TERZA PROVA SETTIMANALE

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RebelGrrrl
view post Posted on 4/5/2009, 19:23 by: RebelGrrrl




SPOILER (click to view)
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BELIAL

Riapro gli occhi portandomi una mano alla fronte che poi passa sino ad incontrare i miei capelli. Non ho il cilindro. "Maledizione"impreco.
Sbatto gli occhi fino ad aprirli e mi guardo intorno: una stanza semi illuminata. Solo una lampada in un angolo illumina un pezzetto imbarazzante di stanza. Non ricordo come ho fatto ad arrivare sino qui e la cosa mi irrita alquanto, devo ammetterlo. Davanti a me una finestrella con una strana ombra proiettata contro, mi rialzo con gesto veloce dal luogo in cui mi trovavo e la raggiungo. Sopra il davanzale il mio copricapo, il mio cilindro nero. Lo infilo sistemandolo sulla mia testa poi volto le spalle ad osservare meglio quel rettangolo murato. Non una porta, non un segnale che mi possa far capire in che diavolo di luogo sono finito. Neppure fuori lo scenario è d'aiuto. Solo mare infinito.
Ottimo.
Ad un tratto sento un fruscio provenire da un angolo, mi preparo ad un qualsiasi attacco, ma con mio sommo rammarico mi accorgo di essere senza poteri.
Impreco di nuovo. Chi si trova con me in questa stanza ne pagherà le conseguenze di certo.
Sono incazzato, si. Decisamente.
"Chi va là?" alzo la voce per farmi sentire dalla presenza che si nasconde nell'ombra.

GABRIEL

Ero sulla torre, la più alta del castello ad attendere le prime luci fulve dell’alba, i primi raggi di sole pronti ad illuminare l’infinita linea dell’orizzonte che delimita i confini di questa sperduta isola. Chiudo gli occhi, stanco. Al mio risveglio ciò che mi si apre davanti agli occhi non è più il mare, ma bensì una buia stanza, fredda e ombrosa.
Grullo, e circospetto tento di capire dove sono… il perché della mia presenza lì! Non ne ho la più pallida idea. Mi accosto ad una parete nascosto nell’ombra. Il tatto sostituisce la vista!
Ma poi una luce una finestra, una fioco raggio di sole illumina la stanza. Prego e cerco conforto per trovare la forza di non lasciarmi trasportare dalla paura, sono una creatura divina, celeste e coraggiosa ed ogni mia speranza è riposta nella fede.
Ad un tratto una voce, che con tracotanza echeggia nella stanza.
Una voce cupa, torva e maligna… la sua voce! Belial…
Muovo dei passi in avanti, quella luce… la seguo!
Mi mostro… non c’è bisogno di proferir parola lui sa perfettamente chi sono!

BELIAL

Appena la figura mi si mostra agli occhi non riesco a non trattenere un ghigno. Gabriel, l'angioletto dalle ali candide, quello che ora piange ogni giorno per il suo povero fratello portato sulla cattiva strada dal sottoscritto. Quale gioia rivederlo qui con tutte le sue splendide ali bianche e quel perenne stato di trans come si trovasse sempre fra le nuvole più alte del cielo.
Sogghigno, regalandogli il mio miglior sorriso e inclino la testa di lato muovendo alcuni passi verso di lui.
"Gabriel... Qual piacere avervi qui..."
Non riesco a credere che possa essere stato lui a portarmi qui, troppi buoni sentimenti e bontà d'animo. No. Però mi divertirebbe parecchio che pensasse che sono stato io a portarlo qui.
Alzo entrambe le sopraciglia in attesa di una risposta.

GABRIEL

Non so perché ma sentivo che il mio giungere in questa stanza fosse frutto di una mente diabolica come quella di Belial. L’angelo decaduto, guerriero dell’esercito dell’Oscuro, fido servitore degli inferi. No, nessuno era più in grado di lui di smuovermi dalle mie speranze di pace eterna. Lui che ha avuto l’infidia di separarmi dalla mia metà, dal mio amato fratello.
Un odore pesante mi invade le narici, ma l’unica cosa che posso fare al momento è affrontare la triste verità. Chiuso in una stanza con lui!
“Salve, mi perdoni l’insolenza che di certo non fa parte della mia persona… ma non posso esimermi dal dire di provare la stessa cosa per quanto mi riguarda!”
Mi fa male, mi corrode il cuore, è come se una lama mi conficcasse le membra! Non è da me rivolgermi con tali parole nei confronti degli altri esseri… ma con lui… con lui è diverso!!
Muovo pochi passi avanzando verso di lui, cercando la luce, mia unica guida!

BELIAL

Mille flash si fanno strada dentro di me. Flash di ricordi indelebili di tempi passati quando i due fratelli sono stati separati. Ricordo ogni singolo istante, ogni singolo sforzo che ho dedicato a questi due angeli puri tentati da uno stesso angelo come loro. Ho sentito l'Altissimo sconfitto sfogare la Sua rabbia sulla mia schiena mentre ridevo e mi beffavo di lui per avergli sottratto un figlio.
Se lui si muove verso la luce, io al contrario mi muovo verso l'angolo più scuro della stanza. Ognuno prenda le sue parti dunque.
"Non fa parte della vostra persona l'insolenza, ma a quanto pare la riservate tutta a me." schiocco la lunga contro il palato in segno di disappunto e lo guardo severamente. In realtà ne sono tremendamente divertito poichè so quanto lui mi tema.
"Un angelo della vostra portata non dovrebbe parlare così nei confronti di nessuna creatura" mi lascio scappare una risata. Poi ritorno al fulcro del mio pensiero. "Sapete perchè siamo qui, Gabriel?" giro la testa ad osservare quella stanza stretta e buia.

GABRIEL

Tenebre e luce, odio e amore, bene e male chiusi in quattro mura senza poter sfuggire e tirarsi indietro. Non per codardia ma semplicemente per non risvegliare ricordi che con fatica son riuscito ad assopire con il passare dei secoli. Ora qui mi ritrovo a dover fare nuovamente i conti con l’artefice del mio dolore. Gli risposi:
“La riservo a voi per un motivo che ben conoscete, e non c’è alcun bisogno di rivangarlo. Ne siamo consapevoli entrambi”
Guardavo i suoi occhi vitrei, vuoti quasi spenti e pensavo a quanta sofferenza devono aver assistito. Infondo gli occhi sono lo specchio dell’anima, un anima nata pura come poche ma corrotta con l’inganno.
Credevo fosse stato lui a trascinarmi qui, ma a quanto si evince dalle sue domande non è così. Lo guardo dubbioso!
“Speravo potesse darmi lei una spiegazione su questo incontro Belial. Ma evidentemente esseri più potenti lo hanno stabilito per noi. E non credo che la scelta sia stata affidata al caso! Non credete anche voi?”
I miei occhi riflettono la mia preoccupazione!

BELIAL

"Ho vissuto abbastanza da credere che nulla è affidato al caso, Gabriel, ma fa parte di un disegno ben preciso." inizio a camminare lungo il muro dell'angolo buio della stanza. Quanto mi ci vorrebbe per saltargli alla gola premere sino a sentirne spirare l'ultimo respiro? Davvero poco, ma resisto all'impulso, sono certo che la serata si volgerà a qualcosa di ben più costruttivo.
"Evidentemente chi ci ha portati in questo luogo non bada di certo alle conseguenze..." butto lì la frase piena di significati, i più disparati. Che tipo di conseguenze? Per il corpo? Per lo spirito? Il tutto nel niente.

GABRIEL

“Stranamente mi trovo in accordo con lei, anche se suppongo che l’artefice di questo disegno non sia lo stesso per entrambi”
Mi si avvicina, lo guardo ,so che vorrebbe incutermi terrore, ma non è così! Non posso credere sia così, la fede, la speranza che ogni creatura sia figlio di Dio me lo impedisce. E il mio interlocutore è senza dubbio stato forgiato nelle sfere celesti!!
Mi sistemo i capelli prima di rispondergli, portando la lunga coda dorata sulla spalla.
“O forse si!” Dovevo trovare un modo per aprigli gli occhi, per mostrargli la strada che da millenni ha smarrito e forse è questo il motivo per cui mi ritrovo adesso qui con lui, in questa buia e fredda stanza sperduta nell’oceano!

BELIAL

Non posso fare a meno di guardarlo in quegli occhi fulgidi e luccicanti di luce divina, quella che in un tempo aleggiava nei miei occhi e che ora riflette solo l'unica e vera certezza del mondo: il male.
So perfettamente cosa potrebbe dirmi, non sono uno sprovveduto, ci sono stato. Ero l'angelo più bello del paradiso insieme a Lucifero, la stella del mattino, adorato dal padre che poi non ha esitato a strapparmi le ali e negarmi il perdono. E' questo l'Altissimo? Be', sono compiaciuto del mio operato e di ciò che ho compiuto insieme ai miei compagni.
"Mi trovo a contraddirvi, Gabriel... Credo invece sia lo stesso, sapete?" voglio vedere cosa risponderà a questa provocazione e se comprenderà l'effettivo significato della frase.
Non mi muovo arrestando il mio passo verso di lui. Per ora.

GABRIEL

Strano come una creatura, un tempo, metà virtuosa, metà angelo, possa essere ora un perfetto tentatore. Scaponire Belial è di certo il compito più difficoltoso che in tutta la mia esistenza mi è stato affidato. Ma evidentemente, il Signore mi ha ritenuto degno di svolgere questa ardua missione di redenzione. La stranezza sta nel fatto che fino ad ora solo lui ha segnato punti a suo favore separandomi da mio fratello, arruolandolo fra le sue schiere di soldati al servizio dell’oscuro.
Mi provoca, come se davvero io non fossi in grado di percepire il gelo delle sue parole.
“ Sicuramente è lo stesso Belial, stiamo parlando di nostro Padre, colui che ci ha generati. Ma suppongo che il disegno a cui voi vi riferite non è lo stesso a cui penso e credo io. Il mio è connotato di pace eterna, di amore e credo che lei ne abbia dimenticato il significato. Forse avete bisogno di qualcuno che vi illumini la strada cosicché possiate ritrovare la retta via e ristabilire l’ordine. Anche voi infondo siete nato con il mio stesso compito”
Sostengo il suo sguardo con rigore e attendo risposta…

BELIAL

Meraviglioso! L'angelo caritatevole che cerca di mettermi sulla buona strada verso la luce. Questo mi piace anche più di una semplice tortura fisica... La tortura psicologica. Dunque vediamo di accontentare questo splendido angioletto bianco.
Mi appoggio con le spalle al muro incrociando le braccia al petto, non stacco gli occhi da lui.
"Dunque, vi ascolto... Illuminatemi." calco volutamente la parola visto che proprio di luce si sta parlando. "Sono certo che vi riferite a voi, vero? Sapreste quindi guidarmi sulla vostra strada senza esitazione e senza... Umiltà?" un sorriso beffardo mi compare sul volto.

GABRIEL

Mi stupisce che una creatura, seppur demoniaca come lui, si rivolga ad un angelo tacciandolo di non avere umiltà. Forse, insieme alla pazienza e alla buona fede è una delle nostre caratteristiche principali. Di sicuro sta semplicemente tentando di smuovermi, ma non sa che ogni suo tentativo di scatenare in me un sentimento di ira risulterà pressoché invano. Muovo alcuni passi verso di lui senza perdere la connessione visiva, in realtà la risposta mi sembrerebbe alquanto ovvia, ma preferisco non risultare maleducato.
“ Sapete benissimo Belial, che non sono di certo io a stabilire chi debba essere divulgatore della parola di Dio. Sono nato per questo, così come voi. Non posso esimermi dal farlo o non avrebbe senso la mia missione. Infondo io e lei siamo uguali, l’unica differenza è che lei ha preferito momentaneamente –sottolineo con tono più deciso la parola- il vizio alla virtù. Ma a tutto si può porre rimedio. E vi garantisco che fino a che avrò vita, non potrò sottrarmi al disegno divino di riportare la luce nei peccatori”
Sono a un passo da lui, che mi guarda con la sua espressione standard che vorrebbe incutermi terrore!

BELIAL

Gli scoppierei volentieri a ridere in faccia, è di un divertimento davvero unico questo angelo. Inizio a vedere i lati positivi di questa nostra forzata prigione.
"Momentaneamente, certo..." alzo entrambe le sopraciglia canzonandolo beatamente, le braccia ancora incrociate sul petto. "Vi prego dunque di continuare, cosa potrebbe farmi cambiare idea? Sono curioso sul serio, Gabriel..." annuisce e sostengo senza sforzo il suo sguardo trattenendo una fragorosa risata.

GABRIEL

Mi pianto dritto davanti a lui che mi guarda beffardo come al suo solito. Pensa davvero che il suo prendersi gioco di me possa destabilizzarmi. Ha dimenticato davvero tutto o quasi sulle caratteristiche di noi portatori di pace.
“Io credo Belial, che voi non abbiate ben compreso cosa voglia dire redimersi. Io non posso far altro che mostrarvi la via insegnatami dal Signore, non posso far altro che far risplendere quella luce che già possedete dentro di voi.”
Muovo le mani, quasi a voler sostenere con più forza la mia tesi.
“Il resto lo farete da solo, è un lungo percorso che dovrete compiere con le vostre forze. Io non posso far altro che spianarvi la strada”

BELIAL

"Certo!" esclamo fingendo un entusiasmo finto quanto enfatizzato. "Seguirò gli insegnamenti dell'Altissimo, colui che regna nell'Alto dei Cieli! Non vedo l'ora..." torno appena più serio, solo un ghigno sul volto. Un ghigno in cui è racchiusa tutta la mia malvagità e la verità della vita "Non vedo l'ora di aggiornarmi sul nuovo tipo di trattamenti che riserva ai propri figli una volta che perdono la strada... Ditemi" assottiglio lo sguardo "strappa ancora le ali agli angeli?" solo una breve pausa prima di sollevare un sopraciglio e riprendere l'interessante discorso in cui ci siamo imbattuti.
"Sapete che ha strappato le ali anche al vostro adorato fratello? Dovreste scoprirgli la schiena, sono certo che ha ancora due belle cicatrici lì dietro... Forse ha avuto l'accortezza di non lasciarle perennemente aperte, tuttavia credo che nel momento stesso in cui gli privavano di queste" indico con un gesto fluido della mano le ali di Gabriel candide anche in mezzo alle tenebre "deve aver urlato parecchio..." sorrido affabile come aver affermato la più semplice e banale delle tesi.

GABRIEL

Non posso non restare turbato da queste parole, non posso rivolgere un pensiero preoccupato al mio adorato fratello. Certo lo so, lui ama provocarmi e sa benissimo che parlarmi di Joshua è come rigirare il coltello nella ferita, la ferita più profonda che ho e che non credo si rimarginerà presto. Anche se non ho mai perso la speranza.
Conosco esattamente il trattamento riservato agli angeli che hanno smarrito la strada, mio fratello me ne ha parlato anche se non con piacere. Leggevo il dolore nelle sue parole, così come lo leggo adesso in quelle del mio interlocutore, non deve essere stato semplice per lui, così come per tutti quelli che come Belial hanno dovuto sopportare di passare dall’eterna luce all’eterna tenebra. Ma tutti noi sappiamo cosa accade se non si rispettano le regole.
Lo guardo, sono quasi invogliato a sfiorarlo ma sono convinto che non la prenderebbe di buon grado, così mi limito a rispondergli.
“So perfettamente cosa accade agli angeli che non rispettano il volere di nostro Signore, so quanto deve essere doloroso per voi, così come lo è stato per mio fratello. Ma provate ad immaginare cosa ha provato nostro padre vedendosi tradito dalle creature che più gli sono vicino… tuttavia sono certo che non aspetti altro che voi tutti vi meritiate il suo perdono”

BELIAL

"Credete che io voglia il suo perdono? Credete davvero che meriti il perdono un essere che crede di essere il Supremo Re dei Cieli che vanta la gloria e la bontà capace di perdonare ed invece lascia che ai propri figli vengano strappate le ali? Dov'è... Il Padre tuo quando le persone soffrono sulla terra? Dov'è quando uno dei suoi figli prediletti fa del male e fa decadere un altro suo figlio? Eh?" parole sputate velocemente, ma comprensibili. Veloci come pietre scagliate con rabbia, ma consapevoli di essere pregne di ragione. "Dov'è... L'Altissimo quando la notte la gente disperata lo implora?"
Giro appena intorno a lui trovandomi spalla a spalla. Ci guardiamo negli occhi. Il bene e il male; la luce e la tenebra; ali candite e ali scarlatte inesistenti. Questo siamo ora. Tutto questo mi fa sorridere, scoppierei a ridere di gusto, ma non lo faccio. Mi trattengo, solo lo osservo.

GABRIEL

Crede davvero di mettermi in difficoltà? Non posso credere che una creatura intelligente come lui non sappia che questo, quello di cui mi sta parlando è solo frutto dell’uomo. Lo guardo in quegli occhi azzurrini che riflettono appena la fioca luce che proviene dalla finestra.
“Belial, dovreste sapere che in questo caso il mio e TUO padre non ne ha la minima colpa.” Alzo appena il tono della voce come a voler dar fermezza alle mie parole piene di verità.
“Se esiste il male è solo colpa dell’uomo che non ha saputo gestire certe situazioni… come si dice: il libero arbitrio!”

BELIAL

"Il libero arbitrio..." sorrido tranquillo, mi aspettavo questo tipo di risposta. La propinano ogni volta che gli si pone davanti un simile quesito. Tautologia risposta di comodo. "La stupita scusa di chi non muove un dito per far sì che il dolore, la sofferenza scompaia." non accenno ad abbassare lo sguardo, so quello che dico. "L'Altissimo soffre così tanto per gli esseri umani che compiono efferatezze e inveiscono contro di lui, ma lui non fa assolutamente nulla per far cambiare loro idea. Non gli regala speranza e così la speranza muore, la speranza non esisto perchè il VOSTRO padre non vuole donarla." sollevo un sopraciglio "Piuttosto egoistico da parte sua e qui mi chiedo" gesticolo appena con la mano per aria fendendo ormai quel tepore che si è formato nell'angusta stanza "è quindi contemplato l'egoismo nell'Alto dei Cieli? Voi mi risponderete di no... Io invece dico di si, poichè Lui è seduto su un trono di luce, gli angeli sono tutti al di sotto di lui che si erige a Re assoluto, mantiene per sè ogni segreto più sacro, la speranza e la felicità non donandola a chi realmente ne avrebbe bisogno... Annullandole... I buoni sentimenti non esistono, Gabriel..." ora la mia espressione è seria e austera, autoritaria, ma divertita. Se ho abbandonato quel luogo insieme agli altri i motivi erano i più nobili e i più veritieri.

GABRIEL

Sospiro rammaricato dalle sue parole di odio, non lo sopporto, non sopporto che sia proprio lui a rinfacciarmi queste questioni. I miei occhi sono fissi nei suoi, non un gesto, non un esitazione, solo la mia voce.
“Belial se ciò che dite è davvero veritiero allora non si spiegherebbe l’esistenza di noi angeli, noi siamo la mano di NOSTRO padre, siamo nati per recar sollievo al dolore che gli umani stessi causano a loro in prima persona o ai loro simili. E’ questo il nostro scopo, questo il modo in cui Lui offre il suo aiuto”
Inchino la testa senza staccare lo sguardo da lui. Muovo un passo in avanti avvicinandomi ulteriormente e senza esitare domando a tono.
“Forse l’oscurità, le tenebre e il male che avete provocato ve lo ha fatto dimenticare!?” Sollevo appena le sopracciglia “e poi se tenete così tanto al bene e alla misericordia perché siete il primo a causar dolore al prossimo, Belial?”

BELIAL

"Poichè è molto più semplice rimanere negli inferi e regnare con la sicurezza di non cadere mai piuttosto che innalzarsi nel Cielo e in un secondo cadere e precipitare." sogghigno, il suo tono è irratato, sento il suo odio nei miei confronti. Buffo che un angelo provi odio nei confronti di qualcuno e questo non fa altro che confermare la mia tesi e traggo questo sua debolezza rigirandola a mia favore. Appoggio la mia mano sulla sua spalla e sempre lo guardo negli occhi.
"Non vi arrabbiate, Gabriel... L'ira è un peccato capitale, ricordatevelo... Un angelo come voi non dovrebbe provarne..."

GABRIEL

Non sa quanto si trovi in errore, la mia non è ira… non potrei mai provarne, pur volendo non ne sarei capace considerando il fatto che non so neppure cosa sia. La sua mano fredda è sulla mia spalla, ma il mio sguardo non risente di questo gesto anzi si fa ancora più penetrante. Mi provoca come sempre ma non ha davanti a se mio fratello!
“Non sapete nemmeno ciò che dite Belial, io non sono per nulla irritato, il mio è solo rammarico nel vedere un angelo come voi, il più bello di tutta la sfera celeste essere così convinto di aver fatto la cosa giusta!”
Il mio tono è alto, è vero ma non per questo è di offesa. Poso la mia mano sulla sua che risiede al momento sulla mia spalla.
“Siete davvero convinto che non si possa cadere anche all’inferno Belial?”

BELIAL

Certo, si, solo rammarico. Quanto ci vorrebbe a farla sfociare in rabbia? Davvero poco, ma forse questo lui non lo sa. Mi stavo quasi dimenticando quanto fosse diventente dialogare con gli angeli.
Non so quello che dico, mi pare ovvia, solo sono stato uno dei primi demoni giunti all'inferno. Qui l'unico confuso e che nega la realtà è lui.
"Si può credere a ciò che si vuole, Gabriel... Il problema è che le tenebre avranno sempre la meglio sulla luce..." volto gli occhi un istante a guardare nella sua completezza la stanza semibuia, dove, appunto, la luce è poco più che una fiammella mossa dal vento. "Come in questo luogo dopotutto... Vostro fratello è stato molto più bravo a cogliere questo aspetto della realtà..." sorrido di nuovo affabile. Quanto sarà passato oramai dacchè siamo qui? Un'ora quasi?

GABRIEL

“Questa è solo una piccola stanza, provate a guardare fuori… la luce domina! Persino di notte quando calano le tenebre ci pensa la luna ad illuminare la terra. Mi spiace contraddirvi ma eravate in errore Belial”
Ha toccato il mio punto debole, mio fratello, Joshua, colui che ha preferito seguire la notte piuttosto che la luce eterna. Vorrei rispondere ma avverto una profonda sensazione di torpore, i miei occhi fanno fatica a restare aperti, le mie gambe iniziano a cedere sotto il mio peso… Lo guardo cercando di capire se anche lui avverte la mia stessa condizione.
“Belial, ho sonno”
Queste le mie ultime parole, poi un tonfo seguito dal buio più profondo.

BELIAL

"Dove c'è la luce, ci sono per forza le ombre e le tenebre... E non è possibile il contrario. La luce si spegne molto più velocemente di come si creano le tenebre" sussurro in un ghigno compiaciuto. Cosciente del fatto che per lui non esiste nulla di ciò gli è stato professato, annebbiato dall'acciecante luce dell'Altissimo. Poi lo guardo accasciarsi al suolo e sento le forze venire meno... Esattamente come quando sono stato condotto qui. Appoggio le spalle al muro e chiudo gli occhi, il mio ritorno è vicino.
Requiem per gli angeli stanotte.

 
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11 replies since 8/4/2009, 01:49   849 views
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