The Return Incidents, Topic di Scrittura

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• Mirage
view post Posted on 19/3/2012, 18:11 by: • Mirage
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La scorsa notte a mezzanotte, al limitare del villaggio, villetta di Layla ed Ethan

Ormai la temperatura notturna iniziava a essere fresca, ma di un fresco piacevole, il tempo del freddo pungente e dei cappotti pesanti stava lentamente scemando.
Nonostante questo, gli abitanti di Return sembravano aspettare la primavera, il sole e la temperatura tiepida per mettere finalmente il naso fuori di casa, infatti il villaggio sembrava deserto. Probabilmente però, pensò Elle, era tutta suggestione. Forse si immaginava di essere sola, forse la villetta in fondo alla via non era così abbagliante come in quel momento appariva ai suoi occhi e forse nemmeno lo scalpitare degli zoccoli di Brownie era così rumoroso come in quel momento a lei sembrava. Forse, si disse ancora, si sentiva così sotto pressione solamente perchè aveva aspettato troppo, decisamente troppo. Non aveva tenuto il conto, ma sapeva di essere tornata a Return da circa due settimane e di non aver fatto il minimo sforzo per cercare i suoi genitori. Si era confidata con Odile, con sua nonna, con sua zia, persino con Victor, dannazione, ma il coraggio di affrontare le vere persone per cui era tornata -e scappata- le mancava.
Senza nemmeno accorgersene era smontata da cavallo, aveva aperto il cancelletto bianco e aveva attraversato il giardino sul retro, facendo attenzione a non fare alcun rumore, fino ad arrivare alla stalla.
"Non nitrire, non muovere gli zoccoli e non respirare.. Non fare niente, ok Brownie?"
Il cavallo per tutta risposta girò il muso dall'altra parte. Con tutta calma Elle gli tolse la sella, le redini e tutta l'attrezzatura, riponendola al suo posto. Prese poi una spazzola e iniziò a passargliela sulla schiena, col colpi decisi ma al contempo leggeri.
"Ora parlo anche con un cavallo, bene. Senza offesa Brownie, ma davvero, tra poco inizierò a parlare con i muri anche.."
"Potresti sempre entrare in casa e parlare con tuo padre. è sul divano, sta riposando davanti al camino, Layla non c'è.."

Una vocina acuta ma piacevole aveva fatto capolino nella stanza. Elle si guardò intorno e inizialmente non capì da dove venisse, poi la luce della luna illuminò una meravigliosa gatta bianca che, adagiata sul fieno, si leccava placidamente la zampina.
"Cream Puff!"
La gatta restituì lo sguardo con i suoi meravigliosi occhi azzurri e un bel coro di fusa. Dio, come le era mancata! Lasciò cadere la spazzola senza preoccuparsi del rumore, prendendo la sua gatta speciale tra le braccia.
"Scusami se non ti ho cercata, sapevo che mi avresti aspettata solo a casa e non.. Non volevo metterci piede, non ero ancora sicura.. Mio dio scusami Creamy, sono una pessima compagna" forse sembrò solo a Elle, ma le fusa della gatta parvero per un istante una risata. Andò a sedersi dove prima stava lei, sul fieno, tirando su i piedi e tenendosi la gatta sul grembo. Cream Puff, la sua anima, il suo Daimon. Ora che si erano ricongiunte le sembrava di sentirsi meravigliosamente bene.. Quasi completa. Si ricordava ancora di quando suo padre cercò di spiegarle cos'era un'anima e ora, guardando gl'occhioni della sua gatta, lo capiva ancora meglio. Come se lo avesse richiamato da un ricordo lontano, le venne istintivo girarsi e trovarsi faccia a faccia proprio con Ethan che, appoggianto con una spalla alla porta d'entrata alla stalla, la stava osservando. Il suo viso era al buio ed Elle non riusciva a distinguerne bene l'espressione ma, era sicura, quello non era un sorriso.
"Papà?" che domande, ovvio che era suo padre.
"Sentivo delle voci, pensavo fosse tornata tua madre e si fosse messa a parlare col tuo cavallo.. Non sarebbe una novità, credo abbia chiesto addirittura a lui quando potevi tornare.. Mi domando se si aspettasse davvero una risposta.."
"Papà io.."
Non riusciva a schiodarsi dal fieno. Strinse la gatta al petto, affondando le mani nel pelo bianco. Cream Puff era in silenzio, sembrava una semplicissima gatta domestica.
"Tu cosa? Comunque.." il fatato le diede le spalle, uscendo dall'ombra ed entrando nel cono di luce della luna "Mi aspettavo entrassi in casa, Elle. Non intendo più aspettare i comodi di tua madre, sappi che per te vale lo stesso. Sei grande, ormai, se hai qualcosa da dirmi sai do.." il resto della frase fu un respiro mozzato perchè ora due mani stringevano la vita di Ethan. Passarono pochi secondi, prima che il ragazzo si decidesse a girarsi completamente e prendere sua figlia in braccio. La ragazzina iniziò a piangere, nascondendo il viso nell'incavo del collo del padre, e mentre piangeva gli chiedeva scusa, per essersene andata, per essersi arrabbiata con lui, per non essere andata subito a cercarlo e per altri mille motivi ma, probabilmente, Ethan non ne capì neanche uno tanto piangeva forte Elle mentre sviolinava tutto quel lungo monologo di mea culpa.
"Elle calmati per l'amor del cielo non ho capito niente.."
La rimise a terra e, con le sue mani calde sul viso le asciugò le lacrime che le rigavano le guance. La ragazzina prese un respiro, mordendosi il labbro per non ricominciare a piangere.
"Scusa.. Per tutto.."
"Così va meglio.. Vieni qui ora!"
la richiamò a sè con un sorriso, stringendola di nuovo tra le braccia e lasciando che continuasse a piangere ancora per quanto desiderava. Ed Elle pianse, pianse ancora parecchie lacrime prima di alzare il viso dalla maglia ormai imbrattata di trucco di suo padre.
"Sei arrabbiato, vero?" Lo vide alzare gl'occhi al cielo.
"Sinceramente? Non lo so, Elle. Lo ero, perchè pensavo mi avresti cercato appena arrivata invece di startene da tua zia o da altre persone" Ethan sospirò "Forse sono deluso, perchè mi aspettavo un comportamento diverso da te.. E sono decisamente rassegnato a constatare che sei identica a tua madre, e non fare quella faccia perchè lo sai anche tu, signorina. Quindi ti dirò una cosa.." si fece appena più serio "La stessa che ho detto tempo fa a lei. Io non sono più capace di starle dietro, va bene? Tua madre si allontana continuamente e forse sono stufo di correrle dietro, sempre. La amo, davvero, ma ho conservato ancora un po' di amor proprio per pensare un po' anche a me, quindi.. Se ora siete in due a comportarvi così io davvero non so più dove sbattere la testa, per cui.. Che sia l'ultima volta che ti allontani da me, Elle. Se qualcosa ti fa arrabbiare urlamelo contro, prendimi a pugni se necessario, ma non andartene. Intesi?"
"Non ti lascio più, promesso. Ma puoi sempre lasciare la mamma.."
"Elle!"
"Affari vostri, io con te sto bene, ma non voglio vederti triste per lei o per quel.."
fece una smorfia schifata nemmeno stesse parlando di qualcosa di schifoso come un ragno peloso "..coso" riguardò il padre, abozzando un sorriso "Non voglio stare a casa con lei, non ancora. E non voglio lasciare la zia finchè non torna Ephram, è triste e si sente sola.."
"Lo immaginavo. Mi prometti che almeno una volta al giorno ti fai vedere, però?"
"Anche due, promesso!"
Rise,asciugandosi col dorso della mano le ultime lacrime sotto gl'occhi. Poi sospirò, guardando l'espressione del padre e facendosi di nuovo seria.
"Davvero, secondo me dovresti mollarla, tanto non siete sposati.."
"Sei una vipera, Elle. Sai cosa ti dico, invece? Potresti aiutarmi a fare il contrario"
Sospirò, togliendo una ciocca di capelli bianchi dalla guancia della figlia e ricambiando il suo sguardo curioso "Se mi aiuti possiamo trovare una soluzione per togliere tua madre dalle grinfie di Sorat definitivamente. Pensi di volermi aiutare? Consideralo un favore in cambio dell'averti perdonata.." le fece l'occhiolino, aspettando che annuisse.
"Bene, così remissiva mi piaci, dovresti esserlo sempre, sai?" prima di prendersi un'altra occhiataccia continuò "C'è un libro, un libro antico, dalla copertina rossa e probabilmente scritto in una lingua arcaica e sconosciuta. Tuo nonno Dan mi ha detto che al suo interno c'è scritto come liberare qualcuno da Sorat e bè.. Se riuscissi a scoprirlo, costi quel che costi, voglio liberare tua madre.. Ci stai?"
"Libro rosso, antico, Sorat. Immagino non si trovi in libreria o lo avresti già trovato.."
sospirò, aspettando qualche secondo prima di riabbracciare il padre "Va bene, ti aiuterò a cercarlo così *forse* quando si sarà liberata di lui farà meno danni.."
"Elle, da che pulpito.."
"Papà!"
"Ok, non ti paragono più a lei! Questa notte, però, dormirai con me, tua zia già lo sa, magari è la volta buona che Ephram torna e se lo mangia.."
"Sei terribile!"
"Lo so, ora andiamo dentro.."
"Ah, c'è ancora una cosa.."
alzò di nuovo lo sguardo per incrociare quello di Ethan "Buona festa del papà!"

Ethan&Elle
 
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1701 replies since 26/1/2009, 01:11   41242 views
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