The Return Incidents, Topic di Scrittura

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nith85
view post Posted on 2/4/2012, 18:53 by: nith85
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Il paese dei Balocchi

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Mercoledì notte. Point of Evil.


ADAM
Quelli per l’angelo, erano stati davvero giorni duri. La sua vita si era riempita di problemi e lui sembrava davvero sul punto di esplodere. Aveva cercato Guen nella foresta, al villaggio, al castello, in spiaggia.. in ogni luogo dell’isola e non l’aveva trovata. Sapeva che non poteva essere sparita in quel modo e aveva la sensazione che qualcuno, potesse sapere dove si trovava. Non conosceva i suoi genitori, sapeva solo il nome di sua madre ma, sapeva che c’era un membro della sua famiglia al quale era molto legata. In quel momento stava entrando nel cortile del castello di PoE. Lo sguardo colmo di rabbia e disperazione. Era stanco di aspettare. Era stanco che altri si intromettessero nella sua vita. Aveva sbagliato, ma era realmente intenzionato a rimediare al suo errore prima che fosse tornato angelo. Prima che Guen si trovasse ad avere a che fare con quella parte di lui. Lei doveva sapere. Una volta al centro del cortile, si fermò nei pressi della fontana e, guardando verso le finestre delle stanze illuminate, iniziò ad urlare "EPHRAM.. EPHRAM.." non aveva idea della stanza in cui alloggiava il vampiro ma di una cosa era certo, avrebbe urlato per tutta la notte, fino a farsi sanguinare le corde vocali, se fosse stato necessario. Prima o poi, lo avrebbe sentito "EPHRAM.. VIENI FUORI BRUTTO BASTARDO!" era giunto al limite della pazzia.

EPHRAM
Il vampiro, a differenza dell'angelo impazzito, era perfettamente tranquillo e aveva cominciato a convivere con la sua nuova *non vita*, lasciando il passato alle spalle -passato in cui rientravano sua moglie e sua nipote- e si stava dedicando al suo presente. Il suo rpesente era la caccia al momento e dopo aver sperimentato le sue arti su alcune ragazze dell'isola (tra le quali la stessa Lisa) adesso si era deciso a tornare al castello. Sicuramente sarebbe riuscito qualche ora dopo, perchè non amava troppo stare in quel posto. Troppi ricordi che gli facevano pensare al passato, passato di cui ora voleva disfarsi.
Non ebbe nemmeno messo un piede in giardino che si sentì chiamare a gran voce dall'Angelo. Avrebbe desiderato fare marcia indietro e scoparire di nuovo nella foresta ma l'ultima frase dell'angelo lo costrinse a fermarsi. Si avvicinò, in assoluto silenzio e, alle sue spalle, gli rispose "Grazie epr il bastardo ma.. onestamente un vvampiro non può essere brutto, è contro ogni regola e logica.." non disse altro.. voleva capire perchè Adam era così incazzato.

ADAM
Lui, al contrario del vampiro, non poteva lasciarsi il passato alla spalle perché, il passato, avrebbe rappresentato il suo futuro e Guen era ciò che voleva nella sua vita, se lei sarebbe mai stata capace di perdonarlo. Non sentì Ephram arrivare, come avrebbe potuto farlo del resto un comune fatato? Se lo ritrovò alle spalle prima ancora che avesse il tempo per voltarsi e urlare in quella direzione. Ma tacque, quando sentì la sua voce. “in base a quale regola e logica la bruttezza di una creatura può essere stabilita solo in base al suo aspetto esteriore?” Non stava addossando su Ephram tutte le colpe, era consapevole di averne anche lui ma, se il vampiro non lo avesse intralciato, adesso nessuno dei due l’avrebbe persa. Guen non avrebbe subito la delusione di sentirsi tradita dalle due persone di cui si fidava di più. Si voltò, con gli occhi iniettati di rabbia. Lo avrebbe preso a pungi se solo non avesse saputo in partenza che sarebbe stata una battaglia persa. Si limitò a guardarlo, con sguardo deciso. “lei dov’è?” Non aveva idea del fatto che la ragazza aveva parlato anche con Ephram e che era scappata. Lui sperava solo che Ephram potesse condurlo da lei.

EPHRAM
"Credo sulla base della mia logica e quindi.. è giusto quanto ho detto" stava diventando pure supponente adesso.. continuava a peggiorare -caratterialmente parlando- proprio perchè convinto che non ci fosse più nulla per cui valesse la pena *vivere*. Ed del resto si sa, le persone lasciate sole tendono a diventare scontrose ed arroganti. Ed Eprham stava proprio diventando questo. Osservò il ragazzo voltarsi verso di lui pieno di rabbia e si domandò tra se il motivo per cui un ex angelo poteva essere così poco.. pacifico.. Si ritrovò a pensare che forse, della cosa, in effetti ben poco gli importava.. o meglio, ben poco gli importava di Adam.
"Lei.. chi? Perdonami ma.. al momento nmon leggo ancora nel pensiero.. e mi risulta difficile capire di chi tu stia parlando.." mentiva? Forse.. Ma anche se sapeva che quel lei era riferito a Guen.. perchè avrebbe dovuto darsi da fare a dirgli qualcosa? E poi Eph.. non sapeva nulla..
Aspettò quindi la risposta di Adam prima di continuare a parlare.

ADAM
“Tu non hai logica, tu sei un folle.. Ephram. Lo sei sempre stato. Ma non ti è bastato incasinare la tua di vita, o quella di Anthea, hai voluto incasinare anche la mia e, peggio ancora, quella di Guen.” Si trattenne dall’afferrarlo per la maglia, ma non c’era bisogno di gesti fisici per intuire che era ostile nei suoi riguardi. La ruota della fortuna di Adam aveva iniziato a girare nel senso inverso. Prima la storia con Ginevra, poi la perdita della sua parte angelica. Il casino con Guen, sua sorella ferita a morte. No. Adesso era stufo ed era intenzionato a rimettere tutte le cose al proprio posto partendo dalla cosa che gli premeva più di tutte. “Sai benissimo di chi sto parlando. Della ragazza dalla quale mi hai voluto allontanare insinuando ancora più dubbi nei miei pensieri già confusi. Ho sbagliato a darti retta. Non avrei mai dovuto ascoltarti.. ho pensato che volessi il bene di tua nipote invece eri solo, geloso. Geloso che lei potesse condividere la sua fiducia con me. Sei uno stronzo, Ephram. E quel che è peggio è che non te ne accorgi.” L’avevano ferita, entrambi. Ma lui pensava di essere stato l’unico ad averlo fatto apertamente. L’aveva allontanata e, quel che supponeva era che Guen si fosse rifugiata tra le braccia di suo zio. “Dimmi dov’è, e ti prometto che mi assumerò io tutte le colpe..” Non era necessario che Guen sapesse che anche suo zio l’aveva ‘tradita’. Ma, purtroppo, lei lo sapeva già.

EPHRAM
"Io non ho incasinato la vita di nessuno.. non parlare di quello che non sai, sopratutto per quanto riguarda Anthea.. non sai un cazzo, quindi.. vedi di parlar d'altro" era serio, molto serio. Soprattutto quando si parlava di Anthea, Ephram si incavolava subito. Era una ferita aperta, che difficilmente si sarebbe chiusa.. lei lo aveva ferito nel modo peggiore che lui si potesse aspettare.. si sentiva abbandonato e lei, invece di dimostrargli l'opposto, se n'era andata chissà dove.. come Guen del resto. Le donne della sua vita lo avevano abbandonato e bè.. era certo che adesso le cose non sarebbero più ritornate come prima.
"Io non ti ho insinuato alcun dubbio Adam, hai fatto tutto da solo. Io ti ho dato un consiglio, consiglio che tu hai voluto seguire.. quindi non prendertela con me. Sei tu l'idiota senza spina dorsale che s'è lasciato convincere da un *estraneo*. Si vede che il tuo *amore* per Guen non era così forte dopo tutto. Io voglio il bene di Guen, è questo che ne tu ne lei capite.. tu non sei adatto a lei e lei non doveva affezionarti a te.." scosse la testa alle sue parole "Geloso? Di te? Ma non dire cazzate! Tu non sei adatto per lei, te lo ripeto.. non potresti mai renderla felice. Guardati! Sei un casino assurdo! Come puoi prenderti anche solo cura di una come Guen? Non potresti mai.. ed io ho fatto bene ad intrometttermi!"
Si voltò, dandogli le spalle. Non voleva dire altro e aveva tutta l'inenzione di andarsene. Dov'era Guen? Non lo sapeva.. ma di certo non lo avrebbe detto ad Adam.

ADAM
Lui Anthea l’aveva incontrata e sapeva più di quanto Ephram potesse aspettarsi. Ma non menzionò quell’incontro. Dopotutto quelle erano state confidenze tra amici. “Certo, io non devo parlare di quello che non so. Ma tu ti sei sentito autorizzato ad intrometterti in qualcosa che non ti riguarda” Dopotutto, se quella sera non avesse incontrato il vampiro dopo l’incontro con Castiel, lui avrebbe raccontato a Guen la verità, l’avrebbe coinvolta nella sua vita e sarebbe spettato a lei, a quel punto, scegliere. “Certo, io sono stato un’idiota a fidarmi di un estraneo che credevo volesse il bene di sua nipote. Dopotutto tu la conoscevi meglio di me e avresti dovuto sapere cosa avrebbe preferito Guen. Io ammetto le mie colpe. Ammetto di aver sbagliato ma non credere di aver giocato pulito, Ephram. Sei stato subdolo e non hai pensato al fatto che Guen avrebbe voluto scegliere da sola se incasinarsi o meno la vita con me. Spettava solo a lei. Ne a me, ne a te. Perché in amore, alle volte, bisogna saper lasciare l’altro libero. Libero di decidere.” Fece una lunga pausa, sospirando. “ Ma cosa ne sai tu di tutto questo? Tu, che ti lasci trasportare dall’istinto senza pensare che le tue azioni possono avere conseguenze devastanti per gli altri..” Indietreggiò di qualche passo quando il vampiro si voltò. Aveva intuito che Ephram non sapeva dove si trovava la drow vampira. Probabilmente lei si era rifugiata in un posto dove nessuno avrebbe potuto trovarla ma lui non si sarebbe di certo arreso. “Io la troverò, Ephram. E quando la troverò farò di tutto per farle capire che è lei che voglio al mio fianco. Che a te stia bene o no, non mi interessa. Mettiti da parte Ephram. Non è la tua battaglia questa”

EPHRAM
Ephram non sapeva del loro incontro ma, per come stava messo al momento, non era ilc aso che Adam glielo dicesse. "Mia nipote mi riguarda.. Guen è la mia famiglia.. quindi non fare paragoni assurdi, ok?" era Adam l'estraneo, non lui. Era Adam che si intrometteva nella sua famiglia, non Ephram. "Tu non sei nemmeno in grado di tornare ad essere quello che sei, come puoi anche solo pensare di conivolgere nei tuoi casini MIA nipote? Adam sei uno stupido.. e è stato davvero meglio così, fidati.." Si voltò quando sentì la parola amore, e lo guardò sgranando gli occhi "Amore! Vi conoscete da una settimana e parli di amore! Ma smettila Adam! La tua è solo un'infatuazione, come quella di Guen.. l'amore è ben altra cosa.." lo guardò fulminandolo a sentire quelle parole. SApeva che parlava di lui ed Anthea, non era stupido e la cosa lo irritava tanto "Le conseguenze devastanti di cui parli, si verificheranno se continuerai a fingere che non hai problemi.. e a voler a tutti i costi Guen nella tua vita.. io ho avvisato entrambi.." sia vvicinò quindi all'angelo, il suo volto era a pochi centimentri da quello di lui "Non ho alcuna battaglia da affrontare, ne con te, ne con lei.. non è la mia battaglia ma continuerò a proteggere Guen.. e se la farai soffrire mi metterò in mezzo, contaci"

ADAM
“Certo, è la tua famiglia. Ma è il caso che tu capisca che il fatto che la felicità di Guen riguardi te, non esclude che possa interessare anche a me.” Infondo, vederla sorride, era ciò che lui più di tutto il resto voleva. Scosse la testa, stavolta era Ephram che parlava senza essere a conoscenza dei fatti. “ Sai una cosa, Ephram? Sono giorni ormai che ho in mio possesso l’unica cosa che mancava per riprendermi la mia parte angelica. Potrei diventare angelo anche in questo momento stesso se lo volessi. Il problema è che non voglio e sai perché? Perché la cosa che mi interessa adesso è solo trovare lei. Spiegarle. Scusarmi e dirle che si, io mi sono innamorato..” Era vero, erano passate poche settimane da quando si conoscevano, ma Guen era diventata il centro dei suoi pensieri. Si dice che si capisce quanto una persona sia importante nell’esatto momento in cui si è persa. Era il caso di Adam. Lo guardò, sostenendo il suo sguardo per nulla intimidito. “Proteggerla. Non la proteggerai tenendola lontana da me, Ephram. Piuttosto, dovresti occuparti di te stesso e della tua vita adesso..” E questo era un consiglio che gli dava perché sapeva che, anche se Ephram faceva di tutto per nasconderlo, stava soffrendo per amore anche lui.

EPHRAM
Lo ascoltò in silenzio per un po' e poi, alla fine, scosse la testa "Se puoi davvero tornare in te e non lo fai, è solo per paura. Hai una fottuta paura che le mie parole siano vere, che tu una volta tornato in te scopra che non provi quell'amore che ora sbandieri ai quattro venti. Mi dispiace ma, se tu fossi un po' più furbo faresti ciò che devi per ritornare te stesso e solo dopo andresti a cercare Guen dichiarandole tutto il tuo amore. Ma no.. aspetta.. forse *dopo* non lo faresti.." lo guardò un'ultima volta con il disprezzo negli occhi "Come ho detto, non la meriti, non sei degno di lei. ed ho fatto bene a fare quello che ho fatto. Dici che io devo occuparmi della mia vita? e da quando sei il massimo esperto tu? Tu che nemmeno riesci a metterti in piedi.. che ti lasci convincere da chiunque.. Io non vado in giro ad urlare il nome di altri per sfogare la mia rabbia.. io non sono così coglione da aver paura della mia natura.. Io sono un *non morto* eppure scusami tanto ma.. sono molto più vivo di te.."
Fece un passo indietro e poi si voltò dandogli le spalle, era stanco di sentire certe lamentele da parte di uno che nemmeno aveva il coraggio di affrontare se stesso. "Sai, quando mi piangevo addosso proprio come fai tu ora, e davo la colpa agli altri delle mie sventure, facevo schifo. Ero patetico e nessuno voleva avere a che fare con me. E adesso capisco perchè! Sei una lagna Adam.. Non hai il coraggio di affrontare la tua vita, ma pensi solo a correre da lei per dirle quanto la ami.. Sei egoista.. e quello che stai facendo non è amore.. è puro egoismo. Tira fuori le palle, affronta i tuoi problemi e poi torna da lei.. Io è questo che ti ho detto e che ho detto anche a Guen. Non mi pento di essermi messo in mezzo, non mi pento di averti detto di lasciarla perdere. E te lo dirò finché avrò voce: L A S C I A L A P E R D E R E. tu non potrai mai farla felice. Non riesci nemmeno a far felice te stesso! guardati! Troppo preso ad aver paura!"
No, non lo sopportava. Gli sembrava di rivedere se stesso, quando cercava di fare contenti tutti, quando voleva essere quello che gli altri desideravano fosse.. e quando sbagliava, continuamente. Adesso era stufo. Adesso aveva deciso di fregarsene e vivere la sua vita. Ci sarebbero state conseguenze, ovvio.. ma lui stesso ne stava soffrendo delle azioni altrui.. Chi diceva di volergli bene, l'aveva abbandonato.. e lui era stanco di rincorrere chi, non desiderava altro che trovare un modo per scappare da lui.

ADAM
“Cosa pensi di sapere su quello che voglio io, Ephram? E’ vero, sono stato uno stupido a darti retta ma almeno io ho intenzione di rimediare. Ho intenzione di trovarla e di cercare insieme una soluzione. Sarei egoista se pensassi solo a me stesso in questo momento, se non ne parlassi con lei prima di ritrovare me stesso. Quando si è in due, bisogna esser disposti a condividere. Tu, invece, cosa stai facendo?” Lo guardò, quasi con disprezzo. Non gli piaceva giudicare il prossimo ma quello che vedeva davanti a se era solo un vampiro che, come lui, aveva smarrito se stesso. “Tu non stai vivendo. Sei morto dentro, Ephram e pensi di poter risolvere i problemi della tua vita sfuggendo da essi. Occupandoti della vita degli altri. Cercando di reprimere la tua rabbia, la tua solitudine mascherandola dietro questa bella facciata menefreghista. Io non sarò certo un esperto ma almeno una decisione l’ho presa. Io so cosa voglio e non è di certo quello che tu hai cercato di distruggere” Indietreggiò anche lui. Aveva deciso di perlustrare tutta l’isola, mare, monti, terra.. ogni caverna o buco in cui Guen si sarebbe potuta nascondere. Non avrebbe dato retta ad Ephram. Non stavolta. “Cosa c’è di sbagliato nella paura? Pensi che i forti non dovrebbero provarne?” Scosse la testa. Se non si fosse trovato in quella situazione tragica, gli sarebbe scappato un sorriso. Ma in quel momento l’unica cosa che provava per il vampiro era pietà, pietà per il modo in cui si era chiuso in se stesso. “Non c'è speranza senza paura né paura senza speranza.” E mentre si allontanava da lui, pensò che lui non avrebbe mai perso la speranza di ricongiungersi alla persona che, più di tutto il resto, voleva nella sua vita. Questo non era egoismo. Era amore.

Adam&Ephram
 
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