuale. Ti piacerebbe più così? <aggrotta la fronte quando lei gli si siede sul di dietro, incrociando le braccia sotto la testa per stare più comodo. Non è affatto in forze o probabilmente avrebbe adottato una delle sue tattiche per sedurre e poi ritrarsi. Ma in questo caso non riesce nemmeno a mantenersi in piedi e pare che gli occhi gli si chiudano da soli> l’unica cosa di cui ho bisogno adesso è una donna, Elle. <non è vero, ha bisogno di dormire ma lo dice perché ormai, non si sa come e perché, la conversazione ha preso questa piega> Dubito si possa riparare, te ne prenderai un altro e io lo porterò in spalla fin qui. Dopotutto sono un mercenario, no? E i mercenari ripagano i favori che hanno avuto.. <questo è il suo modo per dirle grazie> Non ho intenzione di restare qui più del dovuto, stai tranquilla.. <dovesse capitargli di incontrare Ethan, e non è il caso. Poi tace, lasciando che lei finisca di estrarre le spine da tutta la schiena. Chiude anche gli occhi, cercando di non pensare a quello che è accaduto con Sorat, a quello che è accaduto con Layla e, soprattutto, cercando di non pensare a quello che dirà Elle, quando scoprirà il motivo per cui è ridotto in quello stato>

<elle> No, Victor, nemmeno un po'.. E detto da te ancora meno.. <perchè può far la scema quanto vuole pensando di dare fastidio a Layla, ma alla fine il pensiero di dover andare oltre con Victor un po' paura le fa, specialmente quando lui è grande cinque volte lei e parla di violenza così gratuitamente> Bè, te ne porterò una in allegato col pranzo, ma ora prenderebbe paura chiunque a vederti <sempre delicata> quindi.. Lasciami finire.. <infatti continua a spinzettare per tutta la schiena di Victor> Bene, allora appena starai meglio mi accompagni.. <al resto gli picchietta le pinzette in testa> ci stai finchè lo decido io.. <ovvero fin quando gli garberà tenerlo sott'occhio in modo che non veda Layla *_* Che poi lei da quella casa farà avanti e indietro non glielo sottolinea, di certo per lei Victor è abbstanza grande e grosso da potersela cavare da solo dopo le prime cure>


Biglietto che Elle farà recapitare a Odile:

Ciao, Principessa! No, non ti sto scrivendo perchè me ne sto per andare di nuovo, tranquilla. Sono a casa mia, cioè.. La casa dove dovrei stare con i miei, ma dato che è vuota l'ho usata come rifugio momentaneo per Victor. L'ho trovato questa mattina in spiaggia tutto disastrato, non vuole dirmi cosa gli è successo ma penso di averlo intuito, te ne parlo appena ci vediamo, ti dico solo che credo sia stato qualcuno che si è veramente arrabbiato perchè Victor ha portato Gael a Layla, ma non parliamo di loro che mi viene il malumore! Questa sera dormo qui, così controllo che Victor non vada a fare la vittima da Layla, o dalla tua mamma, perchè non si sa mai con lui, sono quasi propensa a sperare che non si riprenda mai perchè così non sarà più un pericolo! Quasi quasi gli metto il sonnifero nell'acqua, potrei farlo, no? Potresti aiutarmi a tenerlo sempre legato in cantina, magari.. Sarebbe il nostro ostaggio! Forse meglio di no, credo si arrabbierà un sacco poi..Se non mi vedi tornare, mi ha scambiato con la colazione!
ti voglio bene, Elle


Elle&Victor

Edited by nith85 - 5/4/2012, 23:05
view post Posted: 3/4/2012, 00:15 The Return Incidents - >> 05
Martedì Pomeriggio. Villaggio.


ADAM
<e' pomeriggio e il fatato http://i2.listal.com/image/1655527/600full...ll-giardina.jpg ha passato giorni interi nella foresta nella vana speranza di incontrare Guen e potersi spiegare con lei. Non è stato molto fortunato e, adesso, sta vagando per il villaggio per tentare la sua ultima possibilità di trovare la drow vampira lì. Nonostante i mille problemi con la sua natura, i suoi pensieri sono costantemente fissi sul modo imbarazzante in cui si è comportato, cercando di allontanare Guen per proteggerla. Non ha pensiero che non sia rivolto a lei e, proprio mentre cammina per una via solitaria del villaggio, gli sembra di scorgere una creatura che si sta allontanando da lui coperta da un mantello> Guen! <ma non è lei, ne è certo quando costei si volta guardandolo in malo modo> Scusatemi, vi avevo scambiata per.. <sospira, incapace di proseguire. Si appoggia a una parete per passandosi la mano tra i capelli. Sembra dimagrito e stanco. Probabilmente non dorme da un bel po’. Non ha affatto un bell’aspetto e avverte come la sensazione che anche la ricerca di oggi, non porterà a nulla di buono. Anzi.>

CALEN
<questo pomeriggio il fatato non incontrerò la sua bella mi sa..lui sta passando i suoi giorni a prendersi cura di Eve e la cosa non gli dispiace, ma esce davvero poco dalla stanza nella locanda al villaggio dove ha portato la ragazza, cercare Adam era decisamente tra le sue priorità anche se non ci ha mai provato davvero preso com'è ad occuparsi si lei..era in giro, infatti, per procurarsi delle nuove bende, la ferita sulla schiena di Eve migliora, ma ancora non è certo guarita..> Adam! <appena vede l'angelo sorride appena, è felice di averlo incontrato, forse nemmeno Calen ha un bell'aspetto, non sono stati giorni facili, anche se da quando Eve si è svegliata sta decisamente meglio..gli si avvicina, ma non sa bene cosa dirgli, sa che non si ricorda della sorella, quando gli è abbastanza vicino da non esser costretto ad urlare continua a parlare> ti stavo cercando..ho bisogno di parlarti, è importante..<spera veramente che si ricordi di chi sia lui..altrimenti sarà una cosa lunga..>

ADAM
<purtroppo Adam non ha ancora recuperato i suoi ricordi su Eve nonostante sia al corrente di avere una sorella. Nel suo ultimo incontro con la ragazza hanno avuto modo di parlare del loro legame e, fortunatamente, gli ha anche parlato del suo amore per Calen. Per questo, quando di sente chiamare e volta la testa nella direzione dell’elfo, lo riconosce all’istante anche se non accenna a spostarsi dal muro su cui è poggiato con la schiena. Calen, ciao.. <non è un saluto carico di entusiasmo. Non riesce a sorridergli e nemmeno si preoccupa di nascondere il suo malessere, tanto è convinto di non riuscire neppure a sembrare sereno. Alle parole successive del cognato, segue un’espressione allarmata. Non vede Eve da parecchio tempo, preso dai suoi di problemi non so è nemmeno prodigato a cercarla. Si rende subito conto, però, che la “questione importante” di cui deve parlargli Calen, riguardi proprio l’angioletta> Non è un buon momento per me, Calen. Ma suppongo che si tratti di.. <fa una pausa, aggrottando la fronte. Ancora gli fa strano pensare che ha una sorella> ..Eve. Quindi ti ascolto. Cosa è successo? A giudicare dalla tua espressione non mi sembra nulla di buono..

CALEN
<a lui sembra già un buon risultato che Adam non abbia bisogno di una rinfrescata di memoria su chi sia l'elfo che si trova di fronte..però aggrotta la fronte alla prima frase del ragazzo> mi dispiace se non è un buon momento per te..<in verità non gli dispiace poi molto, anzi, si è quasi offeso..insomma, non gli piace che lo tratti come un qualcosa che lo distoglie da i suoi pensieri> ma io credo che tu dovresti ascoltarmi, perchè sì..si tratta di Eve..ed il fatto che tu non ti ricordi niente di lei non significa che non sia tua sorella e lei, adesso, ha bisogno di te..<lo dice tutto serio, guardandolo negli occhi, è importante che Adam ascolti..> è stata ferita, qualche giorno fa..ha rischiato di morire, ma adesso sta bene..mi sono preso cura di lei notte e giorno, la ferita non è ancora guarita, ma sta migliorando..forse le mie parole non ti toccano, ma lei ha bisogno di suo fratello..ed era giusto che tu sapessi cosa è successo..

ADAM
<nonostante Calen gli sia di fronte e nonostante abbia notato il tono infastidito con cui gli ha risposto, non sembra che le sue parole lo stiano distogliendo dai suoi pensieri. Infatti nemmeno gli risponde inizialmente perché l’ultima cosa di cui ha bisogno è litigare con lui. Ma, seppur i suoi ricordi su Eve non sono presenti nella sua mente, quando Calen va avanti e gli dice che è ferita, beh.. lo guarda con la fronte aggrottata e una certa preoccupazione negli occhi. Sembra perfino arrabbiato> Che cosa hai detto? <stenta a credere al fatto che Eve sia stata in pericolo di morte. L’angioletta gli aveva parlato anche della sua visione sulla freccia ma non può ricordarselo, perché è accaduto prima che lui si dimenticasse si lei. Si stacca dalla parete e, preso dalla rabbia e dalla frustrazione, afferra Calen per il bordo della camicia, o quel che ha addosso, guardandolo negli occhi> Lei adesso dov’è? <non sa se vuole ascoltare altro. Piuttosto vorrebbe potersi accertare di persona sulle condizioni della ragazza> Perché me lo stai dicendo solo adesso? <perdonalo Calen e cerca di capirlo se puoi. Non sta molto bene ultimamente e questo è l’ennesimo problema che si aggiunge alla già lunga lista di guai nella sua vita. Al di la di tutto, un legame con Eve lo avverte in quanto, sono fatti della stessa pasta. Sono gemelli. Sapere che lei è ferita gli fa davvero male>

CALEN
<ad Adam gli va bene che Calen è un elfo abbastanza equilibrato, o meglio..diciamo che ha decisamente pazienza..quando il fatato lo afferra per la camicia non si scompone nemmeno più di tanto ed è troppo sicuro di sè perchè la cosa gli faccia davvero effetto> Adam..ti ho detto che adesso sta bene..<lo ripete, magari questa volta lo ascolta> è stata ferita da una freccia..da una delle mie frecce in effetti..<calen ha anche ricominciato a girare con il suo arco e ce l'ha con sè anche adesso> ma non sono stato io a farle del male..te lo sto dicendo solo adesso perchè non potevo lasciarla da sola, ha ripreso conoscenza pochi giorni fa..per quattro giorni è stata quasi come morta..è nella locanda, al villaggio..non potevo portarla in altri posti..<ad Eve Pog fa male e lui a PoE non ci mette piede..> posso capire quanto la notizia possa farti stare in pensiero, anche io ho un fratello, perderei la testa se qualcuno gli facesse del male..<lui non sa del morso di Catherine all'elfino, era con Eve quando è successo..poi il piccola sarto è partito per l'inferno ed ancora non si sono rivisti..> ma so prendermi cura di lei..non permetterei mai che le succedesse qualcosa di male..<si sente tanto in colpa per quello che è successo ad Eve, ma non c'era assolutamente niente che lui potesse fare per evitarlo..>

ADAM
<purtroppo Adam non è propriamente in se. In questi giorni è stato messo a dura prova ed è giunto al limite della sopportazione con la notizia su Eve. Non è colpa degli effetti di PoG, in quanto da fatato appartiene a quel posto. Ma, sempre da fatato, non ha la pazienza che avrebbe mostrato di avere da angelo> Voglio che mi porti da lei. Adesso. <sembra che ancora non abbia capito che la sorella è fuori pericolo. Ma si rende conto che non ha alcun senso sfogare tutta la sua rabbia sul povero Calen. Dopotutto è la sua donna quella che è stata ferita. Lo lascia, abbassando appena lo sguardo> Mi dispiace, Calen. Sto esagerando. Sono certo che non è stato facile per te vederla.. <quasi morta. Sospira, portandosi una mano tra i capelli. Un ragazzo disperato. Ascolta tutta la storia e, solo alla fine, torna a guardarlo negli occhi> Non c’era bisogno che specificassi, lo so che non sei stato tu. Ma allora chi? Chi le ha fatto questo? <non sa nulla della vita di sua sorella. Non conosce nemmeno la sua spiccata attitudine a cacciarsi nei guai> allora, se capisci, potresti portarmi da lei alla locanda. Avrei voglia di vederla.. <questa volta il tono è molto più pacato. Non lo dice con rabbia, tutt’altro. Adesso è triste. Estremamente triste perché nella sua vita non fa bene proprio niente>

CALEN
posso portarti da lei anche adesso se vuoi..sono sicuro che sarebbe felice di vederti..<quando Adam finalmente lo lascia accenna ad un sorriso, in fondo è felice della reazione di Adam, dimostra che anche se il ragazzo non si ricorda di Eve tiene comunque a lei..> non può ancora alzarsi, ma sta recuperando velocemente.. <fa un piccolo sospiro poi scuotendo la testa> non è stato facile, ma sapevamo che sarebbe successo..ti dirò che adesso che è tutto finito mi sento molto più leggero..mi dispiace solo di non essere riuscito ad evitarlo..<poi si fa appena pensieroso, non sa se sia il caso di dire ad Adam il nome di chi ha ferito sua sorella> è stata Maya, vive a PoE ed è un angelo della morte..non so perchè lo abbia fatto, alla mia mente sfugge il motivo gran parte di quello che fa chi vive dall'altra parte del fiume, ma voglio andare a cercarla appena Eve starà meglio, devo almeno provare a capire cosa l'ha spinta a ferirla..e soprattutto perchè l'ha ferita con una delle mie frecce..<erano mesi che Maya aveva una freccia di Calen e che lui gliela richiedeva indietro..la ragazza gliel'ha ridata a modo suo diciamo..si stringe nelle spalle, è un po' rassegnato perchè proprio non riesce a capire..> vuoi andare da lei adesso? andiamo allora..<fa un passo indietro ed indica la strada con un gesto della testa, se Adam vuole andare dalla sorella lui ce lo accompagna anche subito..>

ADAM
<annuisce, anche lui vuole vederla e starle accanto anche se il più lo ha fatto Calen e infondo è giusto così> Farebbe piacere anche a me. Sai.. è strano non ricordare di avere una sorella ma certi legami sono più forti della memoria. Io, voglio starle vicino per quello che posso.. <dopotutto, pur vivendo a PoE, è sempre un fatato dall’animo buono. Si stacca dalla parete alla quale era appoggiato e posa una mano sulla spalla di Calen> Certe cose non possono essere evitate, purtroppo. L’importante è che grazie a te lei si sta riprendendo. Non oso nemmeno immaginare se non avesse avuto te al suo fianco. Io, in questo stato, servo davvero a poco.. <sospira anche lui, abbassando la testa. Ma, quando sente il nome di chi ha ferito Eve, solleva la testa e guarda l’elfo con gli occhi sgranati> Maya? <no, questa proprio non se l’aspettava> Sei.. sei sicuro che sia stata lei? Io.. <sta pensando che può anche essere colpa sua se Eve è stata colpita, dato che l’ultima volta in cui ha visto l’angelo della morte hanno litigato> .. io la conosco. E l’ultima volta in cui l’ho vista non è andata molto bene, spero che non l’abbia fatto per colpire me.. anche se qualunque sia il motivo, non avrebbe dovuto farlo. Ah.. maledizione a lei! <stringe il pungo e poi annuisce> si, vorrei vederla subito, Calen. Ho già fatto passare molto tempo e credo che in questi casi, si ha bisogno del proprio fratello.

CALEN
è quello che le ho detto anche io quando mi ha raccontato che tu non ti ricordi più di lei..è impossibile dimenticarsi davvero di avere un fratello.. <soprattutto quando si tratta del proprio gemello..poi scuote la testa guardandolo negli occhi> io credo che sia inutile pensare a quello che sarebbe potuto succedere..preoccuparsi per un qualcosa che non è davvero avvenuto porta solo problemi inutili..<poi annuisce, è sicuro che sia stata Maya, perchè gliel'ha detto Eve chiaramente..e poi perchè quella conficcata nella schiena della ragazza era la sua freccia e lui le sue frecce le riconoscere tra milioni..> sono sicuro che sia stata lei..è stata Eve a dirmelo...anche io conosco Maya e, qualsiasi sia stato il motivo per cui l'ha ferita ho bisogno di parlarle..è stata lei, ne sono sicuro, la freccia che ha ferito Eve era una delle mie..<si fa un po' pensieroso mentre si avvia verso la locanda del villaggio> per quale motivo tu e Maya avevate discusso? credi davvero che il motivo fosse tale da spingerla a colpire tua sorella per arrivare a te? sai..a volte mi capita di pensare che forse un motivo vero non ci sia..a volte penso che sia successo e basta..o meglio, io non credo nel caso Adam..<insomma, è un elfo e lui crede che qualsiasi cosa succeda per un motivo, ma magari un motivo che nessuno può comprendere nell'immediato..> ma forse nemmeno Maya saprebbe spiegare il perchè di quello che ha fatto..<sta dando fiato ai suoi pensieri, è chiaro che non si aspetta una risposta vera da Adam..>

ADAM
Già. Lo credo anche io. <quando un legame è così forte, è impossibile spezzarlo. Sospira ripensando anche a Guen e poi ascolta Calen seguendolo verso la locanda> Si è vero, inutile ragionare in termini di se e ma. L’importante è che Eve sia viva. <annuisce, continuando a camminare> Abbiamo discusso perché io ho conosciuto la parte più intima di Maya, quella che cerca di tenere nascosta, sepolta nel profondo di se stessa. Vedi, esiste un legame speciale tra tutti gli angeli e anche se io al momento non lo sono, sento di doverla aiutare. <scuote la testa. Ha promesso alla Maya umana che non l’avrebbe mai evitata ma adesso, non lo sa più cosa farebbe se dovesse incontrarla. Adesso che sa cosa ha fatto a sua sorella> E’ strano, però. Gli angeli della morte seguono una rotta ben precisa quando devono mietere le proprie vittime. E soprattutto non sbagliano mai. Quindi escluderei che Maya lo abbia fatto perché Eve era sulla sua lista. Ci deve essere dell’altro.. <si passa una mano sulla fronte, sta cercando di pensare lucidamente come avrebbe fatto se fosse stato completamente se stesso> .. e non capisco nemmeno il motivo per cui abbia usato la tua freccia. Pensava forse che qualcuno avrebbe potuto dubitare del fatto che potessi essere stato tu? <lo guarda, scuotendo poi la testa> E’ ignobile..

CALEN
<lui Maya l'ha vista piangere..ma ha promesso che non ne avrebbe mai fatto parola con nessuno e Calen non infrangerebbe mai una promessa..> forse non lo sai..ma ho chiesto a tua sorella di sposarmi dopo che mi aveva raccontato della visione che aveva avuto.. o meglio..volevo sposarla quella sera..è stata una cosa che ho fatto di getto, senza pensare..una cosa che non è da me..non sono solito agire senza pensare a quello che faccio..ma avevo davvero paura che dopo non ci fosse più il tempo per farlo..<ha avuto paura di non fare in tempo, era come se non solo Eve avesse i giorni contati, ma in qualche modo anche lui> lei non ha accettato, è sicuramente stata più lucida di me nonostante fosse lei quella che rischiava la vita..io non so perchè Maya lo ha fatto, so solo che mi ha quasi portato via la donna che amo..e che devo almeno sapere se c'è un perchè..<continua a camminare e per qualche secondo se ne rimane in silenzio perso nei suoi pensieri> non credo che volesse far ricadere la colpa su di me..perchè mai avrei dovuto voler fare del male ad Eve? e se davvero avessi voluto ucciderla non avrei mai sbagliato mira..il mio arco non sbaglia mai..ha usato una mia freccia perchè la persi il primo giorno in cui io e Maya ci siamo conosciuti..forse per lei è stato solo un modo divertente per farmela riavere..

ADAM
<anche Adam l’ha vista piangere e per lo stesso motivo di Calen, non ne fa parola. Ma si intuisce che ha conosciuto una Maya che pochi hanno conosciuto. Ascolta il racconto di Calen sulla sua dichiarazione d’amore e non può evitare di pensare ancora una volta a Guen. Lui, al contrario dell’elfo, ha sbagliato tutto. Sospira> Capisco, lo hai fatto per amore. E’ come se a livello viscerale tu sentissi che Eve non sarebbe.. <morta, ma è indelicato dirlo> .. insomma sentivi che in ogni caso non l’avresti persa. E’ stato un gesto molto bello il tuo e credo che, in un’altra circostanza, Eve avrebbe accettato. Deve amarti molto, Calen. Ed è chiaro che si tratta di un amore perfettamente ricambiato. <continua a camminare affianco all’elfo, perdendosi anche lui nel silenzio. Non capisce il motivo per cui Maya ha attaccato Eve. Davvero non ci arriva e concorda con Calen che è il caso di scoprirlo> Sono d’accordo. E’ giusto che tu l’affronti solo, fai attenzione. Sono certo che tu abbia i tuoi mezzi per difenderti ma è sempre un angelo della morta. E’ una ragazza che ha represso anche l’ultima delle emozioni umane. Non correre rischi inutili proprio adesso che Eve è fuori pericolo. <gli appoggia una mano sulla spalla, scuotendo la testa> Se lo ha fatto solo per divertimento allora è ancora più ignobile. Sai, io credo che le ragioni siano da ricercare dall’assenza di amore nella sua vita. Maya è una ragazza molto sola e probabilmente la sua era solo gelosia. Gelosia per quello che tu ed Eve siete stati capaci di provare l’un per l’altra.

CALEN
<scuote la testa..lui davvero non sa spiegarsi cosa l'ha spinto quella sera, ma è certo di averlo fatto perchè è sicuro di amare Eve..> Non lo so..io ho avuto davvero paura di perderla, forse è proprio per quello che l'ho fatto, volevo che diventasse mia moglie e basta..<scaccia l'aria con la mano, fare certi discorsi un po' lo imbarazza, non che si vergogni di quello che prova, è più una questione di carattere..> io non voglio affrontare Maya con chissà quali intenzioni di vendetta..è solo una ragazza..e non credo nemmeno che sia vero che abbia represso ogni emozione umana, sono sicuro che c'è molto di più sotto quella scorza dura che si porta in giro..nessuno è refrattario ai sentimenti..<calen è anche figlio di sua madre..e non riesce a pensare davvero che possa esistere qualcuno indenne ai sentimenti> e so como difendermi se sarà necessario..non ho nessuna intenzione di farmi ammazzare Adam, stai tranquillo..non voglio certo morire proprio adesso che almeno si prospetta un po' di serenità..e probabile che sia invidia..non lo so..<se non si fosse capito è piuttosto dubbioso sul motivo che abbia spinto Maya a ferire Eve> ma l'invidia per quello che proviamo io ed Eve l'uno per l'altra non è altro che la prova di quanto Maya sia più simile ad una ragazza che ad un freddo angelo della morte..

ADAM
<scuote la testa, non perché non è d’accordo con ciò che ha detto Calen, anzi. Sta solo facendo le sue riflessioni> E’ strano, no? Che ci si accorga quanto una persona è importante quando si crede di averla persa.. <sospira. Lui l’ha provato sulla sua pelle adesso che non riesce più a trovare Guen. Ma lascia perdere questo discorso> si, c’è molto di più sotto quella corazza Calen, ma non credo sia così disposta a far venire fuori le sue emozioni reali. Gli angeli, della morte e non, sono molto bravi nel reprimere i propri sentimenti. Te lo dico per esperienza personale.. <lui,per prima, è stato spietato> voglio solo sperare che return la cambi, proprio come ha cambiato me.. perché non può essere sempre così fortunata nell’incontrare gente come te o me, che non provi sentimenti di vendetta. <continua a camminare, guardandosi attorno alla ricerca della locanda nella quale si trova Eve. E’ impaziente di vederla e di starle vicino come un fratello fa con la propria sorella> Lo spero anche io. Per voi, che abbiate un po’ di serenità, e per Maya.. che trovi la sua vera personalità.

CALEN
<lui non legge nel pensiero e non ha nemmeno nessun potere che gli consenta di comprendere le emozioni altrui e non può capire quella che passa per la testa di Adam..arrivati di fronte alla porta della locanda si ferma ed accenna ad un sorriso> l'importante è non accorgersene troppo tardi..<poi scuote la testa prima di stringersi nelle spalle> Adam io non ho nessuna intenzione o interesse nel fatto che Maya faccia uscire le sue vere emozioni..erano solo considerazioni basate su quello che ho visto da quando la conosco..può fare quello che vuole della sua vita, ma credo di doverle chiedere delle spiegazioni dato che ha quasi rovinato la mia..<insomma, lui non è sua madre che fa della scoperta delle emozioni per tutti una crociata ed una missione di vita..> siamo arrivati..<poggia una mano sulla maniglia della porta della locanda e torna a sorridere> adesso andiamo da tua sorella, vedrai che sarà felice di vederti..
view post Posted: 2/4/2012, 18:55 The Return MEMORIES - >> 05
Ieri notte all'inferno

<_Ren_> <il ragazzino vampiro di circa 12 anni, si trova nel salone centrale del castello infernale. E’ da solo, probabilmente perché Noah aveva da fare. Lui, in ogni caso, non voleva tornare da sua madre quindi al momento è disteso sul divano, a pancia in su con le braccia intrecciate sotto la testa. Sta ripensando alla strana conversazione che ha avuto con James ieri notte e ancora non gli tornano molte cose. Il libro che il demone vampiro gli ha lasciato è praticamente incomprensibile. Ci sono scritte una seria di filastrocche che, al momento, per lui, non hanno alcun significato> ‘dodici colonne sostengono del tempo il maniero. Dodici bestie reggono l’impero. Il falco è pronto a ergersi fiero. Il cinque è chiave e fondamento vero. Nel cerchio dei dodici, il dodici è il due invero. L’aquila spunta per settima, ma è terza davvero’ Che cavolo vuol dire? <riflette, ad alta voce ma non riesce ad arrivare a nessuna soluzione>

<@Darren> <questo uomo distinto http://data.whicdn.com/images/25590128/600...ender_large.jpg ma col capello lungo e stretto in una coda morbida, all'inferno è in verità appena giunto. Come tutti i vampiri, i demoni, e anche i draghi di un certo livello, ha i suoi informatori in ogni parte del mondo, terreno e ultra, come l'inferno, dove carpire le informazioni necessarie. Una di queste è stata proprio sapere che suo figlio, il suo adorato erede, si trova all'inferno. Saprà già qual'era il piano di Dulcinea? è probabile, perchè altrimenti non si spiegherebbe come mai fin'ora non si è ancora fatto vivo. D'altronde sarebbe stato sicuramente troppo sgamo arrivare li il giorno dopo, no? Quindi ha pazientemente aspettato, e ora finalmente si è fatto vivo. Silenzioso è apparso vicino al divano dove sta il piccolo vampiro, e un sorriso subito gli dipinge le labbra> Pensieroso, Ren? Le filastrocche sono un ottimo allenamento per il cervello, lo sai? Credo di ricordarne qualcuna ancora di quando ero bambino.. <buonasera *_*>

<_Ren_> <avverte dei passi ma l’inferno, e soprattutto quel castello, non è mai completamente deserto. Ci sono demoni che appaiono dal nulla alla ricerca delle dee. Tuttavia, mentre continua a riflettere su quelle parole così misteriose e intraducibili infatti, sente quell’odore così, come dire, familiare. Si solleva mettendosi a sedere. Oltre la spalliera del divano appare quell’uomo tanto tenebroso, quanto simile a lui. Non collega subito ma lo guarda con cipiglio dubbioso> Non credo si tratti di una filastrocca. Le filastrocche sono storielle per bambini con il cervello sotto sviluppato. Questo, più che altro, mi sembra un indovinello. Devo scoprire cosa vuol dire ma dubito qualcuno possa aiutarmi. <l’unico, crede, è james ma il Demone gli ha ben specificato che non avrebbe svelato nulla prima del tempo. Continua a guardare l’uomo, quegli occhi sono così simili a suoi> Voi chi siete? Non vi avevo mai visto prima al castello. Elvira e Sofia non sono qui.. comunque.

<@Darren> <quanto Darren sappi di questa storia e soprattutto se precisamente abbia capito le parole della filastrocca di Ren non lo da a vedere. Forse non ne saprà particolarmente quanto James o Sorat, ma di sicuro sa quel che basta per sapere che suo figlio è un elemento prezioso e che, qualcuno, ha iniziato a dargli le prime informazioni> Ti correggo, Ren <lui il suo nome è evidente lo sappi> le filastrocche sono frasi spesso in rima che permettono di aiutarti a ricordare qualcosa.. o qualcuno.. <si schiarisce la voce> Bianco cereo la sua pelle i suoi occhi fan scintille, è famelico il suo sguardo appar chiaro il suo traguardo, delle vittime innocenti sulle quali affondar i denti sì, canini assai affilati che dal sangue son chiamati. Questo che creatura ti ricorda, ad esempio? <ora andrà avanti a filastrocche per fargli capire che è suo padre? Mah, comunque come niente fosse continua il discorso> Non sono qui per loro, Ren.. Ma credo tu lo sappia, vero? <lo dice accennando un sorriso mentre non smette di fissarlo. è contento che gli somigli, sicuramente, fisicamente parlando almeno>

<_Ren_> <sicuramente ne sanno tutti più di lui che, attualmente, sa solo di dover tenere al sicuro sia il libro, che la chiave che James gli ha consegnato. Solleva un sopracciglio, non gli piace esser corretto. Ma ascolta la filastrocca recitata dal padre con attenzione. Non è difficile capire a quale creatura sia rivolta, dato che, appunto, quelle parole parlano della sua stesse specie> Vi aspettate davvero che io risponda? <è troppo chiaro di che creatura parli, tanto che quando gli sorride, mostra i suoi piccoli canini affilati. Non come quelli di un adulto, ma comunque letali. Scende dal divano, girandoci attorno, fino ad arrivare davanti all’uomo che, a quanto pare, già lo conosceva. Due persone in due sere, doveva essere davvero un vampiro speciale se tutti sapevano chi era> Non è importante quello che penso io. Voi mi state chiamando per nome. Sapete che sono un vampiro e pretendete che sia io a dirvi chi siete. Che cosa vi spaventa? Il fatto che io possa correre con la coda tra le gambe a chiamare la mamma? <no, non lo farebbe mai. Non un bambino come lui. Era suo padre il suo problema? Era per quello che erano finiti all’inferno? Bene. Lui è lì ed è disposto ad affrontarlo a testa alta>

<@Darren> Direi di si, Ren, o non ti avrei rivolto parola.. <infatti alza appena un sopracciglio al tono risentito del bambino, probabilmente una parte di sè sta godendo del carattere forte del vampirino che lui è convinto abbia ereditato proprio dalla linea paterna> Non sono spaventato da nulla, Ren e credimi, tua madre al momento è forse l'ultima sulla lista di coloro che mi spaventano.. <ma attenzione, lo dice dolcemente come se il ricordo della donna gli procurasse qualche sensazione piacevole. Sarà così veramente? Sarà solo una recita? Non ci è dato saperlo> Ti faccio questa domanda perchè sono sicuro che, intelligente e sveglio come sembri, credo tu abbia capito chi io sia vero, figlio mio? <non smette però di rimanere in quella posa seria, da quanto è arrivato si direbbe sia una statua se almeno non cambiasse qualche volta espressione del viso>

<_Ren_> Io ho imparato che bisogna sempre avere paura delle donne, soprattutto di quelle che in apparenza sembrano deboli. <sua madre non è debole, lui lo sa bene. Ma è lei che lo ha allevato. E’ lei che lo ha tirato su senza fargli mancare nulla. Non può adesso, solo perché ha di fronte l’uomo che ha sempre desiderato conoscere, pensare che sua madre sia solo una stupida che si è lasciata invaghire dal fascino di quell’uomo che, effettivamente, gli somiglia così tanto. Scuote la testa, fermandosi poi a fissare quegli occhi identici ai suoi. Non si fida, come non si fida di nessuno così a priori, ma è attratto da lui. Questo è fuori discussione> Perché siete venuto qui? Perché solo adesso? E soprattutto, come fate a pretendere di chiamarmi figlio? L’unica cosa che sapete di me è il mio nome, anche quello dannatamente simile al vostro. <strinse i pugni, avrebbe tanto voluto toccarlo, farlo abbassare, abbracciare come tutti i padri dei suoi amici facevano. Ma non poteva. Quello per lui è un estraneo anche se, si sbaglia quando dice che l’unica cosa che sa di lui, è il suo nome>

<@Darren> <gli viene sinceramente da sorridere e lo fa, mostrando per la prima volta i canini, ma il gesto non è per niente bellicoso, anzi> Oh, Ren, fortuna che questo l'hai imparato da te, o sarebbe stata la prima cosa che mi sarei premurato di insegnarti.. <abbassa di nuovo lo sguardo sul figlio, che ora pare essere più dolce e comprensivo, come quello di un vero padre> Tua madre non è debole, lo so bene, anzi, è una donna davvero straordinaria.. <e qui c'è davvero della sincerità> Inizia col darmi del tu, Ren, non sono un estraneo seppur è vero che questa è solo la seconda volta che ci incontriamo.. <la posa del vampiro si rilassa, pare davvero felice di aver trovato il figlio> Legittima domanda, e ho una risposta per te, come meriti.. Sull'isola dove vivi, a meno che tu non ci nasca, le creature vi possono arrivare solo se smarriscono, per così dire, i loro ideali o ciò che avevano di più importante dove vivevano prima.. Quindi, come ben sai, per il resto delle creature quell'isola è impossibile da trovare.. A meno che non vengano evocate in quel luogo che viene chiamato pentacolo.. Quindi, purtroppo, se nessuno mi evocava io non potevo arrivarvi da solo.. <lascia per caso intendere che la colpa sia di dulcinea che non l'ha mai chiamato? ovviamente, non lo dice esplicitamente ma dal suo discorso spera ren giunga a quella conclusione> All'inferno, invece la comunicazione è molto più semplice e solo ieri ho avuto notizia che tu fossi qui, dove finalmente potevo arrivare di mia volontà.. <gli sorride, e di nuovo è un sorriso caldo, benevolo> Non prtendo di chiamarti figlio, Ren, ma desiderei poterlo fare, se vuoi concedermelo..

<_Ren_> Veramente me lo ha insegnato zio Charon. Come quasi tutto il resto delle cose che so. <c’è una vena pungente nella sua voce. Ha sofferto parecchio per l’assenza di una figura paterna nella sua vita e, ancor di più, ha sofferto per quello che gli ha rivelato sua madre qualche giorno fa. Guarda quel sorriso comprensivo al quale non riesce a rispondere con dolcezza. La sua è più una smorfia arrabbiata> Non siete un estraneo? Vorrei ricordarvi che questa per me è la prima volta che vi vedo. <sapeva che ce n’era stata un’altra in passato, ma all’epoca era piccolo e ora non può ricordarsene. Però lo ascolta, seriamente, perché sa che in effetti non è così semplice arrivare a Return. Mentre Noah gli ha detto che comunicare con l’inferno, per i vampiri, è più semplice> State cercando di dare la colpa a mia madre? <non riesce a dargli del tu, non ancora. Adesso è troppo arrabbiato per cercare un avvicinamento. Ci sono molte cose che vuole chiarire e infatti solleva la testa per fissarlo negli occhi> Avete appena detto che a Return si arriva quando si perde ciò che si ha di più importante. Quindi, io e la mamma non eravamo così importanti se non vi siete mai preso la briga nemmeno di farci sapere che volevate vederci? <scuote la testa, all’ultima frase del padre> Prima dovete dirmi cosa volete da me.. perché mamma pensava che fossi in pericolo?

<@Darren> <e lui la nota la coglie, ma anzichè infastidirsi di nuovo gli sorride comprensivo> Magari un giorno lo conoscerò e lo ringrazierò di persona per averti aiutato.. <continua ad ascoltare il piccolo, senza più tornare serio com'era all'inizio ma ora rimanendo appunto rilassato> è vero, la prima volta che ci siamo visti non abbiamo potuto rivolgerci parola, Ren, ma ora che possiamo vorrei tu capissi che non sono un estraneo, ma sono tuo padre.. E che non sono solo l'uomo che ti ha dato i natali, ma vorrei anche essere colui che potrà guidarti nelle tue scelte.. <poi scuote la testa, in realtà la colpa la vuole proprio far ricadere su Dulcinea, ma non così direttamente> Non sto dando la colpa a tua madre, Ren, ma è un dato di fatto che se io non vengo chiamato, non posso palesarmi a mio piacimento.. Sai, forse speravo che, più che tua madre, un giorno mi venissi tu a cercare.. <lo guarda, come a farlo sentire in colpa? No, ma forse vagamente dispiaciuto, come se la cosa lo avesse ferito ma non volesse darlo a dimostrare> No, Ren, il problema è che purtroppo io non vi ho persi perchè.. Semplicemente perchè non vi ho mai avuti, questa è la dura realtà.. <sospira, affranto.. o almeno così pare, ma è bravissimo in quello che fa> E, cosa ancora peggiore, perchè vi è altro che mi lega alla Terra.. Credo tu sappia che io lavori per quello che è tuo nonno, vero? Finchè il mio master è vivo e io devo e posso lavorare per lui, non posso perdere la così detta tramontana.. <e purtroppo è verissimo. All'ultima domanda si concede un sorriso addirittura> Voglio conoscerti, mi pare ovvio! Tua madre credo sia troppo suscettibile riguardo tuo nonno, probabilmente pensa che ci sia lui dietro la mia visita.. <ed è così, ma dicendolo così apertamente pare proprio il contrario>

<_Ren_> <aggrotta la fronte, spiazzato. Sta facendo di tutto per far si che Darren abbia una reazione più accalorata, se così si può dire per uno che ha la temperatura corporea di un morto. Ma quello risponde sempre con pacatezza, lasciandolo, stranamente, senza parole> Allora, ammesso e concesso che io voglio avervi.. <lo guarda, sollevando un sopracciglio> averti, nella mia vita, mettiamo in chiaro una cosa. Io voglio essere sempre padrone delle mie scelte. Non ho lasciato nemmeno alla mamma che decidesse per me e non lo lascerò fare a uno che si presenta pretendendo di essere considerato un padre. Punto secondo: <e con le dita indica il numero due, estremamente serio> E’ inutile che cerchi di incolpare mia madre, o addirittura me, perché non ti abbiamo contattato al pentacolo. Il padre di mia sorella era comunque un vampiro di quello che TU definisci mio nonno.. <e che lui non conosce> .. ma, avendo perso la cosa più importante che aveva all’epoca -cioè la mamma- è giunto a Return. E punto terzo, forse il più importante, se davvero ci tieni così tanto a conoscermi allora portami a Return, adesso. <lo guarda, assottigliando lo sguardo. Return è il posto dove vuole essere ed è il posto in cui avrebbero potuto conoscersi nella quotidianità. Sicuramente sarebbe stato uno shok per sua madre ma, al momento, stava solo pensando a se stesso> Con me, potete arrivarci. Dopotutto, sono sangue del vostro sangue.. <figlio, per l’esattezza>

<@Darren> <una reazione più accalorata per lui significherebbe solo mostrarsi insicuro o, in questo caso, anche mostrare che in realtà sta fingendo. Quindi meglio continuare su questa linea, dando l'impressione a Ren che anche arrivando a insultarlo lui continuerebbe sempre a volergli stare vicino.. che papino esemplare> Ti ascolto, Ren.. <e ora torna estremamente serio, dando vera importanza alle parole del figlio, infatti gli risponderà solo dopo aver sentito tutto quello che ha da chiedergli> Non ho intenzione di importi niente, Ren, non credo di averne l'autorità anche se, spero almeno imparerai ad apprezzare i consigli che posso darti.. <ovvero non è venuto li per dargli ordini, solo per aiutarlo nelle sue scelte> Per ciò che riguarda la storia tra Darius e tua madre, Ren, non posso dire niente e, anche se avessi qualche idea a riguardo, dovresti prima sapere cosa vuol dire amare follemente una donna per perdere di vista tutto il resto, per potertelo spiegare.. <non che lui non ami dulcinea, quindi, ma sicuramente darius è stato molto più importante di lui, questo intende. Allunga poi una mano, sperando che Ren gliela stringa> Affare fatto, Ren.. Anzi, credo sia il luogo migliore da dove almeno tentare di cominciare, che cosa ne pensi?

<_Ren_> <lui non ha idea che suo padre sta solo mentendo. Per quanto sia forte caratterialmente è un bambino che ha sempre desiderato la figura paterna al proprio fianco. Per questo non vuole definitivamente troncare con lui senza nemmeno avergli dato la possibilità di conoscersi> Consigli. Forse quelli posso ascoltarli ma non li metterò in atto solo perché me lo dici tu. Tu non sei niente più che un estraneo per me e se voglio darti la possibilità di conoscerti è solo perché.. <abbassa un attimo la testa, quasi incapace di continuare per via del groppo che gli si è formato in gola> .. voglio vedere cosa si prova ad avere un padre. <scrolla le spalle e poi torna a guardarlo> Ho capito, non sei innamorato di mia madre. Non devi amarla per forza lo so che certe storie d’amore posso finire. Non voglio che tu menta con me.. non arriveremo da nessuna parte così. Guarda la sua mano, impiegandoci un po’ prima di allungare la sua e stringergliela. Gli tremano le gambe.. sta toccando suo padre per la prima volta. Infatti subito gliela lascia, facendola ricadere lungo il fianco> Bene. Ma prima di andare devo fare una cosa. Anzi due.

<@Darren> I consigli sono fatti apposta per essere ascoltati, Ren, poi, indipendentemente da chi te li dia, è una scelta tua seguirli o meno.. Anche se spero i miei possano tornarti utili, dopo tutto ho abbastanza secoli sulle spalle per potermi ritenere un uomo con qualche esperienza.. <e, attenzione, fa un gesto così strano per un vampiro del suo rango che davvero potrebbe essere un'azione che si permette solo con suo figlio, infatti gli fa l'occhiolino, facendo poi di seguito una mossa abbastanza buffa come se non sapesse nemmeno lui da dove gl'è venuta, ora direi che è fin troppo sincero XD> è una prova per entrambi, Ren, perchè devi sapere che sei l'unico figlio che ho.. <e vive da tanti, tanti secoli> E allora è meglio che siamo sinceri da subito, hai ragione, ma credimi se dico che a tua madre tengo molto.. <e dal tono di voce io credo sia veramente così .caffè che poi sia tonno a seguire gl'ordini del nonno è un altro paio di maniche. Quando finalmente il bimbo gli stringe la mano lui ricambia la stretta, seppure fulminea, con una piuttosto rigorosa e quasi ride quando Ren subito la molla> Dobbiamo lavorare sulla stretta, lo sai? è il primo contatto che di solito hai con qualcuno e una stretta di mano forte fa capire che lo sei anche come persona e che non temi chi hai di fronte.. <tò, un primo consiglio. Poi annuisce, aspettando che gli dica quel che deve> Immagino tu debba salutare qualcuno..

<_Ren_> Lì seguirò se meriteranno di essere seguiti. D’altronde solo gli stupidi si fidano ciecamente del parere altrui e, in quanto figlio di due vampiri ultracentenari, io non posso essere uno stupido. L’intelligenza è un fattore genetico, così come i tratti fisici.. <e in quelli, i due, sono davvero molto ma molto simili. Guarda quel gesto così ‘amichevole’ con un sopracciglio sollevato e poi gli scappa una risata. Vederlo in quel modo lo diverte perché, dopotutto, gli sembra che suo padre non sia quello stronzo che sua madre gli ha descritto. Alza le spalle> Non mi interessa cosa provi per lei. Sono problemi vostri quelli nei quali io non voglio entrare. Ma, so per certo, che anche lei è innamorata di te e se è arrivata a pensare determinate cose è perché qualcuno.. <non dice chi, non lo sa nemmeno lui che è stato Darius> .. gliele ha dette alimentando i suoi dubbi su suo padre <georgian. Incrocia le braccia sotto al petto e lo guarda dal basso verso l’altro, sperando che un giorno possa diventare anche lui alto quanto lui. Perso nei suoi pensieri non ha ben seguito la faccenda sulla stretta di mano, però annuisce all’ultima affermazione> Si, devo salutare un mio amico. Non potrei mai partire senza averlo visto un’ultima volta. <lui, solo Noah. A sua madre non dirà nulla sul fatto che ha deciso di partire con suo padre alla volta di Return> e poi devo prendere qualcosa che devo sempre tenere con me.

<@Darren> L'intelligenza va anche sviluppata, Ren, ma credo di aver appena capito che tu lo stia già facendo.. <perchè non gli sembra affatto un cretino o un bambino sconsiderato, anzi, si può dire che si sia appena reso orgoglioso di suo figlio, che lui stia recitando o meno, ora è veramente così. Allarga il sorriso quando sente quella risata sincera, ritornando gradualmente serio> Purtroppo c'è sempre qualcuno che per invidia o semplice malvagità ama mettere in discordia due persone, l'importante è capire dove inizia la bugia e dove finisce la verità.. <che attore nato, ora si, davvero. Lo guarda osservarlo e gli sorride con un sopracciglio alzato, annuendo al pensiero del figlio senza però parlare. è telepatico, l'ho deciso io ora, d'altronde non è un pirla, qualche potere serio lo avrà anche lui XD> hai tutto il tempo che desideri, Ren, ti attenderò qui esattamente dove mi lasci, così andremo insieme al Cancello..

<_Ren_> Questo sarebbe il tuo primo complimento? Guarda che non mi freghi.. <a desso è lui a sorprenderlo, facendogli la linguaccia prima di ritornare serio ad ascoltarlo. Non può immaginare che quella sia una messa in scena. E’ suo padre e vuole credere che, almeno in questo momento che è solo con lui, sia sincero> Se è davvero tutto frutto di invidia a malvagità, siamo sempre in tempo per dimostrarlo. Lo hai detto anche tu, è una prova per entrambi.. <si allontana da lui di qualche passo, dirigendosi alla porta che da sui corridoi che portano alle camere> Allora faccio in fretta. <non vuole che sia madre passi di lì per caso e capisca tutto. Vuole avere un po’ di tempo da solo con lui e, se sua madre sapesse che stanno andando a Return, anche lei farebbe armi e bagagli e li seguirebbe. Per questo dirà a Noah di tenere la bocca chiusa> aspettami eh! <e detto ciò, andrà dal suo amico per raccontargli più o meno tutto e poi prenderà il suo libro, quello che deve custodire con all’interno la chiave, e tornerà da sua padre. Perché si, quello era DAVVERO suo padre>

<@Darren> <infatti è proprio sorpreso, tanto che apre appena di più gl'occhi, identici a quelli del figlio, ridendo per la sfacciataggine della linguaccia> E lo faremo, insieme ovviamente.. <si, bellissime parole, sincere a quanto pare, e forse per quel che riguarda avere un minimo di rapporto con suo figlio lo sono veramente. D'altronde è un uomo con davanti la sua eredità, un minimo di considerazione per lui ce l'ha naturalmente> Non muoverò un passo senza di te, Ren.. <e detto questo rimarrà davvero li immobile ad aspettare il figlio e scommetto che, se Dulcinea dovesse per caso passare di li, avrà sicuramente qualche delizioso potere che gli permetterà di non riconoscerlo perchè, ora che il suo piano era partito, non poteva mica farselo rovinare, no?>


Ren&Darren
view post Posted: 2/4/2012, 18:53 The Return Incidents - >> 05
Mercoledì notte. Point of Evil.


ADAM
Quelli per l’angelo, erano stati davvero giorni duri. La sua vita si era riempita di problemi e lui sembrava davvero sul punto di esplodere. Aveva cercato Guen nella foresta, al villaggio, al castello, in spiaggia.. in ogni luogo dell’isola e non l’aveva trovata. Sapeva che non poteva essere sparita in quel modo e aveva la sensazione che qualcuno, potesse sapere dove si trovava. Non conosceva i suoi genitori, sapeva solo il nome di sua madre ma, sapeva che c’era un membro della sua famiglia al quale era molto legata. In quel momento stava entrando nel cortile del castello di PoE. Lo sguardo colmo di rabbia e disperazione. Era stanco di aspettare. Era stanco che altri si intromettessero nella sua vita. Aveva sbagliato, ma era realmente intenzionato a rimediare al suo errore prima che fosse tornato angelo. Prima che Guen si trovasse ad avere a che fare con quella parte di lui. Lei doveva sapere. Una volta al centro del cortile, si fermò nei pressi della fontana e, guardando verso le finestre delle stanze illuminate, iniziò ad urlare "EPHRAM.. EPHRAM.." non aveva idea della stanza in cui alloggiava il vampiro ma di una cosa era certo, avrebbe urlato per tutta la notte, fino a farsi sanguinare le corde vocali, se fosse stato necessario. Prima o poi, lo avrebbe sentito "EPHRAM.. VIENI FUORI BRUTTO BASTARDO!" era giunto al limite della pazzia.

EPHRAM
Il vampiro, a differenza dell'angelo impazzito, era perfettamente tranquillo e aveva cominciato a convivere con la sua nuova *non vita*, lasciando il passato alle spalle -passato in cui rientravano sua moglie e sua nipote- e si stava dedicando al suo presente. Il suo rpesente era la caccia al momento e dopo aver sperimentato le sue arti su alcune ragazze dell'isola (tra le quali la stessa Lisa) adesso si era deciso a tornare al castello. Sicuramente sarebbe riuscito qualche ora dopo, perchè non amava troppo stare in quel posto. Troppi ricordi che gli facevano pensare al passato, passato di cui ora voleva disfarsi.
Non ebbe nemmeno messo un piede in giardino che si sentì chiamare a gran voce dall'Angelo. Avrebbe desiderato fare marcia indietro e scoparire di nuovo nella foresta ma l'ultima frase dell'angelo lo costrinse a fermarsi. Si avvicinò, in assoluto silenzio e, alle sue spalle, gli rispose "Grazie epr il bastardo ma.. onestamente un vvampiro non può essere brutto, è contro ogni regola e logica.." non disse altro.. voleva capire perchè Adam era così incazzato.

ADAM
Lui, al contrario del vampiro, non poteva lasciarsi il passato alla spalle perché, il passato, avrebbe rappresentato il suo futuro e Guen era ciò che voleva nella sua vita, se lei sarebbe mai stata capace di perdonarlo. Non sentì Ephram arrivare, come avrebbe potuto farlo del resto un comune fatato? Se lo ritrovò alle spalle prima ancora che avesse il tempo per voltarsi e urlare in quella direzione. Ma tacque, quando sentì la sua voce. “in base a quale regola e logica la bruttezza di una creatura può essere stabilita solo in base al suo aspetto esteriore?” Non stava addossando su Ephram tutte le colpe, era consapevole di averne anche lui ma, se il vampiro non lo avesse intralciato, adesso nessuno dei due l’avrebbe persa. Guen non avrebbe subito la delusione di sentirsi tradita dalle due persone di cui si fidava di più. Si voltò, con gli occhi iniettati di rabbia. Lo avrebbe preso a pungi se solo non avesse saputo in partenza che sarebbe stata una battaglia persa. Si limitò a guardarlo, con sguardo deciso. “lei dov’è?” Non aveva idea del fatto che la ragazza aveva parlato anche con Ephram e che era scappata. Lui sperava solo che Ephram potesse condurlo da lei.

EPHRAM
"Credo sulla base della mia logica e quindi.. è giusto quanto ho detto" stava diventando pure supponente adesso.. continuava a peggiorare -caratterialmente parlando- proprio perchè convinto che non ci fosse più nulla per cui valesse la pena *vivere*. Ed del resto si sa, le persone lasciate sole tendono a diventare scontrose ed arroganti. Ed Eprham stava proprio diventando questo. Osservò il ragazzo voltarsi verso di lui pieno di rabbia e si domandò tra se il motivo per cui un ex angelo poteva essere così poco.. pacifico.. Si ritrovò a pensare che forse, della cosa, in effetti ben poco gli importava.. o meglio, ben poco gli importava di Adam.
"Lei.. chi? Perdonami ma.. al momento nmon leggo ancora nel pensiero.. e mi risulta difficile capire di chi tu stia parlando.." mentiva? Forse.. Ma anche se sapeva che quel lei era riferito a Guen.. perchè avrebbe dovuto darsi da fare a dirgli qualcosa? E poi Eph.. non sapeva nulla..
Aspettò quindi la risposta di Adam prima di continuare a parlare.

ADAM
“Tu non hai logica, tu sei un folle.. Ephram. Lo sei sempre stato. Ma non ti è bastato incasinare la tua di vita, o quella di Anthea, hai voluto incasinare anche la mia e, peggio ancora, quella di Guen.” Si trattenne dall’afferrarlo per la maglia, ma non c’era bisogno di gesti fisici per intuire che era ostile nei suoi riguardi. La ruota della fortuna di Adam aveva iniziato a girare nel senso inverso. Prima la storia con Ginevra, poi la perdita della sua parte angelica. Il casino con Guen, sua sorella ferita a morte. No. Adesso era stufo ed era intenzionato a rimettere tutte le cose al proprio posto partendo dalla cosa che gli premeva più di tutte. “Sai benissimo di chi sto parlando. Della ragazza dalla quale mi hai voluto allontanare insinuando ancora più dubbi nei miei pensieri già confusi. Ho sbagliato a darti retta. Non avrei mai dovuto ascoltarti.. ho pensato che volessi il bene di tua nipote invece eri solo, geloso. Geloso che lei potesse condividere la sua fiducia con me. Sei uno stronzo, Ephram. E quel che è peggio è che non te ne accorgi.” L’avevano ferita, entrambi. Ma lui pensava di essere stato l’unico ad averlo fatto apertamente. L’aveva allontanata e, quel che supponeva era che Guen si fosse rifugiata tra le braccia di suo zio. “Dimmi dov’è, e ti prometto che mi assumerò io tutte le colpe..” Non era necessario che Guen sapesse che anche suo zio l’aveva ‘tradita’. Ma, purtroppo, lei lo sapeva già.

EPHRAM
"Io non ho incasinato la vita di nessuno.. non parlare di quello che non sai, sopratutto per quanto riguarda Anthea.. non sai un cazzo, quindi.. vedi di parlar d'altro" era serio, molto serio. Soprattutto quando si parlava di Anthea, Ephram si incavolava subito. Era una ferita aperta, che difficilmente si sarebbe chiusa.. lei lo aveva ferito nel modo peggiore che lui si potesse aspettare.. si sentiva abbandonato e lei, invece di dimostrargli l'opposto, se n'era andata chissà dove.. come Guen del resto. Le donne della sua vita lo avevano abbandonato e bè.. era certo che adesso le cose non sarebbero più ritornate come prima.
"Io non ti ho insinuato alcun dubbio Adam, hai fatto tutto da solo. Io ti ho dato un consiglio, consiglio che tu hai voluto seguire.. quindi non prendertela con me. Sei tu l'idiota senza spina dorsale che s'è lasciato convincere da un *estraneo*. Si vede che il tuo *amore* per Guen non era così forte dopo tutto. Io voglio il bene di Guen, è questo che ne tu ne lei capite.. tu non sei adatto a lei e lei non doveva affezionarti a te.." scosse la testa alle sue parole "Geloso? Di te? Ma non dire cazzate! Tu non sei adatto per lei, te lo ripeto.. non potresti mai renderla felice. Guardati! Sei un casino assurdo! Come puoi prenderti anche solo cura di una come Guen? Non potresti mai.. ed io ho fatto bene ad intrometttermi!"
Si voltò, dandogli le spalle. Non voleva dire altro e aveva tutta l'inenzione di andarsene. Dov'era Guen? Non lo sapeva.. ma di certo non lo avrebbe detto ad Adam.

ADAM
Lui Anthea l’aveva incontrata e sapeva più di quanto Ephram potesse aspettarsi. Ma non menzionò quell’incontro. Dopotutto quelle erano state confidenze tra amici. “Certo, io non devo parlare di quello che non so. Ma tu ti sei sentito autorizzato ad intrometterti in qualcosa che non ti riguarda” Dopotutto, se quella sera non avesse incontrato il vampiro dopo l’incontro con Castiel, lui avrebbe raccontato a Guen la verità, l’avrebbe coinvolta nella sua vita e sarebbe spettato a lei, a quel punto, scegliere. “Certo, io sono stato un’idiota a fidarmi di un estraneo che credevo volesse il bene di sua nipote. Dopotutto tu la conoscevi meglio di me e avresti dovuto sapere cosa avrebbe preferito Guen. Io ammetto le mie colpe. Ammetto di aver sbagliato ma non credere di aver giocato pulito, Ephram. Sei stato subdolo e non hai pensato al fatto che Guen avrebbe voluto scegliere da sola se incasinarsi o meno la vita con me. Spettava solo a lei. Ne a me, ne a te. Perché in amore, alle volte, bisogna saper lasciare l’altro libero. Libero di decidere.” Fece una lunga pausa, sospirando. “ Ma cosa ne sai tu di tutto questo? Tu, che ti lasci trasportare dall’istinto senza pensare che le tue azioni possono avere conseguenze devastanti per gli altri..” Indietreggiò di qualche passo quando il vampiro si voltò. Aveva intuito che Ephram non sapeva dove si trovava la drow vampira. Probabilmente lei si era rifugiata in un posto dove nessuno avrebbe potuto trovarla ma lui non si sarebbe di certo arreso. “Io la troverò, Ephram. E quando la troverò farò di tutto per farle capire che è lei che voglio al mio fianco. Che a te stia bene o no, non mi interessa. Mettiti da parte Ephram. Non è la tua battaglia questa”

EPHRAM
Ephram non sapeva del loro incontro ma, per come stava messo al momento, non era ilc aso che Adam glielo dicesse. "Mia nipote mi riguarda.. Guen è la mia famiglia.. quindi non fare paragoni assurdi, ok?" era Adam l'estraneo, non lui. Era Adam che si intrometteva nella sua famiglia, non Ephram. "Tu non sei nemmeno in grado di tornare ad essere quello che sei, come puoi anche solo pensare di conivolgere nei tuoi casini MIA nipote? Adam sei uno stupido.. e è stato davvero meglio così, fidati.." Si voltò quando sentì la parola amore, e lo guardò sgranando gli occhi "Amore! Vi conoscete da una settimana e parli di amore! Ma smettila Adam! La tua è solo un'infatuazione, come quella di Guen.. l'amore è ben altra cosa.." lo guardò fulminandolo a sentire quelle parole. SApeva che parlava di lui ed Anthea, non era stupido e la cosa lo irritava tanto "Le conseguenze devastanti di cui parli, si verificheranno se continuerai a fingere che non hai problemi.. e a voler a tutti i costi Guen nella tua vita.. io ho avvisato entrambi.." sia vvicinò quindi all'angelo, il suo volto era a pochi centimentri da quello di lui "Non ho alcuna battaglia da affrontare, ne con te, ne con lei.. non è la mia battaglia ma continuerò a proteggere Guen.. e se la farai soffrire mi metterò in mezzo, contaci"

ADAM
“Certo, è la tua famiglia. Ma è il caso che tu capisca che il fatto che la felicità di Guen riguardi te, non esclude che possa interessare anche a me.” Infondo, vederla sorride, era ciò che lui più di tutto il resto voleva. Scosse la testa, stavolta era Ephram che parlava senza essere a conoscenza dei fatti. “ Sai una cosa, Ephram? Sono giorni ormai che ho in mio possesso l’unica cosa che mancava per riprendermi la mia parte angelica. Potrei diventare angelo anche in questo momento stesso se lo volessi. Il problema è che non voglio e sai perché? Perché la cosa che mi interessa adesso è solo trovare lei. Spiegarle. Scusarmi e dirle che si, io mi sono innamorato..” Era vero, erano passate poche settimane da quando si conoscevano, ma Guen era diventata il centro dei suoi pensieri. Si dice che si capisce quanto una persona sia importante nell’esatto momento in cui si è persa. Era il caso di Adam. Lo guardò, sostenendo il suo sguardo per nulla intimidito. “Proteggerla. Non la proteggerai tenendola lontana da me, Ephram. Piuttosto, dovresti occuparti di te stesso e della tua vita adesso..” E questo era un consiglio che gli dava perché sapeva che, anche se Ephram faceva di tutto per nasconderlo, stava soffrendo per amore anche lui.

EPHRAM
Lo ascoltò in silenzio per un po' e poi, alla fine, scosse la testa "Se puoi davvero tornare in te e non lo fai, è solo per paura. Hai una fottuta paura che le mie parole siano vere, che tu una volta tornato in te scopra che non provi quell'amore che ora sbandieri ai quattro venti. Mi dispiace ma, se tu fossi un po' più furbo faresti ciò che devi per ritornare te stesso e solo dopo andresti a cercare Guen dichiarandole tutto il tuo amore. Ma no.. aspetta.. forse *dopo* non lo faresti.." lo guardò un'ultima volta con il disprezzo negli occhi "Come ho detto, non la meriti, non sei degno di lei. ed ho fatto bene a fare quello che ho fatto. Dici che io devo occuparmi della mia vita? e da quando sei il massimo esperto tu? Tu che nemmeno riesci a metterti in piedi.. che ti lasci convincere da chiunque.. Io non vado in giro ad urlare il nome di altri per sfogare la mia rabbia.. io non sono così coglione da aver paura della mia natura.. Io sono un *non morto* eppure scusami tanto ma.. sono molto più vivo di te.."
Fece un passo indietro e poi si voltò dandogli le spalle, era stanco di sentire certe lamentele da parte di uno che nemmeno aveva il coraggio di affrontare se stesso. "Sai, quando mi piangevo addosso proprio come fai tu ora, e davo la colpa agli altri delle mie sventure, facevo schifo. Ero patetico e nessuno voleva avere a che fare con me. E adesso capisco perchè! Sei una lagna Adam.. Non hai il coraggio di affrontare la tua vita, ma pensi solo a correre da lei per dirle quanto la ami.. Sei egoista.. e quello che stai facendo non è amore.. è puro egoismo. Tira fuori le palle, affronta i tuoi problemi e poi torna da lei.. Io è questo che ti ho detto e che ho detto anche a Guen. Non mi pento di essermi messo in mezzo, non mi pento di averti detto di lasciarla perdere. E te lo dirò finché avrò voce: L A S C I A L A P E R D E R E. tu non potrai mai farla felice. Non riesci nemmeno a far felice te stesso! guardati! Troppo preso ad aver paura!"
No, non lo sopportava. Gli sembrava di rivedere se stesso, quando cercava di fare contenti tutti, quando voleva essere quello che gli altri desideravano fosse.. e quando sbagliava, continuamente. Adesso era stufo. Adesso aveva deciso di fregarsene e vivere la sua vita. Ci sarebbero state conseguenze, ovvio.. ma lui stesso ne stava soffrendo delle azioni altrui.. Chi diceva di volergli bene, l'aveva abbandonato.. e lui era stanco di rincorrere chi, non desiderava altro che trovare un modo per scappare da lui.

ADAM
“Cosa pensi di sapere su quello che voglio io, Ephram? E’ vero, sono stato uno stupido a darti retta ma almeno io ho intenzione di rimediare. Ho intenzione di trovarla e di cercare insieme una soluzione. Sarei egoista se pensassi solo a me stesso in questo momento, se non ne parlassi con lei prima di ritrovare me stesso. Quando si è in due, bisogna esser disposti a condividere. Tu, invece, cosa stai facendo?” Lo guardò, quasi con disprezzo. Non gli piaceva giudicare il prossimo ma quello che vedeva davanti a se era solo un vampiro che, come lui, aveva smarrito se stesso. “Tu non stai vivendo. Sei morto dentro, Ephram e pensi di poter risolvere i problemi della tua vita sfuggendo da essi. Occupandoti della vita degli altri. Cercando di reprimere la tua rabbia, la tua solitudine mascherandola dietro questa bella facciata menefreghista. Io non sarò certo un esperto ma almeno una decisione l’ho presa. Io so cosa voglio e non è di certo quello che tu hai cercato di distruggere” Indietreggiò anche lui. Aveva deciso di perlustrare tutta l’isola, mare, monti, terra.. ogni caverna o buco in cui Guen si sarebbe potuta nascondere. Non avrebbe dato retta ad Ephram. Non stavolta. “Cosa c’è di sbagliato nella paura? Pensi che i forti non dovrebbero provarne?” Scosse la testa. Se non si fosse trovato in quella situazione tragica, gli sarebbe scappato un sorriso. Ma in quel momento l’unica cosa che provava per il vampiro era pietà, pietà per il modo in cui si era chiuso in se stesso. “Non c'è speranza senza paura né paura senza speranza.” E mentre si allontanava da lui, pensò che lui non avrebbe mai perso la speranza di ricongiungersi alla persona che, più di tutto il resto, voleva nella sua vita. Questo non era egoismo. Era amore.

Adam&Ephram
view post Posted: 24/3/2012, 15:10 The Return Incidents - >> 05
Londra - Ieri pomeriggio


DAGON
<il buon (°°) Demone è uscito un paio d'ore da solo questo pomeriggio. Chissà, magari ha portato Ginevra in un qualche supermercato/negozio e ce l'ha lasciata dentro, dal momento che è veramente poco incline allo shopping sfrenato. Passeggiando per le vie londinesi ha deciso di passare a casa di Stephan, sperando di essere fortunato e di non trovarlo, per andare a salutare Catherine dato che dopo la sera dell'arrivo non è più riuscito a vederla. Bussa alla porta quindi, in attesa di una risposta. Nel frattempo ne approfitta per accendere una sigaretta e fumarsela beato, poggiato al muro di fianco alla porta stessa.>

CATHERINE
<la fanciulla umana www.supermodels.nl/ModelPics/anaispouliot/138.jpg è in casa, ma era anche inutile specificarlo perché da quando è arrivata non si è praticamente mossa da lì. Stava cercando di preparare la cena per lei e Stephan, ma cucinare è davvero un’impresa ardua per chi non ci ha mai provato prima. Il suo ragazzo probabilmente sarà uscito per fare delle commissioni e quando lei sente bussare alla porta, afferra uno straccio per pulirsi le mani dalla farina> Stephan, non hai le chiavi? <aspetta qualche istante ma, vedendo che non apre nessuno, si avvia verso la porta e guarda dallo spioncino. Dagon. Questa non se l’aspettava. Sospira, poggiando la testa sulla superficie della porta e solo prima di aprire si stampa sulla faccia un bel sorriso, peccato sia abbastanza tirato> Dagon.. <fa anche ridere, perché ha la punta del nasi tutta sporca di farina>

DAGON
<ed infatti solleva le sopracciglia quando la vede. Getta via la sigaretta nell'apposito cestino, butta fuori dalla bocca il fumo ed infine sorride alla ragazza sulla porta> disturbo? Mi sa che eri alle prese coi fornelli.. o forse dovrei dire che i fornelli erano alle prese con te. <dato che ha la farina addosso, appunto> non.. <si guarda attorno> mi trattengo molto, devo riandare a prendere Ginevra in non so quale negozio londinese, mi ha solo avvisato di portare la macchina. <starà comprandosi una valanga di roba, dal momento che lui gliel'ha strappata quasi tutta di dosso *_*> come stai? <sospira> mi dispiace per.. l'altra sera, non volevo farti del male. Spero che tu lo sappia.. <perché ricorda che si è ferita mentre la teneva in braccio.>

CATHERINE
<lo guarda, cercando si mostrargli la sua espressione migliore. In verità anche lei avrebbe voluto parlargli in privato ma in quanto a coraggio, Catherine è abbastanza carente ultimamente> No. Sono un disastro in cucina, ma sto cercando di impegnarmi.. <si scansa dalla porta, lasciando lo spazio al demone per poter passare. Di lui si fida e non ha senso farlo restare sulla porta> Ti prego, entra. So che non ti piace questo posto ma.. sono sola e mi farebbe piacere poter parlare da sola con te, Dagon. <nello spostarsi si è ritrovata davanti il suo riflesso nello specchio e sobbalza un momento. Non è abituata a specchiarsi ed è sempre un casino quando accade. Si pulisce la punta del naso con le dita e poi torna a guardare lui. Stavolta seria> No. Io sto bene adesso, davvero. E non credo che tu debba scusarti di nulla.

DAGON
<indica il fondo della via> di là ho visto una rosticceria.. se tu e il tuo ragazzo non volete restare a dieta. <quando lei si sposta rimane un pò titubante, ma alla fine annuisce per educazione> solo un attimo. Non è molto carino in effetti parlare sulla porta di queste faccende.. <no infatti, anche se parlano italiano non è il caso di far sapere a mezza Londra i fatti loro. Si guarda attorno ed infine si mette seduto sullo stesso divano dove la prima notte ha fatto da balia alla sua donna. Alza gli occhi su Catherine e sorride brevemente> beh, non ho usato modi molto gentili <alza le spalle> non mi sono comportato da gentiluomo, in nessun senso.. <ne per come l'ha raggirata fingendo di baciarla, ne per averla portata di peso alla barca.>

CATHERINE
Lo so, è da lì che ordiniamo le nostre cene. Volevo provare io per una volta però. <ma sicuramente finirà per ordinare il cibo d’asporto un’altra volta. Richiude la porta e poi segue Dagon fin dentro la sala, fermandosi in piedi davanti a lui> Mi sento un po’ in imbarazzo. Non ho idea di come si facciano gli onori di casa ma.. <finisce di pulirsi le mani sbattendosele sul sedere, ma pare che stia facendo di tutto per evitare il suo sguardo> .. di qualsiasi cosa tu abbia bisogno, non hai che da chiedere. <si va a sedere sul divano di fronte a quello dove è seduto lui, più precisamente si accomoda sul bracciolo con le mani posate sulle ginocchia> Alt, Dagon. Davvero non è il caso che tu prosegua perché qui l’unica che dovrebbe scusarsi sono io. E’ colpa mia se sei stato costretto a comportarti così con me. Se non fosse stato per te e Ginevra io sarei ancora il burattino di Armand. Quindi.. <scrolla le spalle, continuando ad avvertire quella sensazione di disagio di chi sa di essersi comportata da stupida>

DAGON
<agita una mano> Catherine, non hai bisogno di alcun onore di casa, ricordi chi sono? <allarga le braccia. E' sempre un Demone dell'inferno, abituato a ben altro che modi carini e vestiti inamidati> non devi sforzarti di apparire educata e gentile, non con me.. <le sorride. Non è il tipo che bada a queste cose, del resto lui è il primo ad essere poco gentile la maggior parte delle volte *_* ad ogni modo scuote la testa> non hai niente di cui scusarti TU. Semmai dovrebbe farlo il tuo alter ego cattivo, che fortunatamente per ora è stato spazzato via.. <accenna un sorriso> è stato un piacere strapparti dalle mani di Armand. Ed ancor di più un piacere rivederti in 'salute'..

CATHERINE
Si hai ragione. Ma io sono completamente umana qui.. di conseguenza i miei modi sono questi e lo saranno per sempre d’ora in poi. <a lui può dirlo, anche perché avevano già avuto modo di parlarne quando lei aveva deciso di starsene nelle segreta. Gli sorride, tenendo sempre lo sguardo basso. E’ una gran fatica doverlo guardare negli occhi perché si vergogna. Si vergogna del modo in cui si è comportata con lui negli ultimi tempi> Non credo che quella me tornerà più, dovrai accontentarti delle mie di scuse.. <anche perché quel lato di Catherine, dubito sappia cosa vuol dire scusarsi. Si lascia scivolare sul divano e si raccoglie la testa tra le mani. E’ il salute, fisicamente. Ma per il resto si sta solo sforzando di apparire tranquilla> Andiamo Dagon, lo sai anche tu che non riesco a guardarti negli occhi. Questo non mi sembra essere in ‘salute’. Vado avanti e lo faccio per Stephan. Perché lui ha bisogno che io sia forte in questo momento..

DAGON
Ho capito, ti stavo solo spiegando che non devi sforzarti per fare alcun onore di casa.. <le sorride. Lo fa di continuo solo perché se rimane serio rischia di sembrare incazzato, si rende conto di non avere esattamente un aspetto da bravo ragazzo, ne di saper mettere a proprio agio le persone, anzi> ed in questo è compreso il vano tentativo di apparire tranquilla <appunto> non mi devi davvero nessuna scusa e non hai alcun motivo per non dovermi guardare negli occhi. Non sono stupido, so che quella delle scorse sere non eri tu.. <le sposta le mani dal volto per farsi guardare> è quello che devi fare infatti, andare avanti ed essere forte. Sia per Stephan sia per te stessa. Ma per prima cosa devi perdonarti ciò che hai fatto a Return e per farlo devi capire che noi <lui e Ginevra> non ce l'abbiamo avuta con te nemmeno per un momento, Catherine. Non puoi farti una colpa per qualcosa che non è dipeso da te..

CATHERINE
<lo ascolta, abbassando lo sguardo quando lui le fa scostare le mani dal viso. Ancora non riesce perché appunto non riesce a perdonare a se stessa ciò che ha fatto. Magari a Return si sarebbe ripresa con più facilità essendo lì vampira, ma da umana.. beh non è così semplice> E’ quello che mi sento ripetere da giorni un po’ da tutti. Che devo andare avanti. Che devo essere forte. Che devo capire che quella non ero io. Pensi che non ci stia provando Dagon? <con lui sa di poter essere ‘dura’ nei discorsi. Non è certo il tipo da abbracci e carezze il demone, sebbene con Catherine sia sempre stato molto pacato> Ci provo ogni momento e mi sembra di riuscirci ma poi, per qualsiasi cosa, mi ritornano alla mente le mie parole, i miei atteggiamenti. Le persone che ho morso e quelle che ho ucciso.. <le sta venendo da piangere, ma probabilmente non ne ha nemmeno più di lacrime da versare. Si alza, avvicinandosi al camino, che si trova tra i due divani, per guardare la fotografia incorniciata dei genitori di Stephan> Non ho avuto nemmeno il tempo di conoscerlo.. <questa è una riflessione che Dagon non coglierà. Ma si sta riferendo all’uomo nella foto>

DAGON
Evidentemente no, non ci stai provando.. <appunto, con lui può essere dura nelle risposte e riceverà altrettanta schiettezza> il fatto di essere umana non ti da affatto il diritto di arrenderti Catherine. Ci sono umani che hanno cambiato il mondo, davvero tu non riesci a ficcarti in testa che quel che hai detto e fatto è come se sia stato detto e fatto da Armand? Non eri altro che un corpo manipolato. E devi smetterla di pensare al passato, perché è PASSATO. Rivangare ciò che è successo, quando tutti ti abbiamo detto di non aver niente da perdonarti, è inutile. E' una settimana che sei a Londra, anziché stare chiusa in casa da sola quando Stephan non c'è esci, conduci la vita che hai sempre desiderato e che ora puoi avere, invece di struggerti per ciò che è stato, intanto non puoi cambiarlo. <quando si alza la segue con lo sguardo, aggrottando la fronte perché non ha infatti colto> non hai avuto il tempo di conoscere chi?

CATHERINE
E invece si. Pensi che mi sarei messa ai fornelli, altrimenti? Sto cercando di distrarmi, cerco di abituarmi a questa nuova vita. Ma ho uno strano presentimento. Ho paura, paura che questa apparente tranquillità possa finire prima o poi. <non vuole pensare in negativo, ma dopo quello che ha dovuto passare a causa di Armand è il minimo che lei abbia paura. Si volta, stringendosi la cornice al petto con entrambe le mani. Adesso lo guarda anche se non fissandolo> Ho paura che uscendo possa ritrovarmelo alle spalle. Ho paura di sentire la sua voce nella mia testa. Ho paura che venga a portarmi via quello che ho adesso. Mi ha fatto del male, Dagon. E la cosa peggiore è che continua a farmelo anche adesso che non c’è. Adesso che tutto dovrebbe essere alle mie spalle. <le scappa una lacrima che subito raccoglie con il dorso della sua stessa mano. Poi gira la cornice, in modo che il Demone possa guardare la foto dei genitori di Stephan> Suo padre. E’ morto. <per questo lei si sta trattenendo tutto dentro, perché non le sembra giusto addossare sulle spalle di Stephan anche i suoi problemi>

DAGON
Non ti ho detto che non devi avere paura.. tutti ne abbiamo.. <rotea gli occhi> persino io ne ho, adesso. <?> Anche se è un genere di paura diversa dalla tua.. <la paura di perdere la donna che ama, anche se non glielo dice è convintissimo che lei capirà cosa può temere una persona come Dagon> ma questo non mi impedisce di vivere il momento, di sorridere e di godermi la felicità che mi è stata data. Perché ho la vaga sensazione che tu non lo stia facendo? Perché ho la vaga sensazione che tu stia sprecando ogni momento a pensare ad Armand quando dovresti solo prendere il tuo uomo, cambiarti ed andare a gioire fuori di qui? <si alza, avvicinandosi a poggiarle le mani sulle spalle> te l'ho già detto una volta, questo è il modo migliore per dargliela vinta. Lui <armand> non è qui adesso, ci siete tu e Stephan e non devi pensare ad altro che voi due.. <abbassa poi la testa a guardare la foto, prima di riprendere a fissare lei> mi dispiace. Per te e per lui, anche se non lo conosco affatto. Ma per quanto dolorosa possa essere una perdita del genere, non puoi passare il tempo a piangerti addosso.. non ti abbiamo portata qui perché tu sprechi la tua occasione di stare bene, Catherine..

CATHERINE
<ascolta le sue parole incapace di trattenere le lacrime che rapidamente prendono a scorrerle sulle guance. E’ un pianto silenzioso ma non per questo meno sofferto. Sa bene che non è giusto il modo in cui sta affrontando questa cosa, ma Catherine è una ragazza fragile, seppur è nata vampira> Ma non è bello avere paura. Perfino per uno come te deve essere difficile pensare di poter perdere quanto di più prezioso abbiamo. <sospira, asciugandosi nuovamente le lacrime con la mano> Mi piacerebbe tanto poter essere più forte. Mi piacerebbe potermi godere ogni singolo istante della vita qui con Stephan. Uscire, incontrare gli amici o semplicemente passeggiare. Ma non ce la faccio, non riesco a togliermi di dosso questa terribile sensazione di sporco. E’ come se la vergogna che provo per quanto ho fatto mi stesse logorando da dentro.. <abbassa la testa quando lui le si avvicina per posarle le mani sulle spalle. Sa che Dagon sta dicendo il giusto ma lei non ce la fa a reagire diversamente. Si sta creando una maschera che le permette di fingere che tutto vada bene. Almeno quando c’è il suo uomo. Ma appunto, è solo una maschera che non sempre è capace di tenere alzata, come adesso che l’ha lasciata cadere. Rimette la cornice al suo posto e solleva la testa per guardarlo> Non voglio sprecare la mia occasione di felicità. Ma lo hai detto anche tu, prima devo perdonare me stessa. Solo così potrò lasciarmi Armand alle spalle. Solo così non gliela darò vinta..

DAGON
<aggrotta la fronte> no, non è bello avere paura. Non è bello avere un enorme punto debole costantemente visibile che potresti anche non riuscire a proteggere. Non è bello sapere di essere totalmente dipendente da qualcuno. Ma credimi, fa ancora più paura l'idea di viverci senza quel qualcuno.. e allora si va avanti, perché in amore siamo tutti egoisti e preferiamo tremare di paura in due, piuttosto che vivere da soli.. <le sorride, quasi dolcemente, spostando la mano tagliata per asciugarle le lacrime, istintivamente> è a questo che devi pensare Catherine, che per quando doloroso sia quello che provi hai Stephan e senza di lui sarebbe sicuramente molto peggio. E sono certo che lui non merita le tue bugie, la tua finzione e tutto ciò che fai per mostrarti tranquilla mentre dentro scoppi.. è la persona con cui hai scelto di dividere la tua vita, l'unica persona per la quale vivi e per la quale DEVI andare avanti. Perciò <le indica il cuore> togli fuori la forza e volta pagina..

CATHERINE
<lascia che lui le asciughi le lacrime e sorride a quel gesto. Non è la prima volta che Dagon la aiuta ad andare avanti. Proprio lui, l’ultimo dal quale ce lo si aspetterebbe> Mi sembra di leggere qualcosa di autobiografico nelle tue parole. Va tutto bene con Ginevra? <cerca di ridarsi un contegno, tra poco tornerà Stephan e non vuole farsi vedere in quello stato. Dagon ha ragione, deve guardare avanti, deve condividere con lui i suoi problemi. Ma adesso è lui ad avere bisogno di lei> Io non potrei nemmeno pensare di vivere senza di lui. E non mi terrei nemmeno tutto questo dentro se non sapessi che adesso quello debole è lui. Ha perso suo padre Dagon, ed anche se lui dice di star bene io lo conosco. So che sta soffrendo. Guarderà avanti e lo farò per lui.. <gli posa una mano sulla guancia, accarezzandolo appena. E’ un gesto puramente fraterno, un gesto di stima e di affetto> Mi ritrovo ancora una volta a doverti dire grazie. Non so perché ma.. con te riesco sempre a sfogarmi e poi.. mi sento meglio.. <probabilmente, aveva solo bisogno di dire a qualcuno come si sentiva dentro, nel profondo. E Dagon è sicuramente quello più adatto al quale potesse dire certe cose senza correre il rischio di ferirlo>

DAGON
Alla grande.. <le sorride, mostrando la dentatura perfetta, un sorriso spontaneo che le farà capire che stanno veramente bene insieme adesso. Dopo le prime settimane un pò °° incasinate> siamo innamorati e profondamente possessivi.. <figurarsi, nemmeno a dirlo. Sospira appena> credo che tu e Stephan dobbiate imparare a dividere i vostri dolori Catherine. Il fatto che lui stia soffrendo non significa che tu stia meglio.. e che non abbia bisogno della stessa spalla su cui piangere di cui anche il tuo ragazzo ha bisogno. Se ci si mette insieme, uno dei motivi è anche per poter superare ogni cosa, INSIEME appunto.. <le prende la mano con cui gli ha accarezzato la guancia e gliela bacia, prima di lasciarla andare> oh, sarà perché ho delle belle spalle, un sacco larghe e perché con me non devi metterti il problema di farmi restare male, così come io non lo faccio con te. <no, Dagon ti dice ciò che pensa realmente, anche a costo di farti male, non è il tipo che invece ti dice ciò che vuoi sentire. Tale player *_* - guarda l'orologio> credo di dover andare adesso..

CATHERINE
<gli sorride di rimando, lieta di sentirgli dire quelle parole> Mi fa piacere per voi. Ve lo meritate entrambi. Sai, Ginevra è un po’ tarda alle volte.. <ama la sua amica, ma era chiaro all’inizio che Ginevra non aveva idea di cosa volesse dire essere una coppia> .. ma è la mia migliore amica e sa come fare per farti sentire importante. Su di te non mi esprimo, ho già detto a lei quello che penso.. <ovvero che, nonostante l’aria da bad boy, sotto sotto nasconde un cuore d’oro. Sempre di metallo si tratta.> Non fraintendere quello che ti ho detto, Dagon. Lui sa.. <ed intende di quello che ha dovuto sopportare per Armand> .. ma in amore alle volte è anche necessario mettere da parte se stessi per dedicarsi a chi ha più bisogno dell’altro. Io, in fin dei conti, me la sono cavata. Ma.. <affrontare la perdita di un padre non deve essere semplice. Lo guarda baciarle la mano e sorride> Credo che Ginevra metterebbe il muso a entrambi, se ci vedesse.. ma devo farlo.. <gli si fionda tra le braccia, stringendosi a lui in un abbraccio di gratitudine> Grazie, Dagon.. per tutto quello che hai fatto per me. <annuisce e, allontanandosi da lui, lo accompagna alla porta> Credo anche io, prima che costringa qualche commesso a venirti a cercare per tutta Londra. Avresti dovuto vederla l’altro pomeriggio. Stavo per picchiarla..

DAGON
Un pò.. tarda? <gli scappa da ridere, poi scuote la testa> no, è solo priva di esperienze in questo senso Catherine. Non aveva mai avuto una relazione prima e non è facile relazionarsi o sapere cosa è giusto o sbagliato agli inizi, inoltre metti anche in mezzo il fatto che io non facilito certo le cose.. <no, anzi ._.> so che mi ama, anche se alle volte mi fa saltare i nervi, ma le coppie perfetta, sai, quelle non piacciono a nessuno.. <le fa l'occhiolino> importante è che tu non metta TROPPO da parte te stessa e che non lasci che il tuo dolore resti dentro, pronto a scoppiare al momento peggiore. <ride appena quando se la ritrova tra le braccia> io credo di no invece, siamo le persone di cui si fida di più, non crederebbe a della malizia tra noi nemmeno se la vedesse coi propri occhi.. <la stringe, accarezzandole piano la schiena prima di sciogliere l'abbraccio> l'altro pomeriggio mi sono addormentato in albergo.. chiedo scusa, immagino ti abbia ridotto il cervello in poltiglia.. <no, mica! Si avvia alla porta ed una volta in strada si volta a salutarla> mi raccomando. Intanto ci rivedremo prima di partire.. e controllerò di persona se starai seguendo i miei consigli..

CATHERINE
<sorride anche lei, sfiorandogli il braccio con la mano mentre scioglie l’abbraccio> Si, intendevo quello con tarda.. e anche se tu non faciliti le cose, io sono certa che non poteva avere di meglio dalla vita. <si sistema la coda sulla schiena e annuisce> Le coppie perfette esistono solo nelle favole. E diciamocelo, la perfezione è noiosa.. <non per nulla le loro vite sono sempre così movimentate. Una volta sulla porta lo guarda, davvero sollevata dopo la chiacchierata> Uhm.. non lo so sai? Lo hai detto tu che è possessiva. Sicuro metterebbe il muso anche se, sa bene che può fidarsi di entrambi, ricordi? Sei mio cognato.. fai parte della mia famiglia ormai.. <gratta l’aria con la mano quando lui si volta e annuisce> Non pensavo di certo che sareste partiti senza salutarmi. Avrei anche potuto non rivolgervi più la parola. <stava per chiudere ma alla fine riapre la porta all’ultimo> ah, Dagon.. Mi sposo. Quindi prepara i biglietti per Londra un’altra volta.. <e dopo l’ennesimo sorriso, ritorna in casa, in attesa di poter abbracciare il suo amato Stephan>


Dagon & Catherine
view post Posted: 23/3/2012, 17:34 The Return Incidents - >> 05
Inferno.

Che ieri m’illuse, che oggi t’illude..


E’ la vampira Dulcinea che parla ed ho una storia da raccontarvi. Una storia che mi riguarda e che cominciò sulla terra, nel regno di mio padre Georgian Mirel I. Il capo master della Transilvania.
E’ importante cominciare a raccontare dall’inizio, perché quei fatti rivestono un ruolo essenziale. Partono dal giorno in cui tornai al castello dopo aver lasciato la mia primogenita ancora in fasce, alle cure di suo padre nel posto in cui vivevo. Non erano trascorsi molti giorni dal mio arrivo quando mi accorsi che il braccio destro di Georgian, Darren, mi guardava come gli uomini avevano smesso di guardarmi da tempo. All’epoca ero davvero molto fragile sentimentalmente perché avevo da poco perduto l’amore della mia vita, il padre di mia figlia. Fu un corteggiamento lento e graduale ma, alla fine, ci ritrovammo avvolti in un abbraccio d’amore. Sussurrava di amarmi, di volermi tenere con se.. e il mio cuore si sciolse di fronte alle sue parole. Ma non potevo restare. Non potevo abbandonare mia figlia al suo destino sull’isola.. così vi tornai, lasciando l’uomo di cui mi ero innamorata.
Ma lui mi aveva lasciato qualcosa di se. Mi aveva dato un figlio: Ren.

“Mamma! Su andiamo, Noah mi sta aspettando! Ha promesso di portarmi a vedere Cerbero.. Se non vado subito sono certo che cambierà idea fifone com’è!”
Il ragazzino vampiro di ormai 11 anni, stava trascinando sua madre per la mano verso la porta. Era un vulcano e da quando erano giunti all’inferno, non riusciva a restarsene fermo in camera per più di cinque minuti.
“E dai, sbrigati! Cosa hai da restare lì impalata come uno stoccafisso? Sono stufo di starmene qui senza fare nulla!”
Sua madre lo guardava con gli occhi vacui. Nella sua mente si stavano facendo strada i ricordi e la consapevolezza che quanto le aveva detto Darius era esatto. Volevano portarle via Ren. Suo padre lo voleva con se.
“Ren, non credo di poterti accontentare oggi. Ho bisogno di parlarti. Quindi fermati e siediti un attimo. Cerbero lo vedrai un’altra volta..”
Abbassò la testa per guardare l’espressione accigliata di suo figlio. Non gli aveva mai parlato tanto seriamente e, sebbene Ren era solo un bambino, aveva perfettamente capito che sua madre non stava scherzando. Gli accarezzò la testa con una mano. Le dita scivolarono nei suoi capelli scuri che gli sfioravano appena le spalle. Somigliava così tanto a suo padre e questo le strinse il cuore.
“Sediamoci. Ormai sei un ometto ed è tempo che tu sappia la verità sul perché siamo venuti qui.”
Ren per una volta obbedì. Si sedette sul bordo del lettone vittoriano che si trovava al centro della stanza, sovrastato da un enorme baldacchino ornato di stoffe damascate.
“Lo sapevo che la visita ad Aleesha non c’entrava niente. Siamo qui per me. Non è vero? Non volevi che restassi a Return. Ma.. perché?”
Sua madre lo raggiunse, sedendosi accanto a lui. Era la seconda volta che affrontava una situazione tanto delicata con i suoi figli. Era successo con Catherine e non era andata molto bene. Adesso stava riaccadendo con Ren e sperava che, raccontandogli la verità prima che la scoprisse da solo, le cose si sarebbero potute sistemare.
“Perché a Return non eri al sicuro..”
Iniziò a dire, prendendogli la mano per stringerla nella sua. Era suo figlio quello e non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via. Lo avrebbe protetto a costo di vivere all’inferno per sempre.
“Invece sono al sicuro all’inferno?”
A Ren venne da sorridere. Non si immaginava l’inferno come il luogo più sicuro in cui portare un bambino della sua età. Un bambino curioso come era lui.
“Qui vivono i demoni più pericolosi che possano esistere. Perfino le piante vogliono mangiarmi..”
Dulcinea sospirò, avvicinando quella mano così piccola alle sue labbra per sfiorarla con un materno bacio.
“Non sono i demoni le creature che ti stanno cercando, Ren.”
Scosse la testa, sentiva già le lacrime affiorarle.
“E allora chi?”
“Tuo padre.”
“Mio.. mio.. padre?”
Il ragazzino spalancò gli occhi. Aveva sempre desiderato conoscerlo e continuava a desiderarlo ogni giorno. Tutti i suoi compagni di scuola parlavano delle loro giornate trascorse a pescare, giocare, leggere, divertirsi con i proprio papà e lui.. beh lui aveva Charon ma non era la stessa cosa.
“E per quale motivo non dovrei essere al sicuro da lui? Vuole farmi del male? E tu come lo sai? Quando lo hai visto?”
Si alzò di scatto, fermandosi davanti a sua madre mentre cercava di contenere la sua rabbia. Se pensava che sua madre lo aveva incontrato e non gli aveva permesso di conoscerlo.. no, non l’avrebbe mai perdonata.
Dulcinea scosse la testa, lasciando la mano del suo ambino ma cercando il suo sguardo.
“Non lo so cosa ha in mente per te, Ren. Non lo vedo dall’ultima volta in cui l’ho chiamato a Return e tu eri solo un fagotto. Ma se c’è dietro mio padre, sono certa che non v’è nulla di buono che ti aspetta. Ren..”
Si alzò, inginocchiandosi davanti al figlio per prendergli il viso tra le mani.
“.. devi fidarti di me. Qualunque cosa stiano tramando non mi piace che tu ne sia coinvolto. Loro non sono come noi. Loro sono accecati dal desiderio di potere, sono accecati dalla morte e ti assicuro che non è quello che tu vorresti. Hai un sacco di amici. Hai me e Catherine. E tutti gli altri. Non devi mai lasciare che loro ti convincano che seguirli sarebbe giusto. Va bene?”
Gli occhi di Ren divennero due fessure mentre sua madre gli stringeva il viso.
“Ho tanti amici. Ma non ho un padre..”
Dulcinea sospirò lasciando cadere quella lacrima, che cercava di trattenere, dopo che le parole del figlio gli arrivarono come un paletto dritto nel cuore.
“Voglio stare da solo. Non voglio più ascoltarti. Lasciami andare, per favore..”
Aveva bisogno di sfogarsi anche lui.i suoi occhi erano lucidi, probabilmente di collera. Ma non voleva farlo davanti a lei. Appoggiò le mani sui polsi della madre e glieli fece allontanare dal suo viso.
“Ren, mi dispiace tanto..”
Ma per cosa si dispiaceva? Perché suo padre aveva mire egoistiche sul suo futuro? Perché non gli importava nulla di lui se non per arrivare al conseguimento dei suoi obbiettivi? Beh, questo era tutto da dimostrare. Sua madre non gli aveva detto come aveva fatto a sapere quelle cose e lui, non volva crederci. Si allontanò e subito scappò via da quella stanza per andare dall’unica persona che al momento avrebbe sopportato di vedere. Il suo amico Noah.
Dulcinea continuò a piangere disperatamente, lasciandosi cadere sul pavimento. Sperava che questa volta dire la verità l’avrebbe aiutata a proteggere suo figlio. Ma Ren non era Catherine. Ren non si sarebbe mai fidato delle sue parole se non se fosse accertato direttamente. Era un ragazzino scaltro, diffidente e, ormai ne era certa, prima o poi avrebbe incontrato Darren.


Ero scappata all’inferno per evitare che prendessero mio figlio e lo strappassero via dalle mia braccia.
Ma non potevo evitare che accadesse perché Ren voleva un padre.
Che cos'altro c’è da aggiungere, davvero?
La storia è finita.

Dulcinea&Ren
view post Posted: 21/3/2012, 20:38 [PG GIOCANTE] Jason Gillespie - >> 05
Che bel pg, e soprattutto bellissimo potere *_____________*
803 replies since 22/2/2009