TERZA PROVA SETTIMANALE

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MedeAthena
view post Posted on 4/5/2009, 22:35 by: MedeAthena




Logan & Lilith



*Logan: Cerco la mano di Yuna con la mia, è un gesto istintivo ormai ad ogni risveglio, ma le mie dita non trovano altro che la pietra fredda e liscia del pavimento. Non è la notte che avvolge i miei occhi con il suo manto di nera pece, mi trovo in una stanza buia rischiarata in un unico punto da una debole luminescenza. I sensi da lupo si allertano e percepisco l’odore di qualcun altro nella stanza. Non è un odore famigliare e mi pongo in guardia. Che tu sia un amico o un nemico sono pronto ad affrontarti.

*Lilith:
Apro gli occhi, mi accorgo immediatamente che qualcosa è cambiato. Non sono nella mia stanza, Lucas non è al mio fianco. Al buio vedo esattamente come durante il giorno, o forse addirittura meglio … la luce mi infastidisce. Un breve sguardo per focalizzare il luogo in cui mi trovo: una camera stretta, spoglia. Non sono sola, mi giro di scatto. Istintivamente porto una mano al grembo, quasi a voler proteggere mio figlio dalla figura che non riesco a riconoscere. La mia voce è ferma, nessun segno di timore: “Con chi ho il piacere di condividere questa assurda situazione?”

*Logan: La voce di una donna fende il silenzio irreale della stanza.“Sono Logan – mi avvicino appena alla lanterna nel mezzo della stanza per dare con i miei occhi una figura concreta a quella voce – Voi chi siete?”Davanti a me ci sono solo tenebre e le ombre tremolanti della lanterna producono poche e irreali figure sul pavimento, ma la donna è ancora celata nell’oscurità.

*Lilith: Compio qualche passo verso la lanterna e permetto alla debole luce di illuminare il mio viso diafano “Logan, che gradevole sorpresa…sono Lilith, e immagino che ricordiate di me.” Sorrido, sollevando solo un angolo della bocca…forse sarebbe meglio definirlo un ghigno altero, il mio biglietto da visita.

*Logan: La regina dei vampiri, mi ricordo di voi”. Il mio sguardo si posa su un particolare che non c’era al nostro primo ed unico incontro, il ventre gravido di Lilith. Non indugio oltre per non essere indiscreto e mi guardo intorno per capire meglio in che posto ci troviamo. Da una piccola finestra davanti a noi si vedono solo le onde infinite del mare aperto. “Che posto è mai questo?”

*Lilith:
“Non ne ho idea, anche se ho la certezza che si tratti di uno scherzo di Aether. Pare divertirsi parecchio a metterci in difficoltà…” Anche il mio sguardo si posa sul mare che rumoreggia fuori dalla minuscola finestra, sembra di essere sospesi in mezzo al nulla. Indubbiamente un’illusione, altrettanto indubbiamente di pessimo gusto. “La Regina dei vampiri e un licantropo…pare che la Madre abbia davvero uno spiccato senso dell’umorismo…non trovate?” Non conosco Logan, e diffido della sua specie: preferisco tentare di comprendere fin da subito chi mi trovo davanti, per potermi comportare di conseguenza.

*Logan: “Oh, certo, molto divertente in effetti” non riesco a trattenere un tono che è un misto di sarcasmo e sconforto. “Un vampiro ed un licantropo, se voleva che ci eliminassimo a vicenda tanto valeva darci subito le armi per farlo” E invece qui siamo senza poteri, me non sono subito reso conto. Osservo la regina Lilith come per studiarla. “Nella mia vita ho incontrato parecchi vampiri, sapete? Avrei indovinato la vostra razza anche senza saperla.” Non nascondo l’astio nei confronti di una specie da sempre nemesi della mia.

*Lilith: “Oh, e immagino che non sia stata una scoperta piacevole, vero Logan?” Mi appoggio con la schiena al muro ed incrocio le braccia, apparentemente rilassatissima. “Per me vale la stessa cosa…il vostro odore vi annuncerebbe anche se tutti gli altri sensi fossero bloccati. “ Lo guardo negli occhi, riducendo i miei a una fessura. Mi dispiace per la Veela sua compagna, ma questo licantropo mi irrita: il disprezzo che le sue parole trasudano non fa altro che alimentare la mia voglia di provocarlo. “E ditemi, non avete riconosciuto la netta superiorità della mia specie sulla vostra, durante gli incontri a cui avete accennato?”

*Logan: “Superiorità” Scandisco bene la parola mentre una risata mi sale in gola. “E dove sarebbe la superiorità della vostra razza, regina? –sottolineo con un cenno forzato del capo l’ultima parola- Forse nel mero uso delle proprie vittime come semplici parassiti? O nel fatto che utilizzate per i vostri affari spesso l’aiuto di altre creature, che sarebbe meglio etichettare come vostri schiavi? Un licantropo non ha bisogno di altri che di se stesso o dei suoi simili. E’ questa la nostra forza, quindi no, non riesco a riconoscere in voi nessuna superiorità”. Lo sguardo corre fuori dalla finestra, se solo ci fosse luna piena stasera.

*Lilith: Mi lascio sfuggire una risata, pare che il mio compagno sia particolarmente orgoglioso…tutto sommato mi fa piacere, detesto la falsa modestia. “Non vedo cosa possa esserci di così orribile nell’avere schiavi, qualcuno che faccia il lavoro sporco al posto mio, per riservare a me la parte migliore…detesto macchiarmi le mani con le creature inferiori, sapete?” Il bambino si agita un po’ dentro di me, mi porto le mani dietro la schiena cercando di mantenere ugualmente l’espressione altera e imperturbabile che ho mostrato fin’ora. “In fondo, cos’altro è il vostro cosiddetto *branco*, se non un gruppo di servitori agli ordini del lupo dominante?”

*Logan: “Non ci sono servitori tra noi, ogni lupo ha il suo compito e contribuisce in egual misura alla sopravvivenza del gruppo” Con la mano tasto la dura superficie del muro intorno a me, quasi a volermi caricare dell’energia del mare che sento vicino. Non mi piace stare chiuso tra quattro mura. “E se un lupo merita di diventare il capobranco allora lo diventa, è la legge della natura, ed è confortante sapere che questa legge vale per tutti noi, che siamo noi stessi gli artefici del nostro destino, che possiamo riscattarci con le nostre forze, cosa che non possono nemmeno sperare gli schiavi dei vampiri.” E deve essere davvero una triste esistenza, penso in silenzio, dover passare tutti i lunghi anni della propria vita in balia dei desideri e dei capricci di simili creature.

*Lilith: “Oh, che quadretto luminoso! Però forse vi sfugge che gli schiavi dei vampiri sono orgogliosi di esserlo, in quanto risparmiati dal destino di morte al quale va incontro la maggior parte delle vittime. Sono servitori, è vero, ma elevati rispetto agli altri…e vi posso assicurare che si tratta di un privilegio concesso a pochi.” Faccio qualche passo verso di lui, guardandolo negli occhi. “Parlate di gruppo, di branco, di legge della natura…e in tutto questo che ruolo ha il libero arbitrio? L’autonomia? L’indipendenza?”

*Logan: “Un lupo può anche essere autonomo, vi sono alcuni lupi che non vivono nel branco”. Come me, mi verrebbe da aggiungere, ma la spiegazione della mia scelta sarebbe lunga e complicata. “Ed in quanto al libero arbitrio, non mi sembra che voi vampiri lasciate molta libertà di scelta ai vostri aiutanti – pronuncio marcatamente l’ultima parola- se sono persone che vi aggradano li trasformate in vostri simili, altrimenti li condannate ad una non vita di umiliazioni e fatiche. “ Lo sciabordio delle onde infrange i pochi attimi di silenzio tra le nostre parole. L’oceano immenso ai nostri piedi mi fa pensare che, dopotutto, c’è un punto della vita in cui una creatura è sola, con se stessa o con la sua nemesi, come per me in questo momento. Sorrido appena “E’ buffo, Lilith, non avrei mai pensato di parlare di tutto questo proprio con una vampira, non in una situazione simile poi”.

*Lilith: “Ma sapete qual è la cosa divertente? A me…del destino dei miei schiavi…non importa assolutamente nulla.” Scandisco bene le parole, e non posso fare a meno di sollevare a mia volta un angolo delle labbra: “Su questo devo darvi ragione, Logan. Nemmeno io avrei mai pensato di potermi intrattenere con un licantropo, senza avere alcun secondo fine…tutto sommato, il bilancio che riguarda la vostra persona non è negativo come quello che ho stilato nei confronti di tutta la vostra specie.” Il tono non lascia intuire chiaramente se si tratta di una facezia o del mio reale pensiero. Ma se penso che costui ama Yuna, e si è sottoposto a non poche prove per starle accanto, ammetto senza ombra di dubbio di non poterlo disprezzare quanto i suoi simili. Ma questo è meglio che non lo sappia.

*Logan: Sorrido, non posso farne a meno in quella situazione paradossale. Ricordo la prima e unica volta che ho incontrato Lilith sulla spiaggia, era in compagnia di un demone, lo cercava spesso con lo sguardo e quel suo atteggiamento mi ricordava molto quello di Yuna nei miei confronti. Per un secondo i miei occhi indugiano di nuovo sul suo ventre, e non riesco a non domandarmi se contiene il frutto del suo amore per quel demone. “Non siamo poi così diversi infondo”

*Lilith: sembra che il bambino si sia accorto di essere l’oggetto degli ultimi sguardi Logan, e scalcia come se volesse dire la sua in questa strana, paradossale conversazione. Mi accarezzo il ventre con una mano, quasi sorridendo “No, in fondo non siamo così diversi…qualunque cosa ha il suo opposto, e un punto in cui si fonde con esso. Forse…anche per licantropi e vampiri è così. Forse quel punto d’incontro è un sentimento al quale nessuno è immune, tanto la più corrotta delle creature delle tenebre quanto il più selvaggio dei lupi. L’amore, Logan..” Abbasso lo sguardo, ho sempre qualche remora a parlare di quel sentimento che fino a qualche mese fa mi era totalmente sconosciuto. Quando alzo gli occhi, sono di nuovo nella mia stanza, immersa nel buio totale. Sola.
 
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11 replies since 8/4/2009, 01:49   849 views
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