A volte, ma solo a volte...
Mi domando come gli occhi di chi può vedere percepiscano i colori.
...i colori che per me non hanno alcun significato.
Penelope ha provato ad insegnarmelo, a descrivermeli. Ma non l'ho ascoltata.
Le fragole sono rosse. Rosso. Il colore rosso è qualcosa di caldo.
Rosso.
La prima R attira a sè, le S avvolgono, le O stringono la presa quel tanto che basta per riscaldarti il cuore. Il rosso è caldo. Caldo come il fuoco, come un mantello di lana nelle notti più fredde.
Potente, si. Un colore potente, lo comunica la lingua che sbatte contro il palato. Violentamente parte la R come un tuono che squarcia il cielo, poi sibilano le S come i capelli della Medusa. Mille serpenti che ritraggono ed estraggono la lingua sottile. I serpenti sono rossi?
Poco importa.
Si mimetizzano. Si nascondono fra le foglie e attaccano la preda cogliendola del tutto impreparata poichè chi possiede questo enorme dono a volte non lo sa usare come si dovrebbe. Chi vede non ascolta, non tasta, non annusa. Crede solo a ciò che gli occhi gli suggeriscono.
Stolti.
La vista inganna e assopisce gli altri sensi.
Inganna i marinai che si imbattono nella nebbia, coglie impreparati i viandanti nei boschi la notte.
...e così via.
Tuttavia, vorrei poter Vedere anche solo per un istante. Vorrei poter vedere il cielo tuffarsi nel mare che a sua volta inghiotte il sole... Anche solo un tramonto, che per quanto mi sforzi di immaginare, mi rimane ancora oscuro. Solo la mia immaginazione può costruire un'immagine di tale poesia, ma non credo sia lo stesso.
...potrei addirittura aver trovato il modo di farlo. Ancora mi documento sui miei testi antichi che profumano di uno strano odore di zolfo.
Dentro di me sento un tumulto dettato dalla curiosità e si sa che la curiosità porta guai.
Dopo tutto ho sempre vissuto bene in questo modo e dovrò ponderare a lungo se vale la pena di provare o se rimanere in questo stato che nonostante tutto continuo a considerare nobile e che coi secoli mi ha permesso di divenire una strega potente...
Sogghigno a questo pensiero e riprendendo le mie letture in silenzio, solo la natura circostante parla sottovoce e il vento mi porta le voci di coloro che abitano il castello.
In omne aevum,
Psiche